Tumgik
annahillama-blog · 7 years
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A scuola c’era un ragazzo che sedeva sempre all’ultimo banco, era uno dei classici bulli. A scuola c’era un ragazzo che sedeva sempre all’ultimo banco, teneva sempre le cuffie, le felpe con il cappuccio e gli occhiali da sole per farci il figo. A scuola c’era un ragazzo che sedeva sempre all’ultimo banco, consegnava sempre i compiti in bianco. Ma guardava in maniera contorta la professoressa di italiano. A scuola c’era un ragazzo che sedeva sempre all’ultimo banco, rimaneva a scuola dopo l’orario d’uscita. Eravamo preoccupati per la prof. A scuola c’era un ragazzo che sedeva sempre all’ultimo banco, girava di notte e rubava alla cassa dalla farmacia. A scuola c’era un ragazzo che sedeva sempre all’ultimo banco, venne un giorno con una collana da donna, aveva sicuramente stuprato qualcuna e si era tenuto il ricordo. A scuola c’era un ragazzo che sedeva sempre all’ultimo banco, pedinava sempre un ragazzino più piccolo. A scuola c’era un ragazzo che sedeva sempre all’ultimo banco, faceva le risse e tornava a scuola pieno di lividi. A scuola c’era un ragazzo che sedeva sempre all’ultimo banco, era magrissimo perché si drogava e chissà cos altro faceva. A scuola c’era un ragazzo che sedeva sempre all’ultimo banco,un giorno non venne. A scuola c’era un ragazzo che sedeva sempre all’ultimo banco, lo odiavamo. A scuola c’era un ragazzo che sedeva sempre all’ultimo banco, era uno a cui nessuno aveva mai dato ascolto. A scuola c’era un ragazzo che sedeva sempre all’ultimo banco, teneva sempre le cuffie per non dover sopportare il rumore del mondo, e le felpe e gli occhiali per non mostrare quel viso che odiava. A scuola c’era un ragazzo che sedeva sempre all’ultimo banco, che consegnava sempre i compiti in bianco, ma tramava qualcosa con la prof di Italiano. A scuola c’era un ragazzo che sedeva sempre all’ultimo banco, che restava sempre a scuola dopo l’orario d’uscita, e lo faceva per far leggere le sue poesie e i suoi temi da 10 alla prof di italiano. A scuola c’era un ragazzo che sedeva sempre all’ultimo banco, girava di notte per rubare in farmacia si, ma non i soldi, ma le medicine per la sua sorellina malata. A scuola c’era un ragazzo che sedeva sempre all’ultimo banco, venne un giorno con una collana da donna, gliel’aveva fatta la sua sorellina per ringraziarlo delle medicine. A scuola c’era un ragazzo che sedeva sempre all’ultimo banco, pedinava sempre un ragazzino più piccolo, perché era affetto da asma e non voleva gli prendesse un attacco mentre tornava a casa. A scuola c’era un ragazzo che sedeva sempre all’ultimo banco, faceva le risse ed era pieno di lividi, le faceva con suo padre che lo picchiava perche era troppo ubriaco per riconoscere suo figlio. A scuola c’era un ragazzo che sedeva sempre all’ultimo banco, era magrissimo perché non mangiava, era anoressico e voleva morire. A scuola c’era un ragazzo che sedeva sempre all’ultimo banco, un giorno non venne. Sua sorella morì, e lui volle seguirla. A scuola c’era un ragazzo che sedeva sempre all’ultimo banco. Avevamo incominciato ad amarlo, ma lo facemmo troppo tardi.
(via whiterainbowopen)
Troppo vero.
Mai giudicare senza conoscere veramente una persona.
(via sarettamiot96)
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annahillama-blog · 7 years
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I brufoli. Ma sapete cosa sono per me? Una tortura. Non lo dico tanto per fare, perché so cosa vuol dire. So cosa vuol dire svegliarsi alla mattina, guardarsi allo specchio e provare una specie di disgusto e di tristezza, perché sai che non se ne andranno. Sono sempre li! So cosa vuol dire cercare di coprirseli tutti i giorni, fondotinta,BB cream, correttore e chi più ne ha più ne metta. Poi non parliamo di quelli sotto pelle, fanno malissimo e se sono grossi si vede una ridicola cunetta sulla tua faccia che sembra che una zanzara tigre obesa c'aveva le palle girate. E poi quando li schiacci?(anche se non si dovrebbe) quel coso giallo di merda, io non so come faccio a non vomitare. E tutto quel rossore sul viso, insopportabile. So cosa vuol dire parlare con qualcuno che non ti guarda negli occhi ma si mette a fissarli e a farti sentire sempre più a disagio. Sempre più brutta. L'acne non è una tortura più che altro fisica, ma psicologica. Ormai io vedo solo quello quando mi guardo. Non posso uscire tranquilla da quanto mi faccio schifo. Con tutte quelle creme e quei trattamenti che non portano a niente. Ne avrò provate almeno una trentina, nessun risultato. (O almeno all'inizio, illudendoti che funziona) So cosa vuol dire, ci sono quei momenti che proprio vorresti strapparti la pelle da quanto fa schifo. Da quanto fa male. So cosa vuol dire, quando guardi le tue coetanee, pelle perfetta, color pesca. Zero imperfezioni, zero macchie, niente. Lì, in quel momento, vorresti sparire. Anche con i ragazzi è un problema. “Se non avesse quelli in faccia sarebbe perfetta” “Bah, troppi brufoli” “ma si lava la faccia?” SI PORCO DIO MI LAVO LA FACCIA, LA PURIFICO, CI METTO MILLE CREME, ANTIBIOTICI, FONDOTINTA, ANCHE L'ACQUA SANTA GUARDA MA PORCAPUTTANA NON SUCCEDE MAI UN CAZZO LO SO CHE SONO UN CESSO E ANCHE SE ME LO FAI CAPIRE NON È CHE SEI MIGLIORE DI ME STRONZETTO PUTTANIERE DI MERDA. E così finisce la mia giornata, dopo aver purificato la pelle e dopo aver guardato la mia faccia orribile, me ne vado a letto, sperando a un domani migliore, con meno brufoli, con meno problemi.
Scusate lo sfogo, ma in questo periodo non ce la faccio proprio più. (via lapiccolasperanza)
Già :)
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annahillama-blog · 7 years
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Anna: Sorridi
Claudia: Perché?
Anna: Così quando vieni ad aprirmi starai sorridendo e sei bellissima quando lo fai.
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annahillama-blog · 7 years
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Reblogga, se desideri che qualcuno scriva nel tuo tumblr.
dai :)
Magari
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annahillama-blog · 7 years
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"Tutto si riduce all'ultima persona a cui pensi la notte: è lì che si trova il cuore."
-cit
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annahillama-blog · 7 years
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"La timidezza è composta dal desiderio di piacere e dalla paura di non riuscirci"
-Pierre Beauchene
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annahillama-blog · 7 years
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Un giorno Alice arrivò ad un bivio sulla strada e vide lo Stregatto sull'albero. - "Che strada devo prendere?" chiese. La risposta fu una domanda: - "Dove vuoi andare?" - "Non lo so", rispose Alice. - "Allora, - disse lo Stregatto - non ha importanza".
-Lewis Carroll
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