Sono finita in una situazione tossica ancora una volta, forse non mi voglio abbastanza bene.

Vorrei strapparmi di dosso le paure e correre da lei, correre di notte per chilometri solo per poter sentire il suo odore. Non riesco a stare ferma, ci sono state così tante volte in cui avrei voluto baciarla, ma non posso, non posso, cazzo non posso.

Non credete a tutto quello che vi vogliono far credere

Scorro le storie di Instagram e vedo la gente avere una vita, mentre io lavoro, studio e dormo. Sessione estiva ti prego volgi al termine non ne posso più.

È difficile da spiegare ma ci sono certe persone per cui ho avuto una cotta o una fissa a cui a volte penso e so che non rivedrò mai più ed è triste ma mi fa anche sentire una brutta persona.

Capisci che stai crescendo quando ti cancellano il treno delle 7:07 e ti incazzi tirando giù anche la Madonna e poi vedi i ragazzi delle superiori felici come una Pasqua.

Ho avuto un mental breakdown bello tosto, il giorno dopo sono andata al supermercato, ho comprato un reggiseno blu, poi ho mangiato nel self service arrosto di maiale con patate al forno. Ho rivisto una mia ex compagna delle superiori che mi ha detto di lavorare lì da sei mesi, è stato imbarazzante ma bello rivederla, quella ragazza una volta face una cosa bellissima per me e non la scorderò mai. Comunque subito dopo sono andata dal parrucchiere così senza averlo previsto e mi sono tagliata i capelli a caschetto.

Carina tutta sta gente che odia una cosa senza sapere cosa sta odiando.

La verità è che a nessuno frega delle cose importanti.

Elena Fabrizi, “Scusi, lei è favorevole o contrario?” (Alberto Sordi, 1966) giffeteria

Maledetti ormoni

Oggi ho lavorato, sono stanca, ciao.

Fico comunque avere una gemella più bella e più simpatica

Guardandomi allo specchio mi sono vista poco bella, ed ho immaginato la voce di lui che mi diceva "sei bellissima".

Ieri ero struccata, come sempre in questi giorni, le mie occhiaie si vedevano a un metro di distanza, occhi contornati di blu. A volte forse mi preoccupo troppo di come mi vedono gli altri, a volte nel letto analizzo passo passo la giornata vissuta per capire se c'è stato qualcosa "fuori posto" o qualcosa che non è andato. La dovrei smettere perché mi faccio solo del male, ultimamente una sfiga dopo l'altra. Ma va bene così no? Io sono questa, smettere di concentrarmi sulle cose negative ed imparare a fregarmene è il primo passo forse. Oggi devo andare al lavoro, ansia.

Se non avete nulla da dire state zitti che fate più bella figura. Ignoranti di sta minchia.

Ieri mi è successa una cosa fra l'imbarazzo e il comico.

Ho accompagnato una ragazza, E. , che un tempo aveva una cotta per me ad una premiazione del nostro ex liceo artistico. La premiazione si teneva in una biblioteca, la mia amica E. doveva essere premiata per aver vinto un concorso lo scorso anno, noi eravamo lì come ex allieve, ma molta gente che si trovava lì con noi era del liceo artistico, ne conoscevo gran parte di vista, quelle persone con cui un tempo scambiavo quattro chiacchiere, la ragazza con cui ho fumato la prima volta, che poi ho cominciato piano piano ad ignorare, la ex del mio ragazzo con cui non ho mai più scambiato una parola dopo essermi messa con lui. Insomma, c'era così tanta gente che molti erano rimasti in piedi, era uno spazio molto piccolo in effetti.

Io mi sono detta "okay, sono in imbarazzo, ma me ne sto qui sulla mia sedia vicino a E. e fra un'ora o due sarà tutto finito."

Le sedie erano rivolte difronte ad un proiettore che faceva vedere i nomi dei premiati e dei vincitori delle borse di studio, e una serie di persone in giacca e cravatta lì chiamavano con un microfono, e il fotografo scattava a dovere.

Improvvisamente vedo proiettato il nome di mia sorella (gemella) e prima di realizzare il preside dice nel microfono "allora questa ex allieva ha realizzato la locandina per la fiera del fiore, dov'è? È presente? Ah si! Eccola! Mi dicono che è presente!"

Tutti si girano verso di me.

"Vieni sul palco Clara!"

Mi alzo, più in imbarazzo che mai, decisa che avrei messo le cose in chiaro, arrivo difronte a tutti, provo a dire timidamente che non sono Clara, ma vengo soffocata dagli applausi, mi cacciano in mano il premio, mi girano difronte al fotografo che mi spara il flash in faccia.

"Complimenti Clara, vai pure a sederti."