E poi, è successo.

Ho pubblicato il mio primo libro,

e l'ho dedicato a te.

https://www.amazon.it/gp/aw/d/8831674072?ref=ppx_pt2_mob_b_prod_image

Mi ricorderò di te, sempre.

Mi ricorderò di te e dei tuoi mille sorrisi, dei tuoi occhi così belli e profondi e mi ricorderò di te anche quando avremo litigato e non ti risponderò al telefono. Mi ricorderò per ogni petalo regalato, per ogni volta che le nostre mani si sono intrecciate e per tutte le lacrime perdute e sparse sul sedile anteriore lato passeggero della tua macchina. Mi ricorderò perché è difficile dimenticarti. Ho speso mille e cento e più giorni per trovarti e non passa un solo secondo in cui io non pensi a te o ai tuoi caldi e forti abbracci.

E nel mio casino, e nella mia tempesta e nel mio rimorso tu sei sempre stato la luce che mi ha condotto fuori ogni tunnel di tristezza, colui che mi ha dato un paio di scarpe nuove dopo essersi preso le mie, piene di buchi e delusioni. Sei sempre stato il mio grande bacio, il più bello che si possa mai dare, così pieno di vita, così pieno di gratitudine. Vorrei poterti aver con me ogni giorno, ma mi abituo alla tua assenza e al tuo profumo che viene dalla maglietta che hai lasciato qui la notte scorsa.

Se solo potessi, ti darei la mia pelle per farti sentire i brividi di gioia che mi accendono il corpo ogni volta che ti vedo.

— Joe (via @comeunuraganodifiori )

Te lo chiedo qui, in anonimo perché non sono sicura che ti ricordi di me. Quando esce il libro? Sono molto fiera di te. 🎈

Il libro al momento è in momento pausa, ho da poco finito la sessione autunnale e il lavoro mi copre la maggior parte del tempo. Sono proprio curioso di sapere chi sei ✨🙆🏻‍♀️

sei ancora fidanzato?

Dipende da chi lo chiede (?) 🌹

Piangere è una cosa giusta da fare.

Scatenare la tempesta tra lacrime e singhiozzi è uno dei modi più veloci per sentirsi in pace con la propria anima, ma stasera non è stato così.

Io le sentivo le saette e i tuoni che rombavano sulle mie guance mentre piangevo, mentre scorreva via tutto il male che mi porto in petto da diversi giorni, ma più andava avanti e più io cedevo sotto la potenza del mio stesso uragano.

Mi hai straziato il cuore.

Fatto in mille pezzi, come un fazzoletto di carta che si disintegra in una fiamma libera, come un vaso che cade a terra, come il sapore amaro di un ultimo bacio.

Io mi fidavo di te.

Mi fidavo delle tue parole, dei tuoi gesti, dei tuoi abbracci, ma hai iniziato a togliermi tutto piano piano, dando per scontato la persona che sono diventato, come se i miei sentimenti non contassero più, come se un sospiro di troppo toglieva via l'aria dei tuoi polmoni.

Mi dispiace che tu ti sia sentito affogare, non è colpa mia, o almeno, anche se lo è in parte non penso sia giusto che tu mi tolga l'unica cosa sincera che io volessi da te: la tua attenzione.

Non parlo del continuo messaggiare o del mantenere un impegno ma il tuo farmi sentire importante nella tua vita, del tuo modo di fare delicato nei miei confronti, nel saper aiutarmi nell'aggiustare il mio cuore malandato quando stava perdendo qualche rotella in più.

Non lo fai più.

Sono mesi che non lo fai più.

Proprio come quando le nuvole scaricano pioggia perché sono troppo pesanti, anche io ho scaricato il mio cervello, pieno di poesie bruciate e sorrisi finti.

Mi sento stanco e so che lo sai anche tu.

Ma io adesso ho il cuore spezzato, che facciamo?

— Joe (via @comeunuraganodifiori )

“Un giorno, tre autunni”. Un proverbio cinese usato quando ti manca qualcuno così tanto, che un giorno pesa come fossero tre anni.”

Avessi avuto più tempo, ti avrei guardato, e sorriso, e baciato, come se fosse stata la prima volta. Perché è questo l'effetto che mi fai, mi annienti con i tuoi occhi, dannati ma meravigliosi.

Joe (via comeunuraganodifiori)

L’eterna lotta interiore tra il non volermi arrendere e non avere più le forze per andare avanti.

Tutto ciò che mi hai dato fin dal primo giorno, io non te l'ho mai chiesto. Le carezze dopo il sesso, il caffè con il cornetto la domenica mattina, le ore passate in macchina guardando vecchi ricordi e scoprendone di nuovi. Non ti ho mai chiesto di entrare a far parte di tutto il casino che sono. Le mie paure, le incertezze, gli scatti di ira e le lacrime salate di qualcuno che è cresciuto troppo velocemente. Ne è passato di tempo dalla prima volta in cui ho visto il tuo sorriso splendere tra le mie braccia durante quella umida giornata di gennaio. Così, in punta di piedi e con tanti baci, ti sei preso il mio cuore. Me lo hai strappato, te lo sei messo in tasca e sino da allora te lo sei portato dietro, lasciandomi con questo grande vuoto ogni volta che non ci sei. Non avrei mai scommesso su di me una seconda volta, lo ammetto. Non so quante volte me lo sono detto e quanto volte l'ho scritto ma è così. Essere fragili è una tendenza di chi ha l'abitudine nel trascurare sé stessi per poter far andar meglio la vita degli altri che invece pensare a come dirigere la propria verso una retta via. Una roulette russa fatta con le frecce di Cupido e i biscotti della fortuna: così innocente eppure così distruttiva. Avere il cuore spezzato significa partire da zero, prendere i cocci di quello che resta di un'esistenza e incollare i pochi pezzi per ricominciare, giusto il tempo di riconoscersi e mettersi di nuovo in viaggio tra lunedì frenetici e la pizza del sabato sera. Non ti ho mai chiesto di scegliermi, lo hai fatto tu, ad occhi chiusi, facendoti guidare dal tuo bellissimo animo. Non avrò mai abbastanza dei tuoi capelli neri, delle poesie che mi raccontano i tuoi occhi quando mi guardi e della tua passione per l'astronomia. Non avrò mai abbastanza di te. Forse è per questo che siamo innamorati, non ci facciamo mai bastare l'uno dall'altro.

— Joe (via comeunuraganodifiori)

Le mani si toccarono, i nostri occhi pure.