Si chiama Phillis, perché questo era il nome della nave che l'ha portata dell'Africa a l'Occidente strappata di notte ai suoi familiari. Wheatley invece era il nome del mercante che l'ha comprata,nata in Senegal, a Boston invece i mercanti di schiavi l'hanno messa in vendita.
A sette anni sentiva dire sarà una buona cavalla,a tredici anni scriveva poesie con una lingua che non era la sua,nessuno credeva che fosse lei l'autrice.
All'età di venti anni, Phillis fu interrogata da una corte di diciotto uomini illuminati in vestiti sontuosi e parrucche.
Ha dovuto recitare SMS di Virgil e Milton e anche alcuni passaggi della bibbia.
Ha anche dovuto giurare sulla bibbia che le poesie scritte da lei non erano plagiate da qualche cattedra.
Ha dato un lungo esame,ore e ore di interrogatorio e recitazione fino a quando il tribunale gli ha dato ragione e ha accettato le sue poesie.
Era donna.
Era nera.
Era schiava.
Era africana
Ma era anche una grande poetessa.
Phillis Wheatley è stata la prima scrittrice afroamericana a pubblicare un libro negli Stati Uniti d'America .
Volevo avvisare tutte le persone che hanno voluto bene e ne vogliono ancora tanto,alla piccola Elisa e a noi papà Pardini Fabio Per Elisa e mamma Sabina Maria Ursuleac che il giorno 20 Giugno 2023 ci sara' l'udienza d'ufficio davanti al GIP (Giudice per le indagini preliminari) a Roma.Vi chiedo con tutte le forze che mi sono rimaste in corpo di vedere questo video che ho postato e di condividerlo più possibile...Elisa non può e non deve essere dimenticata...Grazie di cuore a tutti voi...
Elisa, our wonderful child of just five years old, died in the afternoon of the 9th April 2020 at the Bambino Gesù Hospital in Rome after three years of hellish hospitalisation and after two failed bone marrow transplants. The day of her death she started screaming for help form early in the morning with her voice becoming weaker and weaker: "Help me please, I'm not well!" Her death was heartwrenching, horrible and shameful and you could never imagine how brutal it was. Elisa, every night you're asking us mercy for what happened to you. Our lives are practically over but we must enable her to send us a sign of bliss and after that we could, maybe, get back on our feet. Dear one we will never leave you, you can be sure of that!! Your parents, Fabio and Sabina. Thanks from the bottom of our hearts to anybody who will think of us and who will decide to share this video.
L'eleganza sarà sempre ammirata.
La messa in mostra invece vuole esserlo.
Il bello di questo video è la reazione dei passanti. Si è talmente disabituati a vestirsi decentemente che il più piccolo segno di finezza viene ispezionato come un alieno su un pianeta straniero.
Quando invece dovrebbe essere la normalità.
Peccato che ormai gli uomini vestono in tuta e le donne in plastica.
Ma quando mai la gente ha scelto la propria vita? Nel corso dei secoli le esistenze sono sempre state già segnate, salvo rarissime eccezioni. […] La maggioranza vive la vita che ha senza fare domande, o ringraziando per quello che ha avuto in sorte, questa è la norma; affronta i problemi di ogni giorno e con questo ne ha abbastanza. Non poter scegliere non è un’offesa, è la consuetudine. E continua a esserlo in gran parte del mondo, così come lo è da noi, malgrado l’illusione collettiva.
"I nostri corpi saranno così hi-tech che non saremo davvero in grado di distinguere tra ciò che è naturale e ciò che è artificiale."
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L'undicenne Laurent Simons vuole rendere l'uomo immortale e i tecnologi vogliono trasformarlo in una macchina. Nel frattempo la scienza lo trasmuta in un iper logico senza Spirito, la medicina lo rende malato e la religione uno schiavo del martirio.
Il problema non è il progresso. Il problema è quello che vogliono farne.
Posizionate le pedine al Transumanesimo basterà un click.