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annetta-arletta · 4 years
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Gioielli longobardi; dal 568 al 774 in Italia.
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annetta-arletta · 4 years
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Introduzione a Lacan, Laterza.
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annetta-arletta · 4 years
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La disputa linguistica del Cinquecento, le forze in campo:
Utilizzo del latino come unica lingua letteraria.
Lingua cortigiana per superare il frammentismo italiano, come l’ipotesi del Castiglione ne Il cortigiano: proporre come lingua “italiana e commune” quella scritta e parlata dai gentiluomini nelle corti, basata sull’antico toscano, ma aperta alle forme regionali dell’uso. 
La posizione italianista di Trissino, il sostenere che Petrarca e Dante non abbiano scritto in fiorentino o in toscano, ma in italiano. 
La proposta di Machiavelli (Discorso intorno alla nostra lingua) nel utilizzare il fiorentino dell’uso vivo. 
La tesi del Bembo (Prose della volgar lingua, 1525) nell’imitare il Petrarca e il Boccaccio latineggiante della cornice. L’edizione del 1516 dell’Orlando Furioso presenta una lingua cortigiana sulla linea del Boiardo; nel 1521 sono attenuati gli elementi dialettali e nel 1532 il toscano trecentesco. 
Benedetto Varchi: ampliare la lezione di Bembo con il fiorentino parlato dalle persone colte. 
Salviati: estendere il canone bembiano a tutti i testi del Trecento, anche quelli tecnici, non letterari (Degli avvenimenti della lingua sopra ‘l Decamerone, 1584). 
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annetta-arletta · 4 years
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Momenti nella storia della lingua italiana
Chirurgia, Guglielmo da Saliceto, trattato scientifico scritto in latino nella seconda metà del Xiii secolo e volgarizzato quasi subito. E’ una dimostrazione dei volgarizzamenti già presenti nel Medioevo. A partire dal 1610, Galileo utilizza il volgare nei suoi trattati scientifici. 
Placito campano, 960; atto di nascita del volgare. Documento giuridico particolare siccome le funzioni giudiziarie avvenivano in latino nel Medioevo. 
La Vulgata, la traduzione della Bibbia di San Girolamo che circolava, prima si utilizzava l’ Itala. La Vulgata utilizza il “sermo humilis”, una lingua popolareggiante. Nonostante l’utilizzo del latino nella cerimonie religiose, il concilio di Tours del 813 invita all’uso dei vari volgari, cioè la lingua romanza. Tra il 1400 e il 1500 si sviluppano prediche “ mescidate”, un’unione di latino e volgare fortemente dialettizzato. 
Dopo lo sforzo dei mercanti per cercare di eliminare i dialettismi dalla loro lingua, nel Quattrocento viene create una koinè volgare, un esperimento di lingua sovraregionale.  Sono le cancellerie di ogni signoria a sentire la necessità di una comunicazione più fluida, l’attenuazione dei tratti regionali si risolve in una patina settentrionale o meridionale a seconda dei casi. Da una parte c’è il latino come collante (i latinismi grafici come <ct> nascondono i vari esiti regionali), dall’altra il toscano come lingua di prestigio (appaiono al di fuori della Toscane forme con anafonesi e dittonghi in convivenza con le forme dialettali, come omo e uomo). Nelle signorie più importante - Medici, Este a Ferrara, Gonzaga a Mantova, Montefeltro a Urbino, Visconti e Sforza a Milano - viene incoraggiata la produzione letteraria in una lingua cortigiana, l’applicazione delle koinè regionali. 
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annetta-arletta · 4 years
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Alternative alla lingua latina tra il XV e il XVI secolo;
Macaronico: nato nell’ambiente universitario padovano, da “gnocco di formaggio”, cibo grossolano che utilizza più elementi. Un linguaggio creato da una sintassi latina con però lessico dialettale: amazat al posto di interficit. Parole in volgare dotate di desinenza latina, come compagnus. Utilizzato per argomenti bassi e triviali. 
Polifilesco:  dalla Guerra d’amore in sogno dell’amatore di Polia, di Francesco Colonna, 1499. Un volgare con un tasso elevato di latinismi. 
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annetta-arletta · 4 years
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Mutamenti linguistici del latino volgare
Anafonesi: processo linguistico in cui dalle vocali toniche E, O si ottiene I, U. E’ una chiusura vocalica del passaggio dal latino all’italiano. Graminea > gramegna > gramigna.
Epentesi: sviluppo di una consonante o di una vocale all’interno della parola. Vidua > vedova 
Sincope: caduta di una vocale all’interno di parola. Calidus > caldo. 
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annetta-arletta · 4 years
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Appendix Probi, testo del iii secolo, autore ignoto; si tratta di una lista di 227 copie di parole per evidenziare la corretta dicitura latina in contrapposizione al latino volgare, quotidiano e parlato. Lo schema che si ripete è sulla base di speculum non speclo.
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annetta-arletta · 4 years
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Klein, Anthropometries, 1960; lettura parodica dell’action painting alla Pollock. 
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annetta-arletta · 4 years
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Suprematism, Kazimir Severinovič Malevič, 1915
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annetta-arletta · 4 years
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Mont Sainte-Victoire and Château Noir, Paul Cézannec.1904 - c.1906
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annetta-arletta · 4 years
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L’ultimo Monet - Pollock, Greenberg e il modernismo in arte, garantire all’arte autonomia con la bimensionalità e la distruzione di effetti realistici. Dall’impressionismo e Cézanne sino all’arte astratta. 
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annetta-arletta · 4 years
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Il mondo esiste, il discorso sul mondo esiste perché al di là del discorso c'è il mondo.
Calvino a proposito di Vittorini. Nel 1959, Vittorini e Calvino aprono Il Menabò. E’ un mantenimento dell’atteggiamento conoscitivo e critico della letteratura di fronte alla nuova complessità moderna: il linguaggio, la realtà industriale, la questione dell’intellettuale. Compito dell’ intellettuale è indagare la nuova realtà mantenendo quella “tensione razionale”. La letteratura dev’essere un “discorso sul mondo”, deve definirlo. La narrazione deve immergersi nel magma delle cose, nell’oggettività che supera la soggettività, ma senza perdere del tutto la coscienza: Gadda e il pasticciaccio ne sono l’esempio. Secondo Calvino, l’avanguardia può arrendersi al magma labirinto (avanguardia viscerale) o cercare di definirlo (avanguardia razionale). E’ la stessa avanguardia viscerale di Guglielmi a rispondere giudicando mistificatoria la pretesa letteraria di definire la realtà. ( dibattito su  Il Menabò, 1960-1963).  (via annetta-arletta)
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annetta-arletta · 4 years
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Nadezhda Mandelstam at her friend’s dacha near Moscow in 1979, by Gueorgui Pinkhassov.
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annetta-arletta · 4 years
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Il limite del linguaggio nel Novecento, l'ultimo Caproni e l'impotenza del linguaggio, il limite della conoscenza si lega al limite della lingua stessa, all'impossibilità di afferrare l'essenza delle cose. La grande perdita è la perdita della parola. La parola uccide la cosa sul pronunciarla, spinge l'uomo nel labirinto. Per l'ultimo Luzi (Per il battesimo dei nostri frammenti) tutto il messaggio originario è già stato scritto nel cosmo, la poesia agisce come richiamo: nel frammento c'è il cosmo. Luzi si muove in una dimensione di religiosa speranza.
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annetta-arletta · 4 years
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Calvino, Ti con zero, il racconto di Priscilla
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annetta-arletta · 4 years
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Ungaretti e L’allegria
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Nel 1914, su Lacerba, Palazzeschi pubblica il manifesto del Controdolore, la necessità del dolore per comprendere il rigetto allegro del controdolore. Ungaretti, scrivendo Allegria di naufragi (nella raccolta L’allegria, poesie dal 1914 al 1919) sembra averne percepito la lezione. Il naufrago immediatamente riprende il viaggio, segno di una vitalità inesausta, un’allegria epidermica che si attiva nel dolore. Il lupo di mare deve contemplare l’abisso per sperimentare quell’euforia. Quando con l’avanguardia tutte le vie tradizionali del linguaggio sembrano esaurirsi, Ungaretti propone la ricerca di una forma assoluta, esatta, scarna, pesata, trova nella poesia un valore di sacro in quanto capace di dar voce alla tragica testimonianza umana. La poetica dell’analogia rimane sempre la stessa, ma ritorna all’ordine negli anni Trenta, si rifà eleganti, petrarchesca, avvolta in un ritmo che ritorna. Sentimento del tempo visto come avvio di poesia ermetica, la costruzione di assenze - presenze. L’ermetismo mira alla creazione di un linguaggio estraneo alla storia fascista, un’autonomia dell’arte a livello anche formale, nell’elevare l’espressione. 
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annetta-arletta · 4 years
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La poesia di Montale non è la poesia dell’analogia - è lontana dal compiacimento per il segreto -, ma il caricare di una tensione mentale, razionale  e sentimentale le cose, il tentativo di superare il limite umano ma con la ragione. Non è una passione per l’oscuro, ma l’oscurità della stessa storia. I barlumi, le epifanie - in Le occasioni - sono mediate da quel “tu”. E’ un sospendere gli oggetti nell’equilibrio tra il classico e la modernità, nelle tensioni razionali ed esistenziali.
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