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alessandroburrone · 1 year
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Con la mente torno spesso a quel periodo tra i miei diciassette e diciotto anni. L’ho ripercorso in racconti più di una volta. Torno ad un appartamento in Piazza Vittorio a Torino, sul lato sinistro venendo da Piazza Castello.
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alessandroburrone · 1 year
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Recensione della raccolta di Milena Ri
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alessandroburrone · 1 year
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Recensione della raccolta di Alessandro Ramberti
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alessandroburrone · 1 year
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“Non credo proprio per nulla ai nostri Natali”: David Maria Turoldo
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alessandroburrone · 2 years
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"L'Angelo era in tutte le ombre": Renzo Pezzani, un'anomalia della letteratura.
Fosca giornata in una biblioteca universitaria di Torino: nella nebbia, Superga, lontano sulla cima di una collina. Cammino per i corridoi di una delle sale lettura. Ogni tanto un’occhiata agli scaffali polverosi. Paiono antichissimi. Mi fermo, ne osservo un paio; un esemplare di un libro degli anni quaranta, tascabile e in decadimento, edito da Vita e Pensiero. Tuonante e trionfale
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alessandroburrone · 2 years
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Periplo intorno al pensiero di Carlo Michelstaedter
“Dato ho la vela al vento e in mezzo all’onde del mar selvaggio, nella notte oscura, solo, in fragile nave ho abbandonato il porto della sicurezza inerte”
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alessandroburrone · 2 years
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Quella di Leys – storico dell’arte, traduttore, pamphlettista, scrittore di un romanzo, compilatore di una gigantesca antologia sul mare nella letteratura francese e di una selezione di aforismi (le cosiddette “idee degli altri”), nonché illustratore e calligrafo – è un’opera letteraria proteiforme, come il Protée che diede il titolo ad una sua raccolta di saggi; assomiglia ad un arcipelago. La sua storia, scrisse nella ricca biografia Philippe Paquet, è uno “spostarsi di isola in isola”.
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alessandroburrone · 3 years
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Se il racconto sembra misterioso – scrive in conclusione Leys –, è semplicemente perché la semplicità d’animo è quaggiù la cosa più misteriosa che ci possa essere.
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alessandroburrone · 3 years
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Con storie come queste, Mastrocola ci fa rivivere nel mondo di un ragazzo di quell’età, in quella piccola società non priva di tratti alquanto terrificanti – e poi di università “tutto un fumo senza arrosto che ti affumica il cervello”, popolate “di studenti, tranquilli, spenti, diciamo disattivati”. Proprio come delle piante che, al contrario, avrebbero bisogno di un “buon drenaggio”.
Sarà forse questo al centro del nuovo approfondimento (al contempo testimonianza e “j’accuse accorato”) con una prospettiva sia umanistica che scientifica sul complesso tema della scuola e delle sue responsabilità, arrivando a conclusioni giustamente allarmanti: “A dire il vero – come scrisse una volta Simon Leys – nulla dovrebbe importare di più per una nazione moderna”.
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alessandroburrone · 3 years
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Intervista a Pablo d’Ors di Eduardo Laporte.
“A noi occidentali rimangono solamente due miti: l’amore romantico e la scienza, con la sua conseguenza naturale: la tecnica.”
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alessandroburrone · 3 years
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https://www.ilsussidiario.net/news/letture-quel-che-ci-accade-in-segreto-quando-finiamo-di-leggere-un-grande-libro/2229232/
“Le opere d’arte sono di una indicibile solitudine e nulla le può raggiungere poco quanto la critica. Solo l’amore le può abbracciare e tenere ed essere giusto verso di esse.” (Rilke, Lettera ad un giovane poeta)
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alessandroburrone · 3 years
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Da Simone Weil, La prima radice. Preludio ad una dichiarazione dei doveri verso l'essere umano.
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alessandroburrone · 3 years
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“Voi, naturalmente, da buoni italiani che desiderate la letteratura ‘seria’ per poter più serenamente condurre una vita non seria, arriccerete il naso. Ma avete torto. Una buona serie di letture chestertoniane vi farà gran bene.” (G. Tomasi di Lampedusa)
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alessandroburrone · 3 years
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Come si legge in una delle tante folgoranti intuizioni di cui sono cosparse le lezioni di letteratura inglese e francese di Giuseppe Tomasi di Lampedusa: “Mi sono riletto circa la metà delle Pensées; e davvero preferisco tacere. ‘Seul le silence est grand, tout le rest est faiblesse’”.
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alessandroburrone · 3 years
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Quando cerco l’estate in un sogno vano, quando ti brucia il freddo della mia mano, quando le ombre di ieri coprono la luce stanca, quando l’alba è un’altra notte gelata, […]
soltanto posso chiederti di aspettarmi all’altro lato della nuvola nera, lì dove non sono i mercanti che vendono solitudini di ginepro,
al di là dei cortocircuiti, dall’altro lato della luna in bolletta, lì dove si scrivono canzoni con il fumo bianco della nuvola nera.
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alessandroburrone · 3 years
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L’estensione dell’uso della tecnologia nella nostra vita moltiplica ed allarga questo tipo di alienazione (dalla natura, da ciò che ci corrisponde e nel quale possiamo riconoscere qualcosa che sia altro e al contempo il nostro limite, distinguere tra “io” e “tu”) in modo ancora più esponenziale.  La metafora della cenere può, allora, richiamarci a riflettere sulla nostra vera natura. (09-03-2019)
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alessandroburrone · 3 years
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Nell’opera di Roberto Calasso (come in molti dei libri che pubblicava) questo sembra attirare sin da subito: che in essa si parla di ciò di cui solitamente non si parla. “La violenza e il sacro”, innanzitutto, nelle parole del titolo di un autore della sua casa editrice Adelphi, René Girard.
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