Tumgik
ciucciospritz · 2 years
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Quant’è dura lasciare la casa con le finestre aperte e ritrovarla con le finestre chiuse? E’ tempo di elezioni: si sente nell’aria. Bruciano quasi vicine le caldarroste, il sapore del vento d’autunno, la cantilena delle foglie che muoiono. Ho davvero creduto di morire, o forse l’ho voluto. Tutto mi sembra vuoto, non perché lo sia, ma perché non è al posto giusto. Non è al posto mio. Non è il mio posto. Ancora mi crogiolo nel pensiero di una città illustre. L’unica cosa che mi consola è che adesso posso finire uno dei rapporti d’amicizia fondati solamente sulle chat. Ora tutto diventerà reale, e avrò modo di capire se il fastidio perdura o se era dato solamente da un’immaginazione troppo vivida e dalla lontananza.
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ciucciospritz · 2 years
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Ringrazio la casa e mi consolo, mi confronto col nuovo (ancora una volta)
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ciucciospritz · 2 years
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non mi piacciono molte delle attuali manifestazioni di emancipazione
non sento sempre il bisogno di dimostrare di aver raggiunto un traguardo, però mi sento in colpa perché gli altri ne sentono il bisogno
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ciucciospritz · 2 years
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Ciao, dove stai navigando? Hai visto che si è accesa, la penultima sera, quella lampadina nella casa stregata? Qualcuno ci abita ancora, qualcuno ci abita ancora (ti è sembrato che un’ombra passasse). Ma oggi non ci vedi più, dentro, nessun ponte che porta al Busento. Lì la storia è finita, lo dice la tua testa. ‘’E’ mutata, si è trasferita’’. Ma a cosa pensi così costantemente? Sai già che ciò che non hai ottenuto una volta, non lo avrai. Non hai ottenuto neppure quella volta. Non hai mentito, qualcosa è accaduto, ma non era ciò che credevi. Se cose nuove dovranno accadere, nulla sarà ciò che tu credi dapprima. Io ti osservo e ti penso come eri un giorno, sul muretto di fronte al San Giovanni, che pregavi un Dio lontano affinché rendesse sublime quell’uscita da scuola. Eri molto giovane, ma pensavi come adesso. Tu non puoi smettere di essere ciò che sei. Trova ciò che ti lascia essere come sei. Che ti fa sentire. Io non ti sento più, non ti guardo più, non oso più dirti una parola, tanto ostinato si è fatto il tuo cammino. Non c’è più una via libera, non c’è più espressione. Solo una volontà non tua di non esporsi, volontà già avvenuta ma mai da sempre e mai per sempre sarà. Che tu voglia seguire o no questi ‘’consigli’’, io sarò sempre con te. Non è vero che non posso fare più niente. Non è vero che ti ho dimenticata. Non è vero che non ti voglio aiutare. Anzi, io ti aiuterò sempre, sarò sempre vicino a te, fino alla fine di entrambi i nostri giorni. Non ti lascerò morire prima, perché so che ancora, insieme, possiamo fare tantissime cose. Ti guiderò io, alla ricerca di attività adatte. Ti dirò io di chi e di cosa fidarti. Ma, per una volta, ti chiedo solo un’unica cosa: fidati di me. Credi. Non in Dio, non nei tuoi amici, non nel teatro. In me.
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ciucciospritz · 2 years
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Signori della corte, sono iniziate le vicende su chi vince le elezioni. Già siamo caduti in contraddizione, vendendo le nostre cariche al più alto tribunale. Senza patente di pirandelliana memoria, lo jettatore non può agitarsi nelle sale a prolungare le sentenze. Una pioggia eterna si fa acquitrino: dipingiamo con acquerelli lo spazio di ogni querela, ci lamentiamo senza destinatario, riportiamo la tempesta al suo mittente. 
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ciucciospritz · 2 years
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La vita è un asterisco, il polline è una parentesi, gioventù è futuro ma le porte degli indizi si aprono solo per gli adepti.
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ciucciospritz · 2 years
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Duvidha (Mani Kaul, 1973)
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ciucciospritz · 2 years
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“Duvidha”(1973) Mani Kaul
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ciucciospritz · 2 years
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Duvidha 1973
Dir. Mani Kaul
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ciucciospritz · 2 years
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Duvidha / दुविधा (1973) dir. Mani Kaul
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ciucciospritz · 2 years
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la stella senza luce vende la mia memoria
sogno o son desto
è tardi o presto?
boh
non lo saprò mai
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ciucciospritz · 2 years
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Ho sempre fatto sforzi immani per sopravvivere ed ‘’adeguarmi’’, fin da quando a Londra ho capito che gli altri sapevano cavarsela meglio di me negli affari pratici. Eppure cosa potevo farci? Io ero venuta su così, con qualche problema sociale, ma soprattutto problemi pratici di comprensione della realtà (per me esisteva solo quella che vivevo io, nei miei pensieri, perché non mi calavo abbastanza nel mondo per capire come fosse fatto). La prima volta che ho capito la realtà ero in quella camera d’albergo londinese. Ventidue giorni in cui tutto ciò che sapevo di me e di ciò che mi circondava sfumava. Vorrei tornare indietro e darmi una pacca sulla spalla, dire che ho fatto anche troppo. Gli altri non avrebbero mai capito cosa ho passato e quanto mi veniva da piangere, la mattina, sulla metro, quando la mia compagna di banco non mi calcolava e non capiva cosa stavo vivendo, e dove tutte le altre mi guardavano come fossi un alieno uscito male. Non so perché parlo di questo solamente adesso. Ho soltanto la sicurezza che è stato quando sono tornata da quel viaggio che ho per la prima volta deciso che tutto ciò che era in valigia andava lavato, e anche la valigia stessa. Da allora, in classe, avevo anche iniziato a infastidirmi se penne o zaino cadevano a terra (e non era mai successo, prima di allora!). Non è così difficile fare 2+2 e capire che l’atmosfera di Londra, quel trovarmi alla sprovvista in una solitudine che voleva dire ‘’prendersi cura di sé senza dimenticarsi che ci sono altri intorno’’ aveva acceso la miccia, prendendo alla sprovvista una psiche già debole e impaurita. Se il periodo successivo è andato quasi alla grande è stato solo per merito (e per colpa) di un finto primo amore. E’ così strano come nella vita certi eventi si presentino proprio quando cominci a ‘’maturare’’. Ho sempre odiato la parola ‘’crescita’’ e quel che significa, ma anche senza nominarla so che un qualcosa di simile era in atto in quel momento. Stavo diventando qualcosa di diverso. Ora, è tempo di cambiare ancora.
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ciucciospritz · 2 years
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ma ci sono altri modi di comportarsi che non siano questo? mi renderò conto prima o poi che ho sbagliato tutto, ma per ora mi sembra di vedere sbagli solo negli altri
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ciucciospritz · 2 years
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Ricominciare le cose dove le avevo lasciate
ma dove le avevo messe?
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ciucciospritz · 2 years
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(I tried to remember what pixel art is)
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ciucciospritz · 2 years
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Margot Fonteyn and Robert Helpmann in Apparitions, 1949
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ciucciospritz · 2 years
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The Tales of Hoffmann | Michael Powell / Emeric Pressburger | 1951
Robert Helpmann
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