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wolferetic · 1 month
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Repost of Instagram post by alessandra_sanguinetti:
“In 2004 I worked as an intern in Newsweek and had to go through the wires coming in from the Middle East.
The Iraq war was raging. Israel was committing its routine violations and killings.
The images were devastating and unequivocally condemning of both the USA and Israel, but I remember the editors would reject all my picks and demand images of burnt cars or vague images of destruction.
So I brought a hard drive and collected everything they didn't publish.
It was my first live glimpse of the lack of ethics or integrity in most US media.
Not the journalists on the ground, but of the senior editors making the calls - in their self important glass cubicles.
And no, to the cynics out there..it's not all too complicated to discuss on social media.
Social media is the only reason we know what's happening in Palestine.
And the only reason mainstream news has to keep up and sprinkle some actual news now and then.
Meanwhile we are seeing much less footage coming out of Gaza - Israel has been killing off all the journalists.
This is terrifying.”
Photo credits: Nasser Ishtayeh, Yossi Alon, Saif Dahlah, Jaafar Ashtiyeh, Musa Al-Shaer, Abed Onar Qusini
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wolferetic · 3 months
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Secret Santa for @vitensal!
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wolferetic · 6 months
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Question for Leo or Donnie: Has there been a funny experience teaching the twins a new skill? xD
Leo: Oh yes... Teaching the twins to ride a bike when they were 4 years old.
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Donnie: I think I have 4 kids instead of 3...
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wolferetic · 6 months
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I mean of course I had to draw Vamp-Raph 🧛🏼
🎃 Risetober Day 2: Raph 🐢
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wolferetic · 7 months
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I Want Something Just Like This
Collaboration with the lovely @tapakah0 thanks for working with me 。(TヮT)゚。
@somerandomdudelmao hope you feel better soon Cass ( -_-)\(0-0 )
Song: Something Just Like This by Coldplay and The Chainsmokers
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wolferetic · 7 months
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Raphael with his lil ninja bro Yoshi ♥ TMNT (2012) 😍🐢
More info here
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wolferetic · 8 months
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practice practice huhuhu~ <3
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wolferetic · 8 months
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Mi auto-regloggo questo post, e lo faccio per me stessa, per ricordarmi di non vergognarmi MAI più di chi sono, delle mie passioni e per ribadire che anche se vi sembra assurdo, nel fandom TMNT c'è anche qualcuno come me che riesce ad amare profondamente sia ship come Apritello che Tcest.
Voglio ricordare inoltre che il mio account tumblr e gli altri social sono un luogo sicuro per i fan del tcest, del boyslove e Apritello.
Secret Wish (2012 RaphLeo-Tcest)
Decidere di indulgere in certi piaceri proibiti era qualcosa che, almeno inizialmente, Leonardo aborriva totalmente, non tanto perché provava vergogna nel normale desiderio carnale che il suo corpo agognava, ma perché l’oggetto della sua ossessione era niente meno che uno dei suoi fratelli. E, come se non bastasse, proprio quello che meno avrebbe dovuto suscitar certe emozioni contrastanti in lui.
Ferini occhi verde acido lo fissavano intensamente, il respiro caldo di Raffaello ad un centimetro dal suo muso gli faceva sentire le gambe molli. La testa calda sorrise beffardo, come se gli avesse letto nella mente e visto quelle immagini, i pensieri proibiti che si dibattevano furiosamente facendolo impazzire. Deglutì lentamente Leonardo, trovando il coraggio di sostenere quello sguardo che lo spogliava con gli occhi « Cosa vuoi, Raph? L’addestramento di oggi è terminato, puoi ritirarti. »
A nulla servì sfruttare il suo tono da sensei, Raffaello non si era mai fatto intimidire nemmeno da Splinter, il che era tutto dire considerando quanto terrificante poteva essere loro padre a volte.
« Ho l’impressione che sei tu quello che ha disperatamente bisogno di qualcosa, leader impavido. »
Il cuore di Leonardo sobbalzò, bastò quella voce roca e calda a fargli stringere le viscere inviando scosse di piacere dritte ai propri genitali, che già si agitavano scomodamente all’interno della cloaca.
« Non dire sciocchezze! E ora, fammi passare. » Tentò, invano, di farsi strada dando una spallata al fratello, ma era come scontrarsi con un ammasso di muscoli duri come il marmo. Quanto adorava il suo corpo, aveva sempre ammirato e invidiato la sua forma fisica, perfettamente scolpita come quella di un Dio greco. E la sua risata argentina? Ancora peggio, lo accendeva di desiderio.
« Credi che non lo senta che sei in calore, ehe Leo? »
In quell’istante Leonardo capì e arrossì furiosamente per la vergogna, dopo tanti anni trascorsi assieme avrebbe dovuto saperlo. Quando il tredicenne Donatello li prese tutti da parte e gli fece questo “discorso” era stato senza dubbio il momento più imbarazzante di sempre.
A causa della loro particolare mutazione possedevano un DNA misto umano-tartaruga, questo significava che erano costretti a subire dei periodi in cui andavano in calore proprio come i loro cugini animali. La loro unica fortuna in questa situazione spiacevole, era che il desiderio sessuale durava pochi giorni e poi svaniva.
Ovviamente questo non poteva annullare il grande disagio che creava loro, essendo ancora giovani poi il calore li colpiva con maggiore frequenza purtroppo. Con il tempo e l’esperienza, i quattro fratelli si erano resi conto di poter odorare, letteralmente, gli ormoni in calore gli uni degli altri, aumentano se possibile il senso di vergogna che già provavano.
Per il quieto vivere della loro convivenza, quando qualcuno entrava in calore si evitava di gridarlo ai quattro venti. Era sufficiente che Splinter, anche egli dal fine olfatto, conoscesse il momento esatto in cui uno o tutti e quattro i suoi figli necessitavano di privacy totale. Perché ovviamente non potevano andare in calore a distanza di tempo gli uni dagli altri, no, l’universo li detestava abbastanza da far coincidere contemporaneamente il loro calore.
Agli inizi era stata dura, costretti nella solitudine delle fogne potevano solo ricorrere alla masturbazione, poi con l’avvento delle loro uscite in superficie e le nuove amicizie, tutto era cambiato in meglio.
Finalmente ognuno di loro poteva contare su uno o più partner per superare serenamente quei momenti, e anche di trarre piacere da tali esperienze.
Bè, tutti tranne Leonardo, ovviamente. Pur avendo un enorme cotta per Karai, sarebbe morto mordendosi la lingua piuttosto che chiederle di fargli un pompino perché era in calore e non riusciva a soddisfarsi “da solo”.
I suoi fratelli al contrario non provavano alcun imbarazzo a quanto pare a trovarsi un partner per quei giorni. Donatello con April, Michelangelo con Renet, e Raffaello con Mona Lisa.
Dovevano essere tutti impegnati al momento, quindi perché mai il fratello dalla bandana rossa invece era ancora qui nel Dojo a provocarlo?
« Credevo che avessi un appuntamento con Mona Lisa. » Replicò piccato Leonardo, sì era geloso dell’affascinante aliena. Almeno adesso era abbastanza onesto da ammetterlo, gli bruciava il petto ogni volta che vedeva suo fratello con la guerriera salamandriana, ed ora sinceramente temeva che tali sentimenti trapelassero dal suo tono freddo.
Raffaello sogghignò, e allungò le braccia muscolose intrappolando Leonardo, il cui guscio ormai raschiava contro il muro.
« Non questa volta. Preferisco soddisfare il mio leader oggi. »
Gli occhi zaffiro di Leonardo si sgranarono, mentre dovette mordersi le labbra per non gemere. Raffaello non lo aveva ancora sfiorato, ma le sue parole a quanto pare erano sufficienti per fargli perdere il controllo. Un momento, voleva davvero essere toccato da Raph?
Non appena realizzò questo fu come avere un epifania, e nemmeno a dirlo, Raffaello ne approfittò per togliere ogni dubbio. Si chinò verso lui e catturò il muso del fratello in blu con un bacio ruvido, da lasciare senza fiato.
« Leo, cosa altro devo fare per farti capire che ho voglia di scoparti? »
« Aha…io…oh, sei serio?! Perché se è uno scherzo… » Biascicò Leonardo, era divertente per Raph aver ridotto in tale stato confusionario il fratello maggiore. Baciò di nuovo Leo, questa volta concedendo all’altro più tempo per gustarsi il momento. Le loro lingue si intrecciarono, scontrandosi ferocemente per il predominio, oh, Raph lo sapeva, sarebbe stato bellissimo fottere Leonardo. D’altro onde, lui amava i partner passionali che erano capaci di sottometterlo se necessario, non vi era nulla di più eccitante per Raffaello.
« Aspetta…aspetta Raph! E…e Mona Lisa?!
« Io e Mona, cosa? »
« Non è la tua ragazza? »
Ecco, questo era un altro lato che amava di Leo, la sua imperterrita onestà. Seriamente, il fratello era incapace di mentire, il suo gran cuore era anche la ragione per cui troppe volte si era fatto abbindolare dal suo prossimo, Karai in primis, di cui Raph era follemente geloso.
« Leo, io e Mona abbiamo una relazione aperta. Ha capito prima ancora di me che le tartarughe sono poliamorose. »
La testa di Leonardo stava per scoppiare come un petardo, come aveva fatto a non notarlo? Con tali premesse doveva intuire che probabilmente anche Donnie e Mikey intrattenessero più di una relazione, ma non volle addentrarsi eccessivamente nella questione. Aveva ben altre incombenze su cui concentrarsi, come il suo pene che pulsava dolorosamente per essere liberato.
« Camera mia, ora. » Ordinò Leonardo con quel briciolo di autocontrollo che gli era rimasto, anche se la tana era deserta al momento, farlo nel Dojo non lo attirava, quanto meno per rispetto per il loro defunto sensei.
Si incamminarono insieme, Leonardo in testa e Raffaello subito dietro, unico scopo del leader attirare l’attenzione del fratello sulla sua coda, debitamente liberata dal nascondiglio dentro il guscio.
Raph quasi ringhiò di desiderio, osservare quel pezzo di carne che ondeggiava da un alto all’altro aveva il potere di destabilizzare il suo buonsenso.
« Cazzo Leo, smettila se non vuoi che ti fotta in mezzo alla tana! » Gridò snudando i denti, pupille dilatate e fisse su Leo che, intanto, gli sorrideva mefistofelico.
« Di fare cosa? » Osava pure sbeffeggiarlo, non aveva idea di cosa avesse appena scatenato.
La mano tozza di Raph lo spinse dentro la camera, la porta sbatté contro il muro con forza dirompente, ma nessuno dei due se ne preoccupò. Il letto perfetto di Leo tremò sotto il peso delle due tartarughe che si arruffavano l’una sull’altra in un groviglio disordinato di arti. Nella confusa eccitazione, Raffaello strappò di dosso l’attrezzatura del maggiore, prima la cinghia di cuoio, poi la cintura, infine le ginocchiere, tutto gettato a caso sul pavimento senza badarci troppo.
Le labbra di Raffaello furono immediatamente su quelle di Leonardo, baciando e mordendo con aggressività.
Aha, dunque era questo il proverbiale atteggiamento violento che ostentavano le tartarughe durante i rapporti sessuali? Leonardo non ebbe più tempo per altri pensieri se non i tocchi rudi di Raph, o la sua bocca che assaggiava ogni centimetro del suo corpo come fosse posseduto da un demone dell’eros.
Collo, spalla, piastrone e poi, quando credeva di non poter piagnucolare più di così raggiunse l’interno coscia. Leo gemette forte, la testa si inclinò indietro lasciando scivolare le code della sua bandana sul guscio.
« Sei sensibile, ehe impavido? » La voce scherzosa di Raph colse impreparato il maggiore, che ebbe il pudore di annuire timidamente. Rabbrividì quando Raffaello proseguì la sua piacevole tortura fatti di baci e succhiotti dolorosi, con un sorrisetto compiaciuto leccò la delicata fessura posta sulla coda.
« Oh Dio…Raph… » Ansimò il leader tremando, il calore e l’umidità della lingua del fratello che si insinuava nella sua cloaca sollecitò la fuoriuscita del pene, gonfio e duro che già perdeva.
« Dovresti vederti Leo, tutto rosso e scomposto, con il cazzo di fuori… » La voce di Raph era qualcosa che gli faceva perdere la testa, ora più che mai. Lo aveva sempre ammonito per il linguaggio colorito, eppure adesso era tentato di spronarlo a urlargli contro volgarità, ma si vergognava troppo per dar voce a tali pensieri.
La bocca della testa calda si chiuse attorno al pene con un suono osceno, le palpebre di Leo sfarfallarono lentamente, contemplando quanto fosse meraviglioso suo fratello mentre gli faceva un pompino.
Istintivamente allungò una mano e afferrò una delle code della maschera rossa e tirò appena, imponendo un ritmo preciso che Raph non esitò a seguire.
La danza proseguì con frenetica rapidità, Leonardo era talmente eccitato e la bocca del fratello così incredibilmente abile che durò poco.
« R…Raph…sto per… » Strattonò la bandana di Raph per spostarlo una, due volte, ma il fratello non si scostò, decise di ingoiare quando inevitabilmente Leo venne.
Questa reazione non se lo aspettava, non da lui che da sempre era così orgoglioso e ben poco propenso ad esaudire i suoi desideri. Pareva quasi un'altra tartaruga adesso Raffaello, attento e ricettivo, perché non poteva esser così malleabile anche durante le missioni?
« Mettiti a pancia in giù, Leo. » La richiesta prometteva altro sconfinato piacere, e il leader in blu era assolutamente determinato a soddisfare Raph come si deve.
« Agli ordini… »
Obbediente come non lo era mai stato in vita sua, Leo si posizionò sul piastrone, guscio rivolto verso l’alto, gambe spalancate e coda sollevata. Dire che Raph stava sbavando a quella vista era un eufemismo, rimase imbambolato per una manciata di secondi ad ammirare tale visione.
La maliziosa coda di Leo che gli scodinzolava dinanzi era un invito a cui non poteva resistere, il muso affondò senza tante cerimonie sull’arto fremente d’attesa.
Leccò e pizzicò con le dita la bella codina del fratello, di tutti loro la sua era la più corta, da piccoli lo prendeva perfino in giro per questo dettaglio che invece adesso trovava assolutamente adorabile.
Un dito tozzo si spinse dentro la fessura di Leo, allungandosi lentamente per preparare il maggiore. Leonardo si contorceva, gemeva e invocava il nome di Raph con una voce così sensuale che la testa calda sentì le viscere restringersi.
Il suo cazzo duro non resisteva più, la coda di Raph tremò appena mentre lo liberava dalla sua cloaca.
Il maggiore se ne rese conto e ridacchiò, soddisfatto di non essere l’unico a subir questo piacevole flagello del corpo.
Nessuno dei due aveva molta pazienza ormai, Raffaello in primis, che lanciò un occhiata all’altro « Lubrificante? »
« Secondo cassetto a destra… » Balbettò Leo ansimando leggermente, non vi era bisogno di spiegazioni, era implicito che ognuno di loro nascondesse del lubrificante da qualche parte nella propria camera. Anche se Leo era rimasto un po’ sconvolto di scoprire che Mikey, oltre a quello, aveva anche svariati sex toys nascosti sotto il letto. Doveva davvero smetterla di considerarlo “il bambino” della famiglia.
« Non distrarti impavido, il bello viene ora. » La voce di Raph richiamò al presente Leo, la cui mente tendeva a divagare quando era euforico.
Si spalmò una generosa dose di lubrificante sulle tre dita e ne sparse altro sulla coda di Leo, rendendola tutta scivolosa e luccicante.
« R…Raph, ti prego… » Mai supplica fu più deliziosa e appagante alle orecchie del fratello minore, la frenesia del calore gli annebbiava la mente e sapeva che da quel momento in poi, non sarebbe stato più capace di frenarsi.
Aveva sognato così tanto quel momento che quasi non ci credeva stesse accadendo sul serio, Leonardo e il suo piccolo sporco segreto seppellito talmente in profondità nel suo animo dall’aver soppresso i propri desideri incestuosi per anni.
Ma adesso, suo fratello Raffaello lo stava penetrando rudemente, anche in questo contesto non poteva fare a meno di essere aggressivo ma, tutto sommato, a Leo non dispiaceva questo trattamento.
Gemette forte, se gli fosse stato concesso il dono di una schiena flessibile come quella di un umano ora si inarcherebbe pericolosamente, invece era intrappolato sotto il proprio carapace con Raph che incombeva sopra di lui. Grandi mani callose gli afferravano i fianchi e lo mantenevano in posizione mentre si muoveva avanti e indietro ansimando profondamente.
« Leo… » Il nome abbandonò le sue labbra spontaneamente, era un richiamo pieno di passione, che fece battere forte il cuore del leader.
Si ritrovarono in questo meraviglioso limbo nebuloso fatto solo spinte, dolore e odore di sesso che riempiva lentamente l’aria della stanza.
Quando sembrava che Leo stesse per venire, il fratello gli fece cambiare posizione con suo sommo disappunto. Voleva prolungare quanto più possibile la stupenda agonia, negando l’orgasmo tanto necessario alla tartaruga in blu.
Con il più divertito dei sorrisi fece segno a Leonardo di saltargli in braccio, voleva che fosse lui a cavalcarlo adesso, così poteva anche guardarlo in faccia.
Oh, quale scelta meravigliosa fu quella per Raffaello, che si ritrovò a poter ammirare tutte le smorfie eccitate che trasudavano dal muso di Leonardo.
Le labbra mordicchiate per trattenere urla troppo forti, occhi socchiusi e membra tremanti che si scioglievano sotto il suo tocco.
« R…Raph… » Le mani di Leo arpionate alle spalle larghe del minore si strinsero ulteriormente, dopo sarebbero fioriti dei bei lividi ma poco importava a Raph.
Il bacino della tartaruga dalla bandana blu si mosse più rapidamente, affondando ulteriormente dentro il fratello, riuscì a prevedere il momento esatto in cui stava per venire, perché la codina si arricciò prima che il rilascio avvenne, macchiando tutto il piastrone di Raph.
Per la testa calda ci volle più tempo, anche dopo che Leo si accasciò su di lui senza forze per reagire, lui continuò a pompare ancora e ancora. Rendendosi conto che non aveva soddisfatto pienamente il compagno, Leonardo sfruttò le sue ultime energie per sollevare entrambe le mani e raccogliere il viso teso di Raph.
« Con calma, Raph… non abbiamo fretta... » La vibrante eccitazione del calore colma di tensione che sovra stimolava ogni fibra del corpo di Raffaello si appianò, il tono autoritario tuttavia pacato del maggiore lo aiutò a rilassarsi.
Allora rallentò la propria furia, e si godette i piccoli baci gentili che Leo depositò sul suo muso, il collo e la spalla destra. Quei tocchi leggeri come un piacevole vento autunnale furono la spinta finale per far arrivare al limite anche Raph.
Era ancora dentro Leonardo e non fece in tempo ad estrarsi, venne copiosamente accompagnato da un ringhio gutturale, più simile ad un animale che un umano. Vantaggi dell’essere tartarughe mutanti, pensò poco dopo mentre tentava di tornare con i piedi per terra dopo l’orgasmo che lo aveva scosso.
« Scusa Leo…! Non volevo davvero…cioè si, avrei voluto ma… » La risatina di Leonardo gli trafisse le orecchie, non aveva nemmeno levato il suo cazzo flaccido dal corpo del fratello che già voleva prenderlo a schiaffi, e magari montarlo nuovamente ma questa volta per ore, senza dargli tregua.
« Non ti preoccupare Raph, se lo avessi voluto potevo spostarmi ma non l’ho fatto. »
Il cervello di Raph smise di funzionare per qualche secondo, enormi occhi verde acido rimasero attoniti dinanzi l’espressione furba del suo leader, almeno tanto quanto quella bocca saccente che osò rubargli altri baci e poi, quel morso proprio nell’incavo della spalla.
« Sei mio, Raph…solo mio. »
« Cazzo Leo, sto diventando di nuovo duro! »
Aveva sempre ignorato quanto Leo fosse possessivo con le persone amate, ma quel succhiotto così vistoso con cui lo aveva marchiato - il bastardo adorava mordere – raccontava un interessante storia.
« Passo, sono troppo esausto… » Con quel borbottio infantile Leonardo si afflosciò come una pezza bagnata su Raffaello, impedendogli ogni movimento. Be, questo poteva essere un problema visto che la testa calda voleva darsi una ripulita e magari farsi un bel sonno post coitale.
« Alzati Leo, non farmi trascinare il tuo pigro guscio fino in bagno! »
« Sì, lo farai. »
« Non credo proprio! »
Per ripicca Leo iniziò a mordicchiare di nuovo Raph, ma stavolta non vi era nulla si eccitante, solo dolore.
« Ehi…OH!! Piantala…AHI, Leo smettila!! »
L’infida tartaruga sogghignò, le sue iridi  di quel blu innaturale scintillarono nella semi oscurità prima di gettarsi di nuovo sul collo del povero fratello e dare un altro bel morsetto. Raph era seriamente tentato di scrollarselo di dosso con violenza, ma non era dell’umore per iniziare una lite, non dopo il sesso fantastico che avevano appena condiviso.
« Se ti porto io, la pianti?!! »
« Finalmente hai capito! Su, fai felice il tuo leader per una volta. »
In quell’istante Raph giurò che gliela avrebbe fatta pagare, al prossimo calore avrebbe legato quel piccolo arrogante spocchioso al suo letto e gli avrebbe negato l’orgasmo torturandolo di piacere per giorni.
Sollevò fra le sue braccia Leonardo non con poca fatica, fra carne e carapace tutti loro avevano un bel peso da sostenere. Aveva pure le gambe di gelatina, l’orgasmo era stato davvero intenso e si sentiva ancora frastornato.
Però era forte e in qualche modo raggiunse uno dei loro due bagni, dalla morte del sensei Splinter avevano iniziato a sfruttare anche quello che era in origine adibito a suo uso esclusivo.
Sebbene fosse più modesto e di dimensioni ridotte rispetto al loro, possedeva una comoda vasca da bagno che Donatello aveva installato, oltre a lavabo e gabinetto. Quello era stato un modo gentile da parte dei figli di concedere al padre totale privacy, almeno in bagno, senza irruzioni improvvise da parte di uno di loro come capitava da bambini.
Depositò il fratello maggiore nella grande vasca di porcellana e aprì l’acqua regolando sapientemente fra fredda e calda. Poi gli sciolse la maschera blu, depositandola sopra la cesta della biancheria sporca.
A distanza di anni le vasche mettevano ancora a disagio Leonardo, vecchie memorie terrificanti del suo periodo in coma alla fattoria O’Neil, tuttavia non sembrava curarsene adesso che ci si abbandonò come disossato.
L’acqua pian piano riempì ogni anfratto e sommerse il corpo di Leo, la tartaruga emise un lungo sospiro rilassato e poi guardò Raffaello che era impegnato a frugare nell’armadietto sotto il lavabo alla ricerca dei prodotti di igiene.
« Raph, dai entra. » Sussurrò e allungò una mano per invitarlo a raggiungerlo, Leonardo emanava questi squisiti feromoni del calore a cui Raffaello non poté resistere.
Si levò la maschera e il resto dell’attrezzatura che ancora indossava e si immerse anche lui. Leo si fece da parte per fargli spazio, la vasca da bagno era grande sì ma non così tanto da poter ospitare entrambi comodamente, ma alle due tartarughe non importava.
Raph si posizionò alle spalle di Leo, cosicché il maggiore potesse riposare il capo sul suo piastrone e allungare le gambe fin dove poteva.
Il tepore dell’acqua bollente e del corpo premuto contro di lui fecero sonnecchiare Leo per qualche minuto, si sentiva così sicuro fra le braccia di suo fratello che sarebbe rimasto volentieri lì per sempre.
Anche la testa calda si abbandonò totalmente socchiudendo le palpebre, la stanchezza iniziava a raggiungerlo e anche lui per poco non crollò addormentato.
Ma prima di questo aveva un ultimo compito da svolgere, ovvero pulire il suo leader che era troppo pigro per farlo da solo. Afferrò la spugna gialla e la sommerse con il bagnoschiuma di Mikey, non lo avrebbe mai ammesso a voce alta, ma adorava l’aroma delicato di latte e olio d’argan. Il fratellino sarà anche stato pazzo e sciocco per la maggior parte del tempo, ma aveva buon gusto sui prodotti da bagno.
Ripulì delicatamente il corpo di Leonardo, lentamente, prendendosi tutto il tempo necessario. Intanto il leader si faceva coccolare, subendo passivamente ogni gesto dell’altro, non protestò nemmeno quando Raph gli passò la spugna sulla coda con fare malizioso.
« Ho finito… » Sussurrò Raph depositando un tenero bacio sulla nuca del maggiore, per tutta risposta Leonardo mugugnò allungandosi, ricercando ancora quel contatto con la bocca dell’altro. Raffaello roteò gli occhi verso l’alto, non aveva davvero parole per descrivere l’atteggiamento di Leonardo, sempre così indipendente e ligio al dovere. Adesso pareva più un bambino bisognoso di cure.
« Te ne stai approfittando un po’ troppo, leader impavido! »
Leonardo ridacchiò, stanco ma felice, bastò quel sorriso sincero a spazzare via il malumore di Raph. Poteva ancora concedere un po’ di attenzioni al capriccioso fratello maggiore.
Uscì per primo dall’acqua e prese un grande asciugamano, con cui avvolse Leo e dopo lo raccolse fra le sue braccia come una sposa conducendolo nella sua camera da letto.
Finì di asciugare per bene il guscio del fratello che, intanto, si stava addormentando sotto i suoi tocchi gentili. Quando fu soddisfatto guidò gentilmente il corpo esausto di Leonardo sotto le coperte, ove si unì anche lui poco dopo.
Immediatamente il leader si rannicchiò nel piastrone di Raffaello, strofinando il muso per impregnarlo del suo odore. Il gesto fece sogghignare la testa calda, il fratello poteva essere così adorabilmente possessivo che riusciva a farlo sentire davvero importante in quel momento.
« Buona notte Leo… » Furono le ultime parole che rivolse Raffaello al fratello, prima di concedersi di crollare in un sonno ristoratore tanto desiderato.
« Notte Raph… »
Leonardo non smise di sorridere nemmeno quando si fu assopito, e forse fu proprio quel muso dall’aria buffa che indusse Raph al suo risveglio a fargli desiderare di ripetere l’esperienza in futuro più spesso, non solo durante il loro calore. Ma per ora, voleva semplicemente godersi la presenza dell’altro in quel perfetto e raro momento di pace.
END
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wolferetic · 10 months
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I know, I know we’re only in July but…
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𝑰'𝒎 𝒉𝒐𝒔𝒕𝒊𝒏𝒈 𝒂 𝑹𝒊𝒔𝒆 𝑻𝑴𝑵𝑻 𝒂𝒓𝒕 𝒄𝒉𝒂𝒍𝒍𝒆𝒏𝒈𝒆 𝒕𝒉𝒊𝒔 𝑨𝒖𝒈𝒖𝒔𝒕!
𝑾𝒉𝒚 𝑨𝒖𝒈𝒖𝒔𝒕, 𝒚𝒐𝒖 𝒎𝒂𝒚 𝒂𝒔𝒌? 𝑬𝒂𝒔𝒚. 𝑨𝒖𝒈𝒖𝒔𝒕 𝒊𝒔 𝒕𝒉𝒆 𝒎𝒐𝒏𝒕𝒉 𝒕𝒉𝒆 𝑹𝒊𝒔𝒆 𝑻𝑴𝑵𝑻 𝒎𝒐𝒗𝒊𝒆 𝒘𝒂𝒔 𝒓𝒆𝒍𝒆𝒂𝒔𝒆𝒅 𝒐𝒏 𝑵𝒆𝒕𝒇𝒍𝒊𝒙 𝒂𝒏𝒅 𝒔𝒊𝒏𝒄𝒆 𝒊𝒕𝒔 𝒓𝒆𝒍𝒆𝒂𝒔𝒆, 𝒕𝒉𝒆 𝒏𝒖𝒎𝒃𝒆𝒓 𝒐𝒇 𝑹𝒊𝒔𝒆 𝒇𝒂𝒏𝒔 𝒉𝒂𝒗𝒆 𝒈𝒓𝒐𝒘𝒏 𝒎𝒂𝒔𝒔𝒊𝒗𝒆𝒍𝒚, 𝒂𝒏𝒅 𝒔𝒕𝒊𝒍𝒍 𝒅𝒐 𝒂𝒔 𝑰'𝒎 𝒔𝒑𝒆𝒂𝒌𝒊𝒏𝒈, 𝒔𝒐 𝒎𝒖𝒄𝒉 𝒔𝒐 𝒕𝒉𝒂𝒕 @𝒏𝒊𝒄𝒌𝒆𝒍𝒐𝒅𝒆𝒐𝒏 𝑯𝑨𝑽𝑬 𝒕𝒐 𝒈𝒊𝒗𝒆 𝒖𝒔 𝒂 𝒔𝒆𝒂𝒔𝒐𝒏 3 𝒂𝒕 𝒔𝒐𝒎𝒆 𝒑𝒐𝒊𝒏𝒕 𝒊𝒏 𝒕𝒉𝒆 𝒇𝒖𝒕𝒖𝒓𝒆.
𝑨𝒏𝒚𝒘𝒂𝒚, 𝒂𝒏𝒚𝒐𝒏𝒆 𝒄𝒂𝒏 𝒑𝒂𝒓𝒕𝒊𝒄𝒊𝒑𝒂𝒕𝒆 𝒂𝒏𝒅 𝒉𝒂𝒗𝒆 𝒇𝒖𝒏 𝒘𝒊𝒕𝒉 𝒕𝒉𝒊𝒔 𝒄𝒉𝒂𝒍𝒍𝒆𝒏𝒈𝒆! 𝑾𝒓𝒊𝒕𝒆! 𝑫𝒓𝒂𝒘! 𝑴𝒂𝒌𝒆 𝒗𝒊𝒅𝒆𝒐𝒔! 𝑨𝒏𝒚𝒕𝒉𝒊𝒏𝒈!
𝑯𝒂𝒗𝒆 𝒇𝒖𝒏 𝒂𝒏𝒅 𝒌𝒆𝒆𝒑 𝒔𝒑𝒓𝒆𝒂𝒅𝒊𝒏𝒈 𝒕𝒉𝒆 𝒘𝒐𝒓𝒅 𝒕𝒐 𝒔𝒂𝒗𝒆 𝑹𝒊𝒔𝒆!
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wolferetic · 10 months
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Love it!! 💜💓
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My current pairing obsession 💓💜 They're so different but have so much in common: -they both have a wicked streak -they both have trouble with emotions -they often feel like outsiders amongst their brothers
HALP I just love them so much 💓💜💓💜💓💜
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wolferetic · 10 months
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Secret Wish (2012 RaphLeo-Tcest)
Decidere di indulgere in certi piaceri proibiti era qualcosa che, almeno inizialmente, Leonardo aborriva totalmente, non tanto perché provava vergogna nel normale desiderio carnale che il suo corpo agognava, ma perché l’oggetto della sua ossessione era niente meno che uno dei suoi fratelli. E, come se non bastasse, proprio quello che meno avrebbe dovuto suscitar certe emozioni contrastanti in lui.
Ferini occhi verde acido lo fissavano intensamente, il respiro caldo di Raffaello ad un centimetro dal suo muso gli faceva sentire le gambe molli. La testa calda sorrise beffardo, come se gli avesse letto nella mente e visto quelle immagini, i pensieri proibiti che si dibattevano furiosamente facendolo impazzire. Deglutì lentamente Leonardo, trovando il coraggio di sostenere quello sguardo che lo spogliava con gli occhi « Cosa vuoi, Raph? L’addestramento di oggi è terminato, puoi ritirarti. »
A nulla servì sfruttare il suo tono da sensei, Raffaello non si era mai fatto intimidire nemmeno da Splinter, il che era tutto dire considerando quanto terrificante poteva essere loro padre a volte.
« Ho l’impressione che sei tu quello che ha disperatamente bisogno di qualcosa, leader impavido. »
Il cuore di Leonardo sobbalzò, bastò quella voce roca e calda a fargli stringere le viscere inviando scosse di piacere dritte ai propri genitali, che già si agitavano scomodamente all’interno della cloaca.
« Non dire sciocchezze! E ora, fammi passare. » Tentò, invano, di farsi strada dando una spallata al fratello, ma era come scontrarsi con un ammasso di muscoli duri come il marmo. Quanto adorava il suo corpo, aveva sempre ammirato e invidiato la sua forma fisica, perfettamente scolpita come quella di un Dio greco. E la sua risata argentina? Ancora peggio, lo accendeva di desiderio.
« Credi che non lo senta che sei in calore, ehe Leo? »
In quell’istante Leonardo capì e arrossì furiosamente per la vergogna, dopo tanti anni trascorsi assieme avrebbe dovuto saperlo. Quando il tredicenne Donatello li prese tutti da parte e gli fece questo “discorso” era stato senza dubbio il momento più imbarazzante di sempre.
A causa della loro particolare mutazione possedevano un DNA misto umano-tartaruga, questo significava che erano costretti a subire dei periodi in cui andavano in calore proprio come i loro cugini animali. La loro unica fortuna in questa situazione spiacevole, era che il desiderio sessuale durava pochi giorni e poi svaniva.
Ovviamente questo non poteva annullare il grande disagio che creava loro, essendo ancora giovani poi il calore li colpiva con maggiore frequenza purtroppo. Con il tempo e l’esperienza, i quattro fratelli si erano resi conto di poter odorare, letteralmente, gli ormoni in calore gli uni degli altri, aumentano se possibile il senso di vergogna che già provavano.
Per il quieto vivere della loro convivenza, quando qualcuno entrava in calore si evitava di gridarlo ai quattro venti. Era sufficiente che Splinter, anche egli dal fine olfatto, conoscesse il momento esatto in cui uno o tutti e quattro i suoi figli necessitavano di privacy totale. Perché ovviamente non potevano andare in calore a distanza di tempo gli uni dagli altri, no, l’universo li detestava abbastanza da far coincidere contemporaneamente il loro calore.
Agli inizi era stata dura, costretti nella solitudine delle fogne potevano solo ricorrere alla masturbazione, poi con l’avvento delle loro uscite in superficie e le nuove amicizie, tutto era cambiato in meglio.
Finalmente ognuno di loro poteva contare su uno o più partner per superare serenamente quei momenti, e anche di trarre piacere da tali esperienze.
Bè, tutti tranne Leonardo, ovviamente. Pur avendo un enorme cotta per Karai, sarebbe morto mordendosi la lingua piuttosto che chiederle di fargli un pompino perché era in calore e non riusciva a soddisfarsi “da solo”.
I suoi fratelli al contrario non provavano alcun imbarazzo a quanto pare a trovarsi un partner per quei giorni. Donatello con April, Michelangelo con Renet, e Raffaello con Mona Lisa.
Dovevano essere tutti impegnati al momento, quindi perché mai il fratello dalla bandana rossa invece era ancora qui nel Dojo a provocarlo?
« Credevo che avessi un appuntamento con Mona Lisa. » Replicò piccato Leonardo, sì era geloso dell’affascinante aliena. Almeno adesso era abbastanza onesto da ammetterlo, gli bruciava il petto ogni volta che vedeva suo fratello con la guerriera salamandriana, ed ora sinceramente temeva che tali sentimenti trapelassero dal suo tono freddo.
Raffaello sogghignò, e allungò le braccia muscolose intrappolando Leonardo, il cui guscio ormai raschiava contro il muro.
« Non questa volta. Preferisco soddisfare il mio leader oggi. »
Gli occhi zaffiro di Leonardo si sgranarono, mentre dovette mordersi le labbra per non gemere. Raffaello non lo aveva ancora sfiorato, ma le sue parole a quanto pare erano sufficienti per fargli perdere il controllo. Un momento, voleva davvero essere toccato da Raph?
Non appena realizzò questo fu come avere un epifania, e nemmeno a dirlo, Raffaello ne approfittò per togliere ogni dubbio. Si chinò verso lui e catturò il muso del fratello in blu con un bacio ruvido, da lasciare senza fiato.
« Leo, cosa altro devo fare per farti capire che ho voglia di scoparti? »
« Aha…io…oh, sei serio?! Perché se è uno scherzo… » Biascicò Leonardo, era divertente per Raph aver ridotto in tale stato confusionario il fratello maggiore. Baciò di nuovo Leo, questa volta concedendo all’altro più tempo per gustarsi il momento. Le loro lingue si intrecciarono, scontrandosi ferocemente per il predominio, oh, Raph lo sapeva, sarebbe stato bellissimo fottere Leonardo. D’altro onde, lui amava i partner passionali che erano capaci di sottometterlo se necessario, non vi era nulla di più eccitante per Raffaello.
« Aspetta…aspetta Raph! E…e Mona Lisa?!
« Io e Mona, cosa? »
« Non è la tua ragazza? »
Ecco, questo era un altro lato che amava di Leo, la sua imperterrita onestà. Seriamente, il fratello era incapace di mentire, il suo gran cuore era anche la ragione per cui troppe volte si era fatto abbindolare dal suo prossimo, Karai in primis, di cui Raph era follemente geloso.
« Leo, io e Mona abbiamo una relazione aperta. Ha capito prima ancora di me che le tartarughe sono poliamorose. »
La testa di Leonardo stava per scoppiare come un petardo, come aveva fatto a non notarlo? Con tali premesse doveva intuire che probabilmente anche Donnie e Mikey intrattenessero più di una relazione, ma non volle addentrarsi eccessivamente nella questione. Aveva ben altre incombenze su cui concentrarsi, come il suo pene che pulsava dolorosamente per essere liberato.
« Camera mia, ora. » Ordinò Leonardo con quel briciolo di autocontrollo che gli era rimasto, anche se la tana era deserta al momento, farlo nel Dojo non lo attirava, quanto meno per rispetto per il loro defunto sensei.
Si incamminarono insieme, Leonardo in testa e Raffaello subito dietro, unico scopo del leader attirare l’attenzione del fratello sulla sua coda, debitamente liberata dal nascondiglio dentro il guscio.
Raph quasi ringhiò di desiderio, osservare quel pezzo di carne che ondeggiava da un alto all’altro aveva il potere di destabilizzare il suo buonsenso.
« Cazzo Leo, smettila se non vuoi che ti fotta in mezzo alla tana! » Gridò snudando i denti, pupille dilatate e fisse su Leo che, intanto, gli sorrideva mefistofelico.
« Di fare cosa? » Osava pure sbeffeggiarlo, non aveva idea di cosa avesse appena scatenato.
La mano tozza di Raph lo spinse dentro la camera, la porta sbatté contro il muro con forza dirompente, ma nessuno dei due se ne preoccupò. Il letto perfetto di Leo tremò sotto il peso delle due tartarughe che si arruffavano l’una sull’altra in un groviglio disordinato di arti. Nella confusa eccitazione, Raffaello strappò di dosso l’attrezzatura del maggiore, prima la cinghia di cuoio, poi la cintura, infine le ginocchiere, tutto gettato a caso sul pavimento senza badarci troppo.
Le labbra di Raffaello furono immediatamente su quelle di Leonardo, baciando e mordendo con aggressività.
Aha, dunque era questo il proverbiale atteggiamento violento che ostentavano le tartarughe durante i rapporti sessuali? Leonardo non ebbe più tempo per altri pensieri se non i tocchi rudi di Raph, o la sua bocca che assaggiava ogni centimetro del suo corpo come fosse posseduto da un demone dell’eros.
Collo, spalla, piastrone e poi, quando credeva di non poter piagnucolare più di così raggiunse l’interno coscia. Leo gemette forte, la testa si inclinò indietro lasciando scivolare le code della sua bandana sul guscio.
« Sei sensibile, ehe impavido? » La voce scherzosa di Raph colse impreparato il maggiore, che ebbe il pudore di annuire timidamente. Rabbrividì quando Raffaello proseguì la sua piacevole tortura fatti di baci e succhiotti dolorosi, con un sorrisetto compiaciuto leccò la delicata fessura posta sulla coda.
« Oh Dio…Raph… » Ansimò il leader tremando, il calore e l’umidità della lingua del fratello che si insinuava nella sua cloaca sollecitò la fuoriuscita del pene, gonfio e duro che già perdeva.
« Dovresti vederti Leo, tutto rosso e scomposto, con il cazzo di fuori… » La voce di Raph era qualcosa che gli faceva perdere la testa, ora più che mai. Lo aveva sempre ammonito per il linguaggio colorito, eppure adesso era tentato di spronarlo a urlargli contro volgarità, ma si vergognava troppo per dar voce a tali pensieri.
La bocca della testa calda si chiuse attorno al pene con un suono osceno, le palpebre di Leo sfarfallarono lentamente, contemplando quanto fosse meraviglioso suo fratello mentre gli faceva un pompino.
Istintivamente allungò una mano e afferrò una delle code della maschera rossa e tirò appena, imponendo un ritmo preciso che Raph non esitò a seguire.
La danza proseguì con frenetica rapidità, Leonardo era talmente eccitato e la bocca del fratello così incredibilmente abile che durò poco.
« R…Raph…sto per… » Strattonò la bandana di Raph per spostarlo una, due volte, ma il fratello non si scostò, decise di ingoiare quando inevitabilmente Leo venne.
Questa reazione non se lo aspettava, non da lui che da sempre era così orgoglioso e ben poco propenso ad esaudire i suoi desideri. Pareva quasi un'altra tartaruga adesso Raffaello, attento e ricettivo, perché non poteva esser così malleabile anche durante le missioni?
« Mettiti a pancia in giù, Leo. » La richiesta prometteva altro sconfinato piacere, e il leader in blu era assolutamente determinato a soddisfare Raph come si deve.
« Agli ordini… »
Obbediente come non lo era mai stato in vita sua, Leo si posizionò sul piastrone, guscio rivolto verso l’alto, gambe spalancate e coda sollevata. Dire che Raph stava sbavando a quella vista era un eufemismo, rimase imbambolato per una manciata di secondi ad ammirare tale visione.
La maliziosa coda di Leo che gli scodinzolava dinanzi era un invito a cui non poteva resistere, il muso affondò senza tante cerimonie sull’arto fremente d’attesa.
Leccò e pizzicò con le dita la bella codina del fratello, di tutti loro la sua era la più corta, da piccoli lo prendeva perfino in giro per questo dettaglio che invece adesso trovava assolutamente adorabile.
Un dito tozzo si spinse dentro la fessura di Leo, allungandosi lentamente per preparare il maggiore. Leonardo si contorceva, gemeva e invocava il nome di Raph con una voce così sensuale che la testa calda sentì le viscere restringersi.
Il suo cazzo duro non resisteva più, la coda di Raph tremò appena mentre lo liberava dalla sua cloaca.
Il maggiore se ne rese conto e ridacchiò, soddisfatto di non essere l’unico a subir questo piacevole flagello del corpo.
Nessuno dei due aveva molta pazienza ormai, Raffaello in primis, che lanciò un occhiata all’altro « Lubrificante? »
« Secondo cassetto a destra… » Balbettò Leo ansimando leggermente, non vi era bisogno di spiegazioni, era implicito che ognuno di loro nascondesse del lubrificante da qualche parte nella propria camera. Anche se Leo era rimasto un po’ sconvolto di scoprire che Mikey, oltre a quello, aveva anche svariati sex toys nascosti sotto il letto. Doveva davvero smetterla di considerarlo “il bambino” della famiglia.
« Non distrarti impavido, il bello viene ora. » La voce di Raph richiamò al presente Leo, la cui mente tendeva a divagare quando era euforico.
Si spalmò una generosa dose di lubrificante sulle tre dita e ne sparse altro sulla coda di Leo, rendendola tutta scivolosa e luccicante.
« R…Raph, ti prego… » Mai supplica fu più deliziosa e appagante alle orecchie del fratello minore, la frenesia del calore gli annebbiava la mente e sapeva che da quel momento in poi, non sarebbe stato più capace di frenarsi.
Aveva sognato così tanto quel momento che quasi non ci credeva stesse accadendo sul serio, Leonardo e il suo piccolo sporco segreto seppellito talmente in profondità nel suo animo dall’aver soppresso i propri desideri incestuosi per anni.
Ma adesso, suo fratello Raffaello lo stava penetrando rudemente, anche in questo contesto non poteva fare a meno di essere aggressivo ma, tutto sommato, a Leo non dispiaceva questo trattamento.
Gemette forte, se gli fosse stato concesso il dono di una schiena flessibile come quella di un umano ora si inarcherebbe pericolosamente, invece era intrappolato sotto il proprio carapace con Raph che incombeva sopra di lui. Grandi mani callose gli afferravano i fianchi e lo mantenevano in posizione mentre si muoveva avanti e indietro ansimando profondamente.
« Leo… » Il nome abbandonò le sue labbra spontaneamente, era un richiamo pieno di passione, che fece battere forte il cuore del leader.
Si ritrovarono in questo meraviglioso limbo nebuloso fatto solo spinte, dolore e odore di sesso che riempiva lentamente l’aria della stanza.
Quando sembrava che Leo stesse per venire, il fratello gli fece cambiare posizione con suo sommo disappunto. Voleva prolungare quanto più possibile la stupenda agonia, negando l’orgasmo tanto necessario alla tartaruga in blu.
Con il più divertito dei sorrisi fece segno a Leonardo di saltargli in braccio, voleva che fosse lui a cavalcarlo adesso, così poteva anche guardarlo in faccia.
Oh, quale scelta meravigliosa fu quella per Raffaello, che si ritrovò a poter ammirare tutte le smorfie eccitate che trasudavano dal muso di Leonardo.
Le labbra mordicchiate per trattenere urla troppo forti, occhi socchiusi e membra tremanti che si scioglievano sotto il suo tocco.
« R…Raph… » Le mani di Leo arpionate alle spalle larghe del minore si strinsero ulteriormente, dopo sarebbero fioriti dei bei lividi ma poco importava a Raph.
Il bacino della tartaruga dalla bandana blu si mosse più rapidamente, affondando ulteriormente dentro il fratello, riuscì a prevedere il momento esatto in cui stava per venire, perché la codina si arricciò prima che il rilascio avvenne, macchiando tutto il piastrone di Raph.
Per la testa calda ci volle più tempo, anche dopo che Leo si accasciò su di lui senza forze per reagire, lui continuò a pompare ancora e ancora. Rendendosi conto che non aveva soddisfatto pienamente il compagno, Leonardo sfruttò le sue ultime energie per sollevare entrambe le mani e raccogliere il viso teso di Raph.
« Con calma, Raph… non abbiamo fretta... » La vibrante eccitazione del calore colma di tensione che sovra stimolava ogni fibra del corpo di Raffaello si appianò, il tono autoritario tuttavia pacato del maggiore lo aiutò a rilassarsi.
Allora rallentò la propria furia, e si godette i piccoli baci gentili che Leo depositò sul suo muso, il collo e la spalla destra. Quei tocchi leggeri come un piacevole vento autunnale furono la spinta finale per far arrivare al limite anche Raph.
Era ancora dentro Leonardo e non fece in tempo ad estrarsi, venne copiosamente accompagnato da un ringhio gutturale, più simile ad un animale che un umano. Vantaggi dell’essere tartarughe mutanti, pensò poco dopo mentre tentava di tornare con i piedi per terra dopo l’orgasmo che lo aveva scosso.
« Scusa Leo…! Non volevo davvero…cioè si, avrei voluto ma… » La risatina di Leonardo gli trafisse le orecchie, non aveva nemmeno levato il suo cazzo flaccido dal corpo del fratello che già voleva prenderlo a schiaffi, e magari montarlo nuovamente ma questa volta per ore, senza dargli tregua.
« Non ti preoccupare Raph, se lo avessi voluto potevo spostarmi ma non l’ho fatto. »
Il cervello di Raph smise di funzionare per qualche secondo, enormi occhi verde acido rimasero attoniti dinanzi l’espressione furba del suo leader, almeno tanto quanto quella bocca saccente che osò rubargli altri baci e poi, quel morso proprio nell’incavo della spalla.
« Sei mio, Raph…solo mio. »
« Cazzo Leo, sto diventando di nuovo duro! »
Aveva sempre ignorato quanto Leo fosse possessivo con le persone amate, ma quel succhiotto così vistoso con cui lo aveva marchiato - il bastardo adorava mordere – raccontava un interessante storia.
« Passo, sono troppo esausto… » Con quel borbottio infantile Leonardo si afflosciò come una pezza bagnata su Raffaello, impedendogli ogni movimento. Be, questo poteva essere un problema visto che la testa calda voleva darsi una ripulita e magari farsi un bel sonno post coitale.
« Alzati Leo, non farmi trascinare il tuo pigro guscio fino in bagno! »
« Sì, lo farai. »
« Non credo proprio! »
Per ripicca Leo iniziò a mordicchiare di nuovo Raph, ma stavolta non vi era nulla si eccitante, solo dolore.
« Ehi…OH!! Piantala…AHI, Leo smettila!! »
L’infida tartaruga sogghignò, le sue iridi  di quel blu innaturale scintillarono nella semi oscurità prima di gettarsi di nuovo sul collo del povero fratello e dare un altro bel morsetto. Raph era seriamente tentato di scrollarselo di dosso con violenza, ma non era dell’umore per iniziare una lite, non dopo il sesso fantastico che avevano appena condiviso.
« Se ti porto io, la pianti?!! »
« Finalmente hai capito! Su, fai felice il tuo leader per una volta. »
In quell’istante Raph giurò che gliela avrebbe fatta pagare, al prossimo calore avrebbe legato quel piccolo arrogante spocchioso al suo letto e gli avrebbe negato l’orgasmo torturandolo di piacere per giorni.
Sollevò fra le sue braccia Leonardo non con poca fatica, fra carne e carapace tutti loro avevano un bel peso da sostenere. Aveva pure le gambe di gelatina, l’orgasmo era stato davvero intenso e si sentiva ancora frastornato.
Però era forte e in qualche modo raggiunse uno dei loro due bagni, dalla morte del sensei Splinter avevano iniziato a sfruttare anche quello che era in origine adibito a suo uso esclusivo.
Sebbene fosse più modesto e di dimensioni ridotte rispetto al loro, possedeva una comoda vasca da bagno che Donatello aveva installato, oltre a lavabo e gabinetto. Quello era stato un modo gentile da parte dei figli di concedere al padre totale privacy, almeno in bagno, senza irruzioni improvvise da parte di uno di loro come capitava da bambini.
Depositò il fratello maggiore nella grande vasca di porcellana e aprì l’acqua regolando sapientemente fra fredda e calda. Poi gli sciolse la maschera blu, depositandola sopra la cesta della biancheria sporca.
A distanza di anni le vasche mettevano ancora a disagio Leonardo, vecchie memorie terrificanti del suo periodo in coma alla fattoria O’Neil, tuttavia non sembrava curarsene adesso che ci si abbandonò come disossato.
L’acqua pian piano riempì ogni anfratto e sommerse il corpo di Leo, la tartaruga emise un lungo sospiro rilassato e poi guardò Raffaello che era impegnato a frugare nell’armadietto sotto il lavabo alla ricerca dei prodotti di igiene.
« Raph, dai entra. » Sussurrò e allungò una mano per invitarlo a raggiungerlo, Leonardo emanava questi squisiti feromoni del calore a cui Raffaello non poté resistere.
Si levò la maschera e il resto dell’attrezzatura che ancora indossava e si immerse anche lui. Leo si fece da parte per fargli spazio, la vasca da bagno era grande sì ma non così tanto da poter ospitare entrambi comodamente, ma alle due tartarughe non importava.
Raph si posizionò alle spalle di Leo, cosicché il maggiore potesse riposare il capo sul suo piastrone e allungare le gambe fin dove poteva.
Il tepore dell’acqua bollente e del corpo premuto contro di lui fecero sonnecchiare Leo per qualche minuto, si sentiva così sicuro fra le braccia di suo fratello che sarebbe rimasto volentieri lì per sempre.
Anche la testa calda si abbandonò totalmente socchiudendo le palpebre, la stanchezza iniziava a raggiungerlo e anche lui per poco non crollò addormentato.
Ma prima di questo aveva un ultimo compito da svolgere, ovvero pulire il suo leader che era troppo pigro per farlo da solo. Afferrò la spugna gialla e la sommerse con il bagnoschiuma di Mikey, non lo avrebbe mai ammesso a voce alta, ma adorava l’aroma delicato di latte e olio d’argan. Il fratellino sarà anche stato pazzo e sciocco per la maggior parte del tempo, ma aveva buon gusto sui prodotti da bagno.
Ripulì delicatamente il corpo di Leonardo, lentamente, prendendosi tutto il tempo necessario. Intanto il leader si faceva coccolare, subendo passivamente ogni gesto dell’altro, non protestò nemmeno quando Raph gli passò la spugna sulla coda con fare malizioso.
« Ho finito… » Sussurrò Raph depositando un tenero bacio sulla nuca del maggiore, per tutta risposta Leonardo mugugnò allungandosi, ricercando ancora quel contatto con la bocca dell’altro. Raffaello roteò gli occhi verso l’alto, non aveva davvero parole per descrivere l’atteggiamento di Leonardo, sempre così indipendente e ligio al dovere. Adesso pareva più un bambino bisognoso di cure.
« Te ne stai approfittando un po’ troppo, leader impavido! »
Leonardo ridacchiò, stanco ma felice, bastò quel sorriso sincero a spazzare via il malumore di Raph. Poteva ancora concedere un po’ di attenzioni al capriccioso fratello maggiore.
Uscì per primo dall’acqua e prese un grande asciugamano, con cui avvolse Leo e dopo lo raccolse fra le sue braccia come una sposa conducendolo nella sua camera da letto.
Finì di asciugare per bene il guscio del fratello che, intanto, si stava addormentando sotto i suoi tocchi gentili. Quando fu soddisfatto guidò gentilmente il corpo esausto di Leonardo sotto le coperte, ove si unì anche lui poco dopo.
Immediatamente il leader si rannicchiò nel piastrone di Raffaello, strofinando il muso per impregnarlo del suo odore. Il gesto fece sogghignare la testa calda, il fratello poteva essere così adorabilmente possessivo che riusciva a farlo sentire davvero importante in quel momento.
« Buona notte Leo… » Furono le ultime parole che rivolse Raffaello al fratello, prima di concedersi di crollare in un sonno ristoratore tanto desiderato.
« Notte Raph… »
Leonardo non smise di sorridere nemmeno quando si fu assopito, e forse fu proprio quel muso dall’aria buffa che indusse Raph al suo risveglio a fargli desiderare di ripetere l’esperienza in futuro più spesso, non solo durante il loro calore. Ma per ora, voleva semplicemente godersi la presenza dell’altro in quel perfetto e raro momento di pace.
END
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wolferetic · 10 months
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Reminder: trans Muslims and gay Muslims exist and we’re not going anywhere.
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wolferetic · 10 months
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Special collab with amazing neofox!
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wolferetic · 10 months
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wolferetic · 11 months
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Reblog if your blog is a safe space for these identities: agender, demiboy, demigirl, genderfluid, non-binary, and transgender!
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wolferetic · 11 months
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ɢᴏᴏᴅʙʏᴇ ꜰʟᴀꜱʜ ⚡ Pur non avendo molto tempo da dedicare alle fan art personali, ci tenevo tantissimo a fare un veloce sketch sul mio velocista scarlatto preferito dell'intero multiverso DC, avendo finalmente potuto visionare la stagione conclusiva di questa serie. Ho amato The Flash, è stato il primo telefilm dell'Arrowverse in cui mi sono imbattuta, e non finirò mai di ringraziare abbastanza @andreabroccardo per avermi fatto vedere alcune puntate della prima stagione tanti anni orsono. Mi ha trasmesso tantissimo il personaggio di Barry Allen, mi sono entusiasmata per le sue avventure, emozionata, ho pianto e riso tantissimo, certo, ci sono stati alti e bassi, nove anni sono tanti e lo staff ha dovuto superare molti ostacoli durante la creazione della serie ma, ciononostante, l'episodio finale è stato incredibile! Ho avuto l'ultimo colpo di scena che mi ha commossa, ho adorato gli easter egg, certi personaggi mi hanno sorpresa e il finale, nonostante tutto, mi ha lasciato con quella voglia perenne di continuare a sognare di nuove avventure per il team Flash. Non saprei bene cosa altro aggiungere se non 𝐆𝐑𝐀𝐙𝐈𝐄 agli attori, allo staff e alla DC per avermi regalato questo telefilm che avrà sempre un posto speciale nel mio cuore. ❤️ Per l'ultima volta voglio sussurrare al vento... 𝒸𝑜𝓇𝓇𝒾 𝐵𝒶𝓇𝓇𝓎, 𝓬𝓸𝓻𝓻𝓲.
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wolferetic · 1 year
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English is not my native language, if this post is not clear, I apologize! really enjoyed this post and I want to say something too.
I'm new to the TMNT fandom, and I've discovered a fandom that is sometimes very good and sometimes very bad and toxic. I'm a simple person who loves love in any form, and with turtles it's the same. I love the tcest in the 2012 series, especially the LeoRaph couple, but I'm also a lover of Apritello and i’m a huge fan of ROTTMNT, sorry not sorry. I love their brotherly relationship in each interaction-series-comic but I also love tcest and I mean my blog is a safe place for all respectful and kind fans. If you don't like tcest don't insult, don't be cruel because even if we have different ideas we don't deserve to be treated like monsters.
I support love and kindness, and I hope this fandom becomes a better place where every writer, artist, or blogger feels safe and loved.
Peace & Love
Advice to any new tcestor figuring out the tmnt fandom
1. Go to the main tag of the fandom, where I’ll sure you see lot of “no turtlecest” tags popped up by antis who are very willing to talk about “brotherly love” and all the horrible things they’d like to do to strangers
2. Go to the “Exclude” section of the page.
3. Look for the Rise of the TMNT tag with an X next to it. Click on the x, then sort and filter (yes, even if you’re a rottmnt-only fan. There’s nothing wrong with that, you can go back soon).
4. Look at the new tags. Notice right aware that Turtlecest is the most popular tag by far.
The thing antis won’t admit is that the anti-tcest movement is very recent, blooming only with the rottmnt era. Tcest is the bedrock of this fandom, back when we were all comfortable being freaks and weirdos without having to judge each other. 
Sure, it was far from perfect, and there were plenty of assholes–don’t let nostalgia blind you–but the vast majority of people were okay with tcest. And today, a shit ton of people still are. 
Most of the creators who’ve been here for a while, the ones who will be here long after most antis have ruined the experience for themselves and their friends, are okay with shipping. Please make sure to remember that.
You are far, far more welcome in this fandom than anyone who is willing to use violent threats over fictional characters. You have a place here, you have a legacy, you are loved, and you are awesome. I hope you remember that, wherever you go.
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