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Oggi vi porto a conoscere un ristorante sorprendente a L’Aquila: La Malandrina. Sviluppato su due piani, con una meravigliosa cucina a vista ed una cura nei dettagli che parte dall’arredamento per arrivare alla intrigante selezione di vini, questo scrigno di idee gastronomiche ricercate si trova lungo le vie centrali del capoluogo abruzzese. Cecilia Torelli, la titolare, è anche produttrice vitivinicola, con vigneti sia in Gallura che a Capestrano. Decidiamo, così, di affidarci al suo Cerasuolo d’Abruzzo “Il Casale”, annata 2021, per avventurarci in un percorso gastronomico che inizia con la tartare di pecora, polline crespino e sambuco , delicatissima, per procedere con il filetto di pecora scottato, peperone affumicato, lampone fermentato e maionese alla mandorla. Melodie di sapori che si sciolgono in bocca e ci avvolgono, regalando emozioni. Profumi, consistenze e ricercatezza non comuni, così come non comune è anche il Cerasuolo di Cecilia, unico nel suo genere. Un colore leggermente più scarico del classico Cerasuolo, con profumi differenti, che giocano su note floreali delicate, che accarezzano delicatamente le narici e invitano all’assaggio. In bocca è leggermente balsamico, spiccatamente fresco, giocosamente fine. Un buon compagno di viaggio con cui giungere fino ai dolci: autentiche opere d’arte che seducono già alla vista. Ne assaggiamo giusto due, per concludere in maniera quasi artistica una cena emozionante e dai gusti delicatamente ricercati: “Circe”  (a base di limone, cioccolato al latte, muschio bianco, fava tonka) e Frida    (una mousse di cioccolato bianco con tequila e fumo, cioccolato fondente peperone e lampone, tamarindo). Giochi di consistenze ed intrecci di gusto che, con elegante maestria, celano ore di prove, studio e lavoro, con cui sapori di zone anche molto lontane tra loro si incontrano ed intrecciano elegantemente. Sicuramente tornerò: questa piccola cittadella del gusto ha ancora molto da raccontare. Troppo per un solo incontro… #lamalndrina #cucina #ristorante #cibo #viaggi #vino #assaggi #tartare #pecora #abruzzo #cerasuolo #ilcasale #gusto #winetasting #sommelierlifestyle #culturagroalimentare (presso La Malandrina) https://www.instagram.com/p/CqbyabuDq6K/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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umi-no-onnanoko · 1 year
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Ieri sono giunta all'ultima pagina del quadernino dove, quasi quotidianamente, cercavo di trovare 10 cose che mi piacessero in modo da essere grata per queste cose/ persone ed al contempo per fare si, una volta finito il quadernino, di comprendere cosa ricorreva di più e quindi ciò che mi piace davvero rispetto a ciò che era passeggero.
Questo è il risultato, ovviamente ci sono anche altre cose che mi piacciono, ma ciò che è rimasto nel tempo (più di un annetto) sono queste cose:
L'inverno
Il nero
Il tiramisù
La pioggia
Il mare
Il blu
Scrivere, soprattutto a mano (lettere,testi, poesie, canzoni)
Disegnare
Le lasagne
Il thè (soprattutto il thè nero e quelli alla vaniglia e all'arancia e cannella della Twinnings)
Gli abbracci
Il rosa
I fiori di ciliegio
I soffioni
I baci sulla fronte
Cantare
Il colore Tiffany
Tutto ciò che è vintage
L'antiquariato
William Shakespeare
Il cappuccino (Con molta schiuma, quello solubile della Nescafé, o quello con la cannella)
Che mi vengano accarezzati i capelli
La musica (soprattutto da giradischi)
Halloween
Natale
Le arance
Le margherite
I profumi da uomo
La cannella
I palloncini
I baci perugina
Le pesche
Il vento estivo
Il limone
Il Giappone
Vienna
La sacher
Ballare
Il verde
Harry Potter
The Mentalist
I tacchi (anche se non so camminarci)
I tulipani
I bambini che ridono
Fare la spesa
I Queen
Tiziano Ferro
Sperimentare
I braccialetti con le conchiglie
I maglioni di lana
Gli ombrelli colorati
I bomboloni alla crema
Il lillà
Le ombre degli oggetti
Il rossetto rosso
Le borse in tela
I cartoni Disney
Death note
Demon slayer
Il ramen
Gli anni 50' e 80' della moda
Emma Watson
Le canzoni italiane "vecchie"
I delfini
I pop corn
Vedere i film al cinema
Andare a teatro
Cantare quando non c'è nessuno
Inventare nuove parole
Aiutare gli altri
Il bianco
L'odore della terra bagnata quando piove
I sottobicchiere in sughero
Le parigine
Stitch
I lecca lecca alla Coca-Cola
Le candele
Le luci di Natale
Suonare il pianoforte
Gli accordi di chitarra
L'odore della bigbabol alla fragola
Riordinare
Le uova di pasqua
I libri
Il viola
I capelli puliti
Il sapone alla melagrana
Essere gentile
Gli abbracci
Ascoltare gli altri e le loro storie
Guardare fuori dal finestrino
I messaggi inaspettati
I ti voglio bene
I croissant (alla crema, alla marmellata di arancia, al miele e nocciole o integrali vuoti)
Sognare
Le farfalle
I pettirossi
Le cinciallegre
I cannoli alla crema
Gli stivali in pelle
La pizza
La mozzarella in carrozza fatta in casa
Il succo di frutta all'albicocca
L'erba mossa dal vento
La neve
I cani
Le nocciole
Il bagnoschiuma al miele
I gatti (soprattutto quelli neri)
L'alba
I peluche
Leggere
Preparare dolci
Le tartarughe
La luna e le fasi lunari
Fare sorridere gli altri
Le mongolfiere
I toast fatti in casa
I colori della natura
Il rosso
I cereali con all'interno il cioccolato fondente
I fiori
I film dello studio ghibli ( in particolare il castello errante di howll)
I fiocchi per i capelli
La generosità
Le stelle
I grilli
Argo
Latte e cioccolato
La pasta al pesto
I conigli
La rugiada
La pasta al ragù
I biscotti al cioccolato
L'arcobaleno
L'indaco
Il giallo
Il succo di frutta alla mela
Le coccole
L'azzurro
I bagni caldi
Le patatine fritte
Gioielli a tema astronomia
Le nuvole
L'arancione
Van Gogh
Fare colazione al bar
Pranzare seduta sull'erba
Scoprire e provare nuove ricette
I panini al salame
Il corallo
Il giardinaggio
La coppa del nonno al caffè
Nightmare before Christmas
Il pain au chocolat
Lo zucchero filato
Passeggiare
Curiosare tra i libri nelle librerie
Fare regali
Organizzare sorprese
Il rispetto
Il dialogo
Gli anime e manga
Le caramelle ricoperte di zucchero
Conoscere nuove persone
Le conversazioni interessanti
I musei
La letteratura italiana e straniera
I Funko-pop
I post-it
Gli oggetti in resina
I balletti
Le conchiglie
La magia
Supernatural
Le ortensie
Le tazze in vetro minimal
Le civette/ i gufi
Le sfoglie al burro
I ghiaccioli alla pesca con pezzi di frutta
Le coccinelle
L'Egitto antico
Gli scarabei
I dolcetti in pasta di mandorle
Il piccolo principe
Le frittelle di mele
Parigi
Gli aquiloni
Il profumo di pino silvestre
Il modo in cui le persone camminano
Gli occhi (Soprattutto quelli verdi, grigi o così scuri da sembrare neri)
Camminare sotto la pioggia senza ombrello
Il rumore delle foglie secche sotto le suole delle scarpe
Condividere il mio tempo con chi merita
La storia dell'arte
Le mani
Il beige
L'odore dei libri
Le trecce
Le lentiggini
I capelli ricci nei ragazzi
Le foglie d'acero
Il gelato alla pesca e cocco (il mio preferito se artigianale)
Le fotografie
Gli abiti da sposa in stile princess
Il legno
I camini
La pallavolo
La F1
L'architettura gotica
La pasta al gorgonzola
Sailor Moon
I pic nic
I marshmallow
Gli anelli da uomo
Le lucciole
I pancakes
Il romanticismo
I profumi speziati
I peperoni
I musical
Lo stile cottagecore
I disegni d' anatomia
Le rondini
Le sculture in marmo
I mercatini di Natale
Il vetro di Murano
Mangiare cubetti di parmigiano
I mozziconi di matite
Giocare a basket
I tramonti
L'autunno
Il caramello (anche salato)
L'odore del soffritto
L'eleganza
Le tazze
Le perle
Audrey Hepburn
I draghi
I balli latino-americani
L'astronomia
I soffioni
I videogiochi
I leccalecca a forma di cuore
I ricci
La camomilla
I martinpescatori
F.R.I.E.N.D.S
I cappotti
I vinili
Gli specchi
Il salice piangente
La focaccia (soprattutto alle cipolle o alle patate)
La redvelvet
Lo spazio
Il silenzio
I girasoli
Sentire parlare in francese
La marmellata/ crema di maroni
Gli schiaccianoci come quelli del balletto
Le mele cotte
I libri gialli
La torta pere e cioccolato
Le polpette
Il porridge
I pinguini
La marmellata di pesche
Il cioccolato fondente con nocciole intere
Il cioccolato con caramello della Milka
La mitologia
Grazie a chiunque avrà voglia di leggere fino qui, questa piccola sfida mi ha permesso di conoscermi meglio e quindi spero potrete conoscermi un po' meglio anche coi lettori o trovare interessante porvi la stessa sfida e scoprirvi.
-umi-no-onnanoko (@umi-no-onnanoko )
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fridagentileschi · 2 years
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Da quando in qua il fluoro è considerato un integratore alimentare?
"Studi scientifici hanno dimostrato che gli ingredienti contenuti nella gomma da masticare svolgono un’azione distruttiva a livello intestinale. Oggi è sempre più risaputo che alcuni ingredienti comuni delle chewing gum sono dannosi come il floruro di sodio e zucchero, che già molti di noi sanno essere deleteri per la salute cerebrale, cardiovascolare e per aumentare il rischio di cancro.
Ma gli scienziati hanno scoperto qualcos’altro nelle gomme da masticare che ha un’azione deleteria specifica sull’intestino. Nella storia della medicina occidentale possiamo dar merito ad Ippocrate di aver scoperto concetti innovativi per la scienza medica come “il cibo è medicina” e “tutte le malattie iniziano nell’intestino”. Ma anche lui probabilmente non poteva vedere dove saremmo arrivati.
I produttori di gomma da masticare da diversi anni si stanno affidando a un ingrediente chiamato biossido di titanio. Ora utilizzato in forma di nanoparticelle, questo composto metallico estremamente piccolo sta ponendo gravi minacce alla salute del nostro intestino.
Generalmente riconosciuto come sicuro dalla Food and Drug Administration, il biossido di titanio è spesso usato in forma di nanoparticelle per dare una pigmentazione bianca e luminosa, impiegato nelle vernici, nelle materie plastiche e nelle gomme da masticare. È stata trovato anche in tantissimi altri alimenti, come caramelle, zucchero a velo e anche nel pane.
La gente è sottoposta a questo tipo di esposizione al biossido di titanio anche attraverso il dentifricio, ed è utilizzato spesso anche per conferire una struttura più liscia ai cioccolatini e per dare un aspetto più chiaro al latte scremato. Anche se è consentito sugli scaffali dei negozi e considerato sicuro, gli scienziati stanno iniziando a tracciarne un quadro diverso.
In effetti, uno studio del 2017 pubblicato sulla rivista NanoImpact dimostra che i composti dell’ossido di nano-titanio come il biossido di titanio possono influire gravemente sulla salute dell’intestino. I ricercatori hanno nutrito delle cellule intestinali con nanoparticelle per oltre quattro ore (esposizione acuta) e la stessa quantità di nanoparticelle per tre volte al giorno per cinque giorni (esposizione cronica).
Quello che hanno scoperto è abbastanza scioccante.
L’esposizione cronica alle nanoparticelle di biossido di titanio nella dieta ha:
Indebolito la barriera intestinale
Rallentato il metabolismo
Innescato un’infiammazione
Indebolito le difese dell’intestino contro gli agenti patogeni
Bloccato l’assorbimento dei nutrienti chiave come ferro, zinco e acidi grassi
Le nanoparticelle hanno inibito ed intaccato l’efficacia dei microvilli dell’intestino. I microvilli sono piccole sporgenze che sporgono fuori dalle cellule intestinali e lavorano per assorbire le sostanze nutritive di cui il nostro corpo ha bisogno per sopravvivere.
Nel 2012, l’Arizona State University ha scoperto che le nanoparticelle di biossido di titanio son state rinvenute nel cinque per cento dei prodotti testati, tra cui Twinkies e maionese. Sotto la pressione dell’opinione pubblica, nel 2015 Dunkin Donuts ha smesso di usare nano-biossido di titanio per lo zucchero a velo delle ciambelle.
“Per evitare di consumare alimenti con ossido di titanio, si dovrebbero evitare gli alimenti trasformati, in particolare le caramelle, dove sono presenti un sacco di nanoparticelle,”
– Gretchen Mahler, PhD, coautore dello studio e professore di ingegneria biomedica presso Binghamton University, State University di New York.
Inoltre, molte gomme da masticare contengono emulsionanti per prolungare il sapore ed evitare che la gomma si attacchi ai denti. Il problema è che molti emulsionanti si comportano quasi come dei detergenti nel tratto digestivo, deturpando l’equilibrio naturale della flora intestinale. In realtà, ricerche in vivo fanno emergere che alcuni emulsionanti utilizzati come additivi alimentari possono contribuire allo sviluppo del cancro al colon.
Altre ragioni per smettere per cui la gomma da masticare fa male
Emicrania. Per i bambini e gli adolescenti che soffrono di attacchi di emicrania e cefalea da tensione, la soluzione più ovvia potrebbe essere proprio sotto il naso: stop alla gomma da masticare. Uno studio pubblicato su Pediatric Neurology ha scoperto che togliere la gomma ha portato a miglioramenti significativi in 26 adolescenti su 30 dello studio. Sorprendentemente, 19 dei quali hanno avuto una completa risoluzione del mal di testa. Senza alcun tipo di pillole o trattamento – solamente smettendo di masticare chewing gum.
Se stai cercando di capire come sbarazzarti dell’emicrania in modo naturale, il tuo chewing gum è un ottimo punto di partenza. Ragazzi e adolescenti sono comunemente soggetti ad attacchi mal di testa dovuti a spesso a fattori quali stress, mancato riposo, caldo, videogiochi, rumori, luce del sole, fumo, salto dei pasti e mestruazioni. Ora possiamo aggiungere la gomma da masticare alla lista.
Dolcificanti tossici nelle chewing gum. Stiamo parlando dei dolcificanti adulterati tipo l’aspartame delle bibite light, ma se hai mai letto gli ingredienti del pacchetto di chewing gum scoprirai che è anche lì. Diverse aziende di gomme da masticare utilizzano ingredienti come aspartame, sorbitolo, fruttosio derivato da sciroppo di mais, acesulfame K, sucralosio tutti dolcificanti tossici. Questi ingredienti sono legati a gravi problemi di salute come la carie, l’ingrossamento del fegato, il diabete di tipo 2, malattie cardiache, leucemie, linfomi, tumori renali e altro ancora. L’acesulfame K è legato anche alla disfunzione tiroidea. Il sucralosio danneggia l’intestino, spazzando via i funzionali livelli di enzimi e causando uno squilibrio del microbioma.
Alternative naturali alle mentine e alle chewing gum
L’alito cattivo è una buona scusa per masticare la gomma, ma come si può ormai bencapire, gli effetti collaterali sono preoccupanti, soprattutto per il vostro intestino. Per fortuna, ci sono dei rimedi migliori. Dopo aver escluso i potenziali problemi di fondo che causano un alito cattivo (candida, parassiti intestinali, stato di acidosi, ecc), è possibile rivolgersi a questi prodotti per migliorare naturalmente il fiato:
Mangiare prezzemolo.
Bere acqua a sufficienza, soprattutto sfruttare i benefici dell’acqua di limone.
Impara a sfruttare in modo sicuro in benefici dell’olio di menta piperita. (Non raccomandato per i bambini piccoli.)
Oil pulling con con olio di cocco.
Evitare farine raffinate e zuccheri."
Riccardo Lautizi
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wdonnait · 1 month
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Acido butirrico o Butanoico : gli incredibili effetti sul nostro organismo
Nuovo post pubblicato su https://wdonna.it/acido-butirrico-o-butanoico-gli-incredibili-effetti-sul-nostro-organismo/117351?utm_source=TR&utm_medium=Tumblr&utm_campaign=117351
Acido butirrico o Butanoico : gli incredibili effetti sul nostro organismo
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Il butirrato, noto scientificamente come acido butanoico e comunemente denominato acido del burro per la sua origine latine, fu identificato per la prima volta da Lieben e Rossi nel 1869. Questo acido grasso saturo di breve catena si presenta naturalmente in prodotti come il latte, il burro non lavorato, il formaggio e altri derivati lattiero-caseari, caratterizzandosi per un odore forte e un gusto pungente con un retrogusto leggermente dolce, simile a quello dell’etere.
Utilizzato ampiamente nell’industria, il butirrato entra nella composizione di vari esteri, come il metilbutirrato, apprezzati per i loro aromi e sapori piacevoli, trovando impiego come additivi in cibi, profumi, vernici, farmaci e disinfettanti. Serve anche nella fabbricazione di plastiche, plastificanti, agenti tensioattivi e prodotti ausiliari per il settore tessile.
Prodotti anche dai batteri intestinali attraverso la fermentazione di certi carboidrati e fibre, il butirrato rappresenta una fonte energetica primaria per i batteri del colon, svolgendo un ruolo cruciale nel mantenimento della salute intestinale grazie alle sue molteplici proprietà benefiche, tra cui effetti antinfiammatori e la prevenzione della formazione di cellule tumorali.
Esaminiamo alcune delle sue virtù più rilevanti:
PROPRIETÀ ANTI-INFIAMMATORIE
Il butirrato mostra promettenti effetti antinfiammatori, inibendo l’azione di specifiche proteine che innescano l’infiammazione e modulando la risposta immunitaria attraverso la regolazione dell’attività dei linfociti T. Questi ultimi, grazie a un sofisticato sistema di riconoscimento basato su marcatori MHC, distinguono e eliminano le cellule nocive, proteggendo quelle sane. Un malfunzionamento può però portare il sistema immunitario ad aggredire organi vitali, causando malattie come il diabete di tipo 1 o patologie della tiroide. Il potenziale collegamento tra il butirrato e la modulazione delle cellule T apre nuove prospettive nel trattamento di malattie infiammatorie e autoimmuni, come il morbo di Crohn o il diabete di tipo 1. Studi recenti evidenziano come l’assunzione orale di butirrato possa mitigare i sintomi della malattia di Crohn in una significativa porzione di pazienti e sottolineano l’importanza della flora batterica produttrice di butirrato nella gestione del diabete di tipo 1.
DIMINUZIONE DEL PESO
L’acido butirrico emerge come un elemento chiave per chi desidera dimagrire. Studi indicano che gli acidi grassi a catena corta, inclusi il butirrato, esercitano effetti benefici sul metabolismo, migliorando la sensibilità all’insulina e l’equilibrio energetico. Ricerche aggiuntive suggeriscono che il butirrato contribuisce al controllo del peso attivando ormoni intestinali e favorendo la produzione di leptina, un ormone cruciale nella regolazione della fame.
L’incidenza degli acidi grassi a catena corta sull’obesità è oggetto di studio, con risultati talvolta discordanti. Da un lato, si osserva un maggiore livello di butirrato nelle feci delle persone obese; dall’altro, individui obesi sembrerebbero avere minor capacità di convertire i carboidrati in butirrato. In contrasto, le persone con peso normale tendono ad avere una maggiore quantità di batteri produttori di butirrato nell’intestino rispetto a chi è obeso.
DIGESTIONE E SALUTE INTESTINALE
Recenti ricerche rivelano l’effetto positivo del butirrato sulla salute dell’apparato digerente. Si è scoperto che integrare la dieta con butirrato migliora i sintomi di colite ulcerosa e malattia di Crohn, mentre altre analisi lo identificano come un trattamento potenzialmente efficace per la sindrome dell’intestino irritabile. È importante notare che molte di queste condizioni sono innescate da processi infiammatori, nei quali il butirrato mostra efficacia.
Inoltre, il butirrato ha dimostrato di alleviare i sintomi della sindrome da permeabilità intestinale, un disturbo digestivo legato a malattie autoimmuni.
PREVENZIONE DI MALATTIE TUMORALI
Studi significativi sull’acido butirrico hanno evidenziato il suo potenziale nel contrasto al cancro, in particolare contro il tumore al colon-retto. Si suppone che un tasso elevato di proliferazione delle cellule del colon possa aumentare il rischio di cancro. Tutte le cellule del colon seguono un ciclo vitale determinato da un processo denominato apoptosi, e mantenere l’equilibrio tra proliferazione cellulare e apoptosi è essenziale per la salute. Esperimenti in vitro hanno mostrato che il butirrato promuove la proliferazione delle cellule sane del colon e induce l’apoptosi nelle cellule tumorali.
Pertanto, si ipotizza che un’alimentazione ricca di fibre, che comporta una maggiore produzione di butirrato, abbinata a una flora intestinale sana e a una ridotta infiammazione (favorita dal butirrato), costituisca una difesa efficace contro le malattie del colon-retto.
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pollicinor · 5 months
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Lo studio ha concluso che solo 38 delle 223 alternative al latte contenevano 8 grammi di proteine ​​o più, la quantità tipicamente contenuta in un bicchiere di latte. Tendenzialmente le opzioni a base vegetale contengono solo circa 2 grammi di proteine, anche se le varianti a base di soia e piselli possono oscillare tra i 6 e i 10 grammi. Per quanto invece concerne la vitamina D, lo studio ha concluso che 170 delle 233 opzioni di latte alternativo erano fortificate con quasi le stesse quantità che si trovano in un bicchiere di latte vaccino. I ricercatori hanno infine segnalato che il 76% dei prodotti a base di avena, il 69% delle alternative a base di soia e il 66% delle opzioni a base di mandorle erano arricchiti con calcio e vitamina D; mentre la maggior parte dei prodotti a base di latte vegetale ha livelli di grassi saturi simili a quelli del tradizionale latte scremato.
Dall'articolo "Il latte vaccino e quello vegetale hanno valori nutrizionali diversi: la spiegazione di uno studio" di Luca Venturino
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cinquecolonnemagazine · 6 months
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Latte materno: trovati inquinanti nella composizione
Inquinanti nella composizione del latte materno. A rilevarli è stato uno studio italiano ancora in corso finanziato dall'Ue e coordinato dall'Università di Parma. Nessun allarmismo, assicurano gli studiosi, ma solo tanta attenzione a ciò che si mangia e che si usa. Vediamo nel dettaglio. Gli inquinanti ritrovati nella composizione del latte materno "Life Milch" ("Mother and Infants dyads: Lowering the impact of endocrine disrupting Chemicals in milk for a Healthy Life"), è il progetto coordinato dall'Università di Parma in collaborazione all'AUSL-IRCCS di Reggio Emilia e alle università di Firenze e Cagliari che studia gli effetti degli interferenti endocrini sul neurosviluppo e la crescita infantile, analizzando in particolare il latte materno. La ricerca è stata condotta su 654 coppie madre-figlio dalla nascita del bambino per tutto il primo anno di vita. I risultati sono stati choccanti. Come ha spiegato ad Adnkronos Maria Elisabeth Street, partner dello studio e professoressa associata di Pediatria all’università di Parma, "I dati mostrano la presenza di ftalati fino al 70% dei campioni di latte materno e fino al 96% dei campioni di urine dei neonati. Ritrovati anche alti livelli di bisfenolo A, attualmente bandito, nel latte materno fino al 44% dei campioni, con una presenza fino al 14% nelle urine dei bambini. Percentuali di presenza più bassa al 18% dei campioni per i glufosinati e i glifosati. Il latte materno è risultato contaminato anche da idrocarburi policiclici aromatici, fino al 6%, parabeni e piretroidi nel 2,4% dei campioni”. Allattamento al seno o artificiale? I dati rilevati sono molto preoccupanti per lo sviluppo dei neonati: "Dobbiamo considerare che i contaminanti del latte materno sempre co-presenti, interagiscono fra loro potendo recare conseguenze nocive potenzialmente maggiori nelle epoche successive di vita - ha aggiunto Street -. Il superamento di questi valori indica che è ormai chiara l’importanza di comprendere l’impatto degli interferenti endocrini tramite il latte materno sulla crescita del bambino al fine di sviluppare azioni specifiche di riduzione all’esposizione, in quanto alimento di eccellenza particolarmente suscettibile di contaminazione". Tuttavia non bisogna creare allarmismi e tenere presente che il latte materno è sempre l'alimento migliore per il neonato. Basta solo prestare attenzione: a questo proposito, dice sempre la Street: "vorremmo consigliare alle donne in gravidanza di prestare maggiore attenzione ed evitare cibi e bevande confezionate in plastica, cosmetici e dentifrici contenenti microplastiche e vestiti realizzati con tessuti sintetici". Suggerimenti per le donne in gravidanza e le neomamme La Siedp (Società italiana di Endocrinologia e Diabetologia pediatrica), al cui congresso sono stati presentati i risultati preliminari della ricerca, ha stilato delle linee guida per ridurre l’esposizione delle donne durante la gravidanza e l’allattamento agli interferenti endocrini: - limitare l’uso di plastica monouso e l’utilizzo di biberon non certificati; - limitare l’utilizzo di contenitori di plastica per conservare e scaldare i cibi; - se possibile non utilizzare solventi, pesticidi, erbicidi e fungicidi ed eventualmente utilizzare dispositivi di protezione durante il loro impiego; - per l’igiene personale e la cosmesi utilizzare prodotti naturali; - risciacquare a fondo frutta e verdura in scatola prima del consumo; - consumare preferibilmente alimenti freschi e di stagione; - seguire un’alimentazione varia con alimenti provenienti da fornitori diversi; - scegliere un abbigliamento con tessuti naturali. In copertina foto di seeseehundhund da Pixabay Read the full article
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cucinamoderna · 6 months
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Il Cioccolato Fondente: Benefici per la Salute e Proprietà
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Il cioccolato, un tesoro goloso che ha conquistato il palato di molti, ma sai che può offrire molto di più che semplici delizie per il gusto? In questa dettagliata guida, esploreremo le numerose proprietà e i benefici per la salute associati al cioccolato fondente, un vero e proprio elisir di benessere. Scopri come questo prelibato dessert può contribuire a migliorare il tuo sonno, proteggere il tuo cuore e persino combattere la depressione.
Cioccolato Fondente: Un Antico Elixir
Il cioccolato fondente è un tipo di cioccolato composto da almeno il 45% di pasta di cacao. Questa alta concentrazione di cacao è ciò che lo rende un alimento straordinario dal punto di vista nutrizionale. A differenza del cioccolato al latte e di quello bianco, il cioccolato fondente è ricco di sostanze benefiche per il nostro organismo. Ma andiamo oltre le apparenze e analizziamo da vicino ciò che rende il cioccolato fondente così speciale.
Contenuto Nutrizionale del Cioccolato Fondente
Indicativamente, per ogni 100 grammi di cioccolato fondente, possiamo considerare i seguenti valori nutrizionali:
Calorie: 502
Grassi totali: 26%
Zuccheri: Bassi
Cacao: Almeno il 45%
A confronto con il cioccolato al latte e quello bianco, il cioccolato fondente contiene meno zuccheri e grassi saturi, il che lo rende una scelta più leggera dal punto di vista calorico. Questo è un aspetto importante da tenere in considerazione se stai cercando di mantenere il tuo peso sotto controllo o se vuoi semplicemente fare scelte alimentari più sane.
Benefici Cardiovascolari
Uno dei vantaggi principali del cioccolato fondente è il suo impatto positivo sul sistema cardiovascolare. Questo è dovuto alla presenza di flavonoidi e polifenoli, sostanze naturali presenti nel cacao. Questi composti aiutano ad abbassare la pressione sanguigna e a mantenere le arterie elastiche, riducendo così il rischio di ipertensione e problemi cardiaci.
Inoltre, il cioccolato fondente contiene teobromina, una sostanza che può stimolare il cuore in modo positivo, contribuendo a prevenire l'insorgenza di infarti.
Effetti Antidepressivi e Stimolanti
Il cioccolato fondente è noto anche per il suo potenziale effetto antidepressivo e stimolante. Contiene triptofano, un aminoacido che stimola la produzione di serotonina, comunemente conosciuta come l'"ormone della felicità". Questo può contribuire a migliorare il tuo umore e aiutarti a combattere la depressione.
Inoltre, la presenza di anandamide, una sostanza chimica del cervello, può conferire al cioccolato fondente un effetto stimolante ed euforico. Tuttavia, è importante consumare con moderazione, poiché il cioccolato contiene anche una piccola quantità di caffeina, che potrebbe causare eccitazione e interferire con il sonno se consumato in eccesso.
Ricerche Scientifiche a Sostegno
Numerose ricerche scientifiche hanno confermato i benefici del cioccolato fondente per la salute. Uno studio pubblicato sul Journal of Nutrition ha esaminato 19 ricerche differenti, tutte concordanti sull'efficacia del cioccolato fondente nel migliorare la salute cardiovascolare, ridurre i livelli di zucchero nel sangue e aumentare il colesterolo buono.
Chi Dovrebbe Fare Attenzione
Nonostante tutti questi benefici, è importante sottolineare che il cioccolato fondente potrebbe non essere adatto a tutti. Le persone con problemi di fegato dovrebbero evitarlo, poiché è un alimento ricco di grassi che richiede un maggior sforzo da parte del fegato per essere metabolizzato. Inoltre, il cioccolato fondente potrebbe scatenare mal di testa in alcune persone, a causa della presenza di betafeniletilamina.
In conclusione, il cioccolato fondente è molto più di una semplice delizia per il palato. È un elisir di benessere che può contribuire a migliorare la tua salute cardiovascolare, il tuo umore e persino il tuo sonno. Tuttavia, ricorda di consumarlo con moderazione e di consultare un medico se hai dubbi sulla sua idoneità per la tua dieta. Deliziati con il gusto e i benefici del cioccolato fondente, ma con saggezza! 🍫
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Disciplina
s. f. [dal lat. disciplina, der. di discipŭlus «discepolo»]. – 1. a. letter. Educazione, ammaestramento, insegnamento: molte di queste operazioni s’adornano con la d. (B. Castiglione); Quando fanciullo io venni A pormi con le Muse in disciplina, L’una di quelle mi pigliò per mano (Leopardi); quindi direzione, guida: affidare i figli alla d. di un buon maestro; è cresciuto sotto la rigida d. di uno zio prete; anche fig.: la d. del dolore, delle disgrazie, della povertà. b. Materia d’insegnamento e di studio (spec. parlando di studî a livello universitario o comunque condotti con rigore scientifico): d. filosofiche, giuridiche, teologiche, storiche, ecc. c. Per estens., d. sportiva, ciascuno sport o ciascuna specialità di un dato sport; in partic., d. nordiche, le prove di fondo, gran fondo, salto, combinata e biatlon nelle gare di sci. 2. a. Complesso di norme che regolano la convivenza dei componenti di una comunità, di un istituto e sim., imponendo l’ordine, l’obbedienza, ecc.; e l’osservanza stessa di queste norme: d. severa, rigorosa, dura, ferrea, rilassata; mantenere, far rispettare la d.; imporre il rispetto della d.; osservare, rompere, violare la d.; assoggettarsi alla d.; essere insofferente di d.; è un insegnante che non sa tenere la d.; regolamento di d.; scolari senza d. (cfr. indisciplinato). In partic.: d. militare, quella che regola la vita militare richiamandosi soprattutto alla subordinazione, allo spirito di corpo, al sentimento dell’onore militare, ecc.; d. ecclesiastica, quella che regola l’azione dei fedeli per il conseguimento dei fini della Chiesa, e che riguarda inoltre il governo della Chiesa stessa, l’esercizio del culto, i diritti e i doveri delle persone ecclesiastiche; compagnia di d., reparto di un esercito presso il quale erano temporaneamente comandati, per punizione, i militari resisi colpevoli di gravi mancanze; commissione, consiglio, corte di d., denominazioni di organi ai quali nei varî ordinamenti è attribuito il potere di proporre o irrogare sanzioni disciplinari. b. Complesso di norme emanate per regolare determinati rapporti giuridici o d’altra natura: è una materia ancora senza d.; la d. dei patti agrarî, degli affitti. 3. a. Specie di flagello formato da un mazzo di funicelle intrecciate, usato per percuotersi le carni, nella pratica di mortificazione ascetica: darsi la d., battersi con il flagello (e in senso fig., sottoporsi a dura fatica). b. estens. Penitenza, castigo, o provvedimento punitivo: Quai barbare fuor mai, quai saracine, Cui bisognasse, per farle ir coperte, O spiritali o altre d.? (Dante).
Bene, ecco la mia seconda nuova parola preferita (dopo resilienza chiaramente). Perchè qui la situazione si fa ardua e le opzioni sono due: tirare i remi in barca e mollare la spugna (giammai) oppure smetterla di lagnarsi, cosa in cui dovrei detenere un record olimpico, e aggiustare il tiro. Perchè alla fine non mi sta piacendo questa versione di me tutta commiserazione, che vede difficoltà ad ogni angolo e che non trova più il bello in quello che sta facendo, in quello che ha scelto di fare. Quindi, fuori gli attributi. Se voglio sopravvivere a questa vita di master, lavoro, tirocinio, allenamento e scrittura qua e là (perchè uno degli obiettivi della vita resta sempre quello di scrivere un libro ma ormai la prendo più come una barzelletta e un sogno infantile che altro) devo darmi alla disciplina militare. Coadiuvata da dosi ingenti di caffeina in tutti i formati (preferibilmente con del latte di soia per non farmi venire l'ulcera gastrica a 25 anni) devo rimboccarmi le maniche. Alla fine questa vita me la sono scelta io, me la sto costruendo io e sì, non è mica facile, a tratti impossibile, ma guardarsi indietro e poter fare una linguaccia a quel branco di microcefali che sono i miei compagni di corso o ridere e dire "Ave atque vale" come farebbe Catullo alla responsabile cerbera del corso di master sarebbe stupendo.
Devo resistere solo fino a metà febbraio, solo 4 mesi. Che cosa sarà mai?
Quindi sotto con la disciplina: svegliarsi, bere caffè, lavorare, studiare, allenarsi, dormire (seguire la dieta, altrimenti a dicembre Marta mi sgrida) and repeat.
It's all about how you look at things!
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giancarlonicoli · 8 months
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14 ago 2023 19:45
“HO TROVATO DUEMILA NUMERI DI TELEFONO DI SOLE DONNE SULL’AGENDA DEL MIO EX” - LE MEMORIE DI MARIA TERESA RUTA: GLI ANNI DA CORNUTA CON AMEDEO GORIA, IL NUOVO MARITO CHE CONOSCETE TUTTE LE SUE PASSWORD E CIOTTI CHE LA LASCIO' NUDA IN TV - “AMEDEO AVEVA UN’AGENDINA SUL QUALE SEGNAVA NOMI, NUMERO E DAVA UN PUNTEGGIO ALLE SUE SCAPPATELLE. FACEVA IL CASCAMORTO ANCHE DAVANTI A ME. COLPA DELLA SUA INSICUREZZA CRONICA” - “SUI SOCIAL CI SONO MOLTI FETICISTI DEI MIEI PIEDI. QUALCUNO SCRIVE: ‘IO UNA BOTTA ANCORA TE LA DAREI’. IO CI RIDO, MIO MARITO…”
Estratto dell’articolo di Giovanna Cavalli per il “Corriere della Sera”
Al telefono non risponde Maria Teresa ma suo marito. Come mai, era lontana?
«Oh no, Roberto parlava dal suo. È che abbiamo i cellulari collegati, lui vede le mie chiamate, le mie foto, i messaggini di Whatsapp e viceversa».
Sul serio? C’è gente che di nascosto spia il telefono del partner come uno 007 corrotto e voi siete addirittura comunicanti?
«Roberto ha tutte le mie password, anche di Instagram e TikTok, sa pure il pin del Bancomat, di lui mi fido totalmente».
Manco un whatsappino compromettente?
«Ogni tanto in effetti arriva sui social qualche messaggio un po’ osé e lui si arrabbia. Ci sono molti feticisti dei miei piedi. O qualcuno che scrive: “Io una botta ancora te la darei”. Ci rido, Roberto meno. “Non dargli corda”, mi rimprovera se rispondo con una faccina sorridente. Magari quella persona ha una vita difficile».
[...]
Controfigura e cascatrice al cinema.
«Ai provini non mi prendevano mai. “Somigli troppo a Barbara Bouchet”. “Sembri Annamaria Rizzoli”. Un giorno sentii che il produttore cercava una controfigura per una scena in cui la Bouchet doveva cadere in piscina con gli sci. E mi sono buttata: “Eccomi! Sono una stuntwoman!” Non era vero, però avevo fatto tanto sport.
Mi aiutò Lino Banfi, facendomi avere una particina in La moglie in vacanza, l’amante in città».
[…] Al 25 del mese a casa si mangiava riso e latte, perché non c’erano più soldi. Se mi serviva una matita dovevo farmela prestare, mamma era molto rigida sul superfluo, un’educazione che ho trasmesso anche ai miei figli, con ben altra disponibilità economica: niente paghette, pochi giocattoli, molti libri e viaggi».
[…]Ciotti la ribattezzò: «il sorriso che non conosce confini».
«E anche “La flemma che non colsi” perché ero frenetica oppure “Una finestra sul mondo”, perché indossavo tailleur che sembravano scollati ma non lo erano. Sotto la giacca portavo sempre un body o un reggiseno. Una sera Sandro, per scherzo, mi aprì il bavero in trasmissione, un gesto innocente, solo che quella volta di intimo non mi ero messa niente. Sbiancò e rimase senza parole, per fortuna la telecamera non mi inquadrava. Si scusò mille volte, mortificato, anche con mio marito Amedeo che lo tranquillizzò: “Non ti preoccupare, Maria Teresa è una donna come tutte le altre”».
Incrociò una giovane Simona Ventura.
«Era ospite alla Ds con Alberto Tomba, credo che uscissero insieme. Propose a Ciotti: “Se per caso vuoi cambiare conduttrice, mi offro io”».
I calciatori ci provavano?
«No, l’unico galante, che mi inviava fiori, era Falcao. Boniek, Platini e Tardelli e altri no, ero grande amica delle mogli».
[…] Maradona e l’elefantino, la prego.
«Nel 1986 sono stata la prima giornalista donna a intervistarlo per Number one , programma su Canale 34, tv privata napoletana, che conducevo ogni lunedì. Quel giorno avevamo ospitato alcuni animali del circo, tra cui un piccolo elefante. Ad un tratto ci ordinarono di sgomberare lo studio perché stava arrivando Diego che, per un compenso stratosferico, aveva accettato di venire da noi. Era un ragazzino, tutto riccioli e sorriso, mi baciò e abbracciò. Dietro le quinte però gli addetti non riuscirono più a tenere fermo l’elefantino, che scappò trotterellando verso di noi. Si fermò e mollò una pipì cosmica davanti ai piedi di Maradona. E lui: “Porterà fortuna, vedrai che vinciamo lo scudetto”. E andò così».
Le poste sotto casa di Paolo Rossi.
«Ai tempi di Caccia al 13 , Tuttosport voleva un articolo su di lui, ma negli spogliatoi e in ritiro non mi facevano entrare. Scoprii dove abitava. Citofonai. Rispose la moglie Simonetta. “Ti seguiamo sempre in tv”. “Devo scrivere un pezzo su Paolo, purtroppo non posso intervistarlo”. “E chi l’ha detto? Torna stasera alle sette che ti preparo un aperitivo e ci parli quanto vuoi”».
La dritta gliel’aveva data Amedeo Goria .
«Un redattorino di Tuttospor t che mi passava i numeri giusti. Mi faceva tenerezza, sempre dietro alla scrivania, balbettava per la timidezza. Gli dissi: “Sbagli a prendere fiato, perché facevi i 400 ostacoli, prova così”. Funzionò. Non era bello, però aveva l’aria del cucciolo abbandonato».
E l’ha sposato.
«Mi giurò: “Sono innamorato davvero, per te potrei anche fare un matrimonio bianco, non ho fretta”. Di sicuro è stato un matrimonio d’amore. Con il senno di poi avrei dovuto chiudere anche il terzo occhio per non vedere le sue marachelle, specie quando partiva in trasferta con le squadre. Erano ingenuità, dovute alla sua insicurezza cronica, ma allora le ho vissute come un affronto e a un certo punto non ho più perdonato».
Come ha scoperto gli altarini?
«Trovando scontrini del parcheggio di una discoteca sotto il tergicristallo. O bigliettini di tali Jeannette o Jasmine. E poi la famosa agendina nera di cui favoleggiavano i colleghi. La nascondeva, un giorno l’ho vista. C’erano annotati almeno duemila numeri di telefono, solo di donne, in tutto il mondo, con accanto le stelline del punteggio. Per carità, forse l’ho trascurato anch’io, troppo presa dal lavoro. Ma a volte Amedeo faceva il cascamorto con le altre persino davanti a me, era incorreggibile».
 E lei invece nei secoli fedele?
 «Integerrima, tagliata con l’accetta, eppure le occasioni non mi sono mancate, però non ho mai avuto difficoltà a dire di no. Due scuffie le ho prese anch’io, quando il matrimonio già traballava, ma non ho combinato niente».
 Per chi? Calciatori, cantanti, attori?
«Non posso dirlo, si capirebbe subito».
Ricevette una proposta indecente.
«Da un potente della tv. Mi convocò in un hotel fuori Roma per parlare di un programma. C’erano anche gli autori. Mi disse: “Tra poco salgo in camera da te che ne discutiamo meglio, lascia la porta aperta”. Non sospettando nulla, lo assecondai. Entrò e mi chiese: “Ma come, sei ancora vestita?”. “Certo. Non dovevamo parlare della trasmissione?”. “Sì, ma prima ci divertiamo, poi pensiamo al lavoro”. Mi misi a ridere, lo feci uscire e richiusi la porta a chiave. Quello show non l’ho mai fatto».
[…]
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muco-the-blog · 11 months
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In uno studio medico, devo fare un prelievo a Paola che ha paura, non tanto degli aghi ma come fosse claustrofobia. Le spiego e le mostro che il locale è grande, tipo open space cui si accede da varie porte ...
-- stacco --
Sono un'auto con Antonella e Alessandro, sto andando a prendere Nico in un ospedale, non il nostro. Ero già stato lì ma avevo parcheggiato più vicino. Superiamo una rotonda e parcheggiamo. Entriamo da una porta di servizio di ferro dipinto. Mi accorgo di essere in mutande, era successo anche la volta scorsa, non è importante, so che troverò qualcosa da mettermi. Passiamo attraverso cavedi, spazi che non sono stanze, cemento armato e macerie, ma anche scaffalature con roba sopra e vestiti, come spogliatoi, forse un ventilatore a piantana. Spento. Arriviamo ad un'altra porta di ferro verniciato, escono due donne. Mi guardo e sopra le mutande indosso una t shirt con qualcosa stampato che non si capisce perché la maglietta è sporca, come di terra. So che me l'ha data una delle donne ma non capisco quando. Per entrare dalla porta suoniamo una specie di citofono che ci segnala che siamo al 23, Nico è al 22, lo so, non so come. Entriamo ...
-- dissolvenza --
Davanti a me ci sono Fulvio e Antonella, fuori da una finestra nevica, mi stanno dicendo che Nico se n'era andata 12 minuti prima che arrivassimo noi, in Svizzera, per accompagnare un paziente. Un mese fa...
-- stacco --
Sono all'angolo di una casa, c'è troppo sole, un uomo è con me, napoletano, Vittorio ma forse no. Sono davanti ad una porta di legno sull'angolo, è casa di Margherita, lo so ma non so come. Al cellulare il napoletano sta dicendo, lamentosamente, "forse è meglio che stia con Visconti", e so che sta parlando di Margherita. La porta, malferma, non si apre. Ci provo ad aprirla ma non si apre. Ci incamminiamo su un marciapiede assolato, ho in mano un cartone di latte da due litri, vuoto, e non so dove buttarlo. Sulla sinistra del marciapiede terra disseminata a mo' di discarica, frigoriferi fil di ferro macerie e spazzatura. Dico piagnucolando "non c'è un cazzo di cestino per buttare sto cartone". Il napoletano cammina davanti a me. C'è troppo sole ....
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tempi-dispari · 11 months
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New Disorder, cybermusic direttamente dal 2077
Tra le tante, ho una debolezza per la musica che mischia generi e stili diversi. Se poi le contrapposizioni sono forti, meglio ancora. Insomma nessuna mezza misura. Perfettamente in questa direzione vanno i New Disorder. Già quando mi era capitato di vederli dal vivo a Roma nel 2014 mi avevano colpito. Con il loro ultimo lavoro sulla lunga distanza effettuato in studio, non hanno fatto altro che confermare le sensazioni iniziali. Anzi. Sono riusciti anche ad andare molto oltre.
Un sound maturo, energico, privo di punti deboli di qualsivoglia genere. Produzione più che adeguata che mantiene inalterata la potenza e la pulizia della band. Tra quel concerto nella Capitale e questo Mind Pollution sono trascorsi 5 anni. Tempo che ha visto la band tuttaltro che con le mani in mano. La definizione di uno stile identificabile è migliorata. Così come padronanza tecnica e del mezzo scelto per esprimersi. Il combo si pone nel solco del metal alternativo. Come sempre le etichette lasciano il tempo che trovano avendo i nostri variegate influenze.
Ma andiamo con ordine.
Il lavoro in questione apre con Riot. Suoni di synth introducono le tastiere su cui si poggiano delle voci campionate. Ancora elettronica con l’ingresso della voce, melodica. Quando ci si sta per ‘abituare, stop e ingresso a gamba tesa delle chitarre. Con un riff al fulmicotone cambiano completamente la prospettiva. La canzone si incattivisce, pur rimanendo molto melodica. La voce di Francesco Lattes fa un ottimo lavoro con le melodie.
Subito dopo il ritornello l’intensità si abbassa per poi riprendere a pieno ritmo sulla nuova strofa. La base è composta da chitarre iterata che si muovo su binari separati, batteria senza troppi fronzoli, suoni di synth che mai si zittiscono. Ottima la sovrapposizione di voce pulita e in scream che anticipa il ritornello e su questo si fondono. Il solo è perfettamente bilanciato. Lento, evocativo. Il break seguente vede una voce molto incattivita. In contrasto con il passaggio successivo che la vede protagonista assoluta prima del riemergere del ritmo pieno.
Ancora synth ma più ritmati, aprono la successiva News from hell. Questa è caratterizzata da un riffing intenso, incalzante, che non lascia respiro. Uno di quei riff che sanno di potenza ed elettricità. Note iterate che si alternano tra palm muting e corde libere. Ottimo utilizzo dei cori che enfatizzano il contesto. Pur rimanendo sostenuto, il ritmo è molto ‘narrativo’. I cambi non arrestano mai. Le due chitarra sono inarrestabili snocciolando riff su riff su coordinate separate. A metà drastico mutamento di passo.
Si rallenta prima di un breve break di sola voce. Il ritmo resta cadenzato con le sei corde separate. L’ingresso del solo è perfetto. Note lunge, taglienti prima del finale veloce. Il ritornello riporta la velocità a pieno ritmo prima dell’accelerazione finale. I stynth decretano la chiusura del pezzo. Ancora elettronica per La title track. Mind pollution apre su suoni sintetici. Le chitarre, con ritmica spezzata, si affiancano a creare un sostenuto muri ritmico. L’ingresso della voce è un pugno in pieno volto. Growl, rabbiosa, sostenuta da una base strumentale dritta.
Una sola nota per le chitarre in pennata alternata che crea una vera barriera sonora. Suoni di synth, passaggio di basso, ritmo cadenzato segnano l’apertura sul ritornello. Qui si cambia ancora. Si rallenta. La batteria fa la differenza con passaggi leggeri ma variegati. Il rientro è contrassegnato dal ritorno deu synth, delle chitarre cadenzate. Inatteso il break centrale. Solo voce e tastiere. Atmosfere languide, space quasi. I colpi di chitarra reintroducono la strofa. Questa volta in pulito e melodica. Almeno fino ad un certo punto. Si torna alle chitarre cadenzate per la chiusura. WTF è introdotta da un piano jazzato.
La calma prima della tempesta del riff di chitarra. Nuovo contrasto. Si torna su coordinate urban. Si abbassano i toni. La voce quasi sussurra. Ma ai nostri piacciono i contrasti. Il brano si incattivisce fino ad arrivare al growl che anticipa lo stop. Ancora lounge. Nuove contrapposizioni. A legare il tutto la voce. Dopo l’ennesima sfuriata ancora un mutamento. Tempo lento, cadenzato. Voce melodica. Un passaggio in growl segna l’ingresso in un nuovo scenario. Questa volta è la sezione ritmica a prendere il sopravvento. Ritmo cadenzato con terzine di cassa all’unisono con chitarra e basso.
La seconda sei corda fa interventi acuti con note lunghe. Il brano riapre sul ritornello che ricomincia a correre. Lodevole il lavoro di Lattes che passa dal pulito al growl senza fatica. La struttura circolare riporta all’intro jazzata per la chiusura. Al fulmicotone la partenza della successiva Going Down. Power chord introducono il riff portante al quale si affianca poi una chitarra in armonizzazione. La batteria è cadenzata sul rullante. Quando sembra il brano debba esplodere, rallenta. Ritmi cadenzati, voce sussurrata e poi piena anticipa la reprise in crescendo. Stop della base ritmica per lasciare spazio alla sola chitarra.
Il rientro è super melodico affidato alla voce e al ritmo rapido. Intermezzo ritmico con colpi secchi riportano alla strofa che termina in crescendo. Perfetta introduzione per il solo. Questo si distingue per due parti, una lenta e una veloce che lo chiude. L’andamento di fa cadenzato. A circa ¾ cambio radicale. Passaggio su rullata di batteria. Rullante iterato, chitarra su un solo riff. Voce su una sola frase. Il ritornello riporta tutto su coordinate note. Ma la canzone non si arresta, come non si fermano i cambi. Arriva l’intervento di una seconda voce che doppia su un registro più acuto quella portante. Finale in crescendo.
Room whith a view è un altro capitolo a se stante. Inizia a pieno ritmo con un riff scandito dalle chitarre. Si tratta solo di un intro. Subito dopo, come antefatto all’arrivo della voce, passaggio percussivo solo basso, batteria e suoni sintetici. L’intervento delle chitarre segna l’arrivo anche del growl che si alterna alla voce pulita. Il lavoro delle sei corde è davvero impressionante. Sempre divise, costantemente impegnate a tessere trame che si incrociano, si sovrappongono, si rincorrono. L’apertura melodica del ritornello interrotta da un’improvvisa accelerazione e dalla voce in growl. Nuovo cambio ritmico.
Chitarre e batteria all’unisono. Torna il riffa basso e batteria, ma solo per anticipare un nuovo scenario caratterizzato dalle chitarre. Torna il ritornello. Subito dopo una grande passaggio cadenzato su ritmiche spezzate. Le chitarre si differenziano. La prima mantiene il riff. La seconda lavora su note più acute che poi introducono il solo melodico anche se veloce, e di ottimo gusto. La melodia riprende il controllo con il ritornello. Il finale è affidato alla sezione cadenzata. Un intro che potrebbe richiamare i Pink Floyd caratterizza Scars. Anche in questo caso è la sezione ritmica a fare la differenza. Gli strumenti a corda spezzano il ritmo mentre la batteria si mantiene piena.
Una soluzione davvero notevole che trova sfogo nel crescendo finale. I toni si abbassano di nuovo per dare spazio alla medesima struttura precedente. Difficile seguire tutti gli strumenti. Sono su coordinate del tutto separate. Si riuniscono, brevemente, solo nel bridge che anticipa il solo di chitarra. La base resta spezzata. Il rientro è un nuovo cambio. Solo voce. Chitarra in arpeggio pulito. Silenzio e ripresa a piena voce. Ritmo spezzato porta alla chiusura. Il suono di carillon introduce Get Out. Nuovamente contrasti. Terminata la carica del carillon, fa il suo ingresso un riff pesantissimo. Lento, cadenzato, mastodontico. Anche in questo frangente le chitarre si differenziano. Il cantano poggia su una base che definire granitica è riduttivo. Tempi dispari accompagnano la batteria.
Tutti gli strumenti viaggiano su suddivisioni ritmiche a se stanti. È la voce a fare da filo rosso. Soprattutto quando la canzone cambia all’improvviso facendosi melodica e abbandonando le ritmiche serrate. Ancora tempi dispari. Questa volta su un passaggio lento dove spicca il basso. Voce narrativa che si trasforma lentamente in attesa del ritorno delle chitarre. Apertura melodica sul ritornello. Improvvisamente si presenta uno scorcio acustico, blueseggiante. Un breve pause in un corridoio metallico. Infatti l brano rientra a pieno ritmo presentando il solo di chitarra. Alla sua chiusura si torna in acustico. Solo chitarra e voce. Quest’ultima tiene la stessa melodia anche al rientro di tutti gli strumenti. Il finale è acustico.
Una cavalcata metallica The beast. Riff veloce introduce una struttura ritmica che vede in prima battuta le chitarre su accordi aperti. Immediatamente dopo è il palm muting a dominare con ritmiche degne dei migliori Fear Factory. Per non annoiarsi, la seconda chitarra si stacca per andare a disegnare melodie proprie. La ritmica resta incalzante pur non perdendo la melodia. Si ripresenta il riff iniziale prima di rientrare sul solo. Questo è caratterizzato dall’utilizzo di scale minori armoniche dal suono arabeggiante. Il rientro è a pieno ritmo. Cadenzato. Apre alla melodia della strofa, immediatamente interrotta dal growl. Interruzione breve prima del finale rallentato e cadenzato. La ritmica è serratissima. Impenetrabile.
Chiude il disco No place for me. Il brano si presenta subito come una ballata semi acustica. Lodevole la melodia della voce. L’arrivo degli altri strumenti questa volta non porta cambi di passo decisi. Anzi. Si infittiscono le atmosfere. Per avere un cambio di potenza si dovrà aspettare il ritornello. I suoni sono comunque caratterizzati da accordi lunghi, senza ritmiche perticolarmente incalzanti. Si torna acustici per la seconda strofa. Nuovamente si alternano momenti elettrici pieni a frangenti acustici. Il solo è su una base elettrica. Lento, evocativo, struggente. Come struggente diventa la voce su una base che rimane piena. Finale sul crescendo del chorus.
Tirando le somme.
Difficile, difficilissimo descrivere il lavoro dei New Disorder. Troppi cambi, troppe soluzioni intricate. La tecnica dei musicisti è davvero notevole, così come la capacità di songwriting. Quanto sopra scritto è solo un tentativo di far capire di fronte a che tipo ci si trova. Un lavoro assolutamente complesso. Complesso eppure orecchiabile. Non disco catchy ma certo caratterizzato da melodie mozzafiato. Anche in questo caso la sola soluzione è ricorrere ad un esempio visivo per cercare di spiegarsi.
Dovessi legare la musica dei New Disorder ad un’immagine la collegherei a quella delle scene di un film di fantascienza. Ma di quella ‘spessa’, impegnativa, molto cyberpunk. Ecco. Musica cibernetica potremmo definire quella proposta dai nostri. Cibernetica per mille motivi. Ad iniziare dai suoni per proseguire con l’andamento e i cambi, i testi, l’intenzione. Una colonna sonora che non stonerebbe per film quali Akira, Ghost in the shell e simili.
Come si può quindi descrivere il lavoro dei nostri? Forse con una sola parola: perfetto. Perfetta unione di generi e stili diversi amalgamati in modo magistrale. Prodotto conseguenzialmente. Un disco difficile e per questo notevole. Non saranno sufficienti 100 ascolti per riuscire ad entrare nel suo infinito mondo di sfaccettature. Basterà, però, una sola canzone per amarlo o odiarlo. Impossibili le mezze misure.
È un lavoro dai forti contrasti e in quanto tale non permette mezze misure nel suo apprezzamento. Consigliato a chiunque voglia sentire buona musica, è stanco delle solite soluzioni, vuole scoprire come possono essere ottimamente utilizzate due chitarre in una band. Un lavoro che non stancherà mai. Ora non resta che aspettare pazientemente il prossimo lavoro. Una dubbio resta. Dopo un’opera così mastodontica, cosa si potrà mai inventare la band per superare se stessa?
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daniela--anna · 11 months
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The 8 main benefits of ALMONDS
1 Almonds have a really interesting nutritional profile: fibers, monounsaturated and polyunsaturated fats, proteins, mineral salts, iron, calcium, magnesium.
For this reason, their consumption in correct quantities constitutes a great source of energy for our body.
Eating a few almonds is an effective trick to regain strength during moments of stress from study or work.
2 Their polyunsaturated fat content is an excellent ally in limiting the level of bad cholesterol, thus protecting blood vessels and lowering the risk of stroke and heart attack.
3 Thanks to the good protein and fat component, the presence of magnesium and the low percentage of carbohydrates, almonds are a perfect food for limiting the absorption of sugar in the blood, thus becoming a useful component to include in diets for diabetics or for those suffering from similar pathologies.
4 The skin that covers the outermost part of the almond is rich in polyphenols, highly antioxidant substances that counteract the action of free radicals in our body, thus preventing cellular ageing.
5 The intestine also receives benefits, almond oil in particular, with its lubricating and emollient properties helps to restore normal intestinal transit.
6 The richness of vitamins and minerals makes this seed a true ally for the well-being of the bones, strengthening them and protecting them from osteoporosis.
7 Almonds are then considered real allies in terms of beauty, their antioxidant properties limit the signs of aging on the skin, their great nutritional properties prevent the onset of pimples and blackheads and when they are precious companions to the hair because they contrast problems of dry skin and dandruff.
8 Almond milk is also said to have anti-inflammatory properties and to contribute to a good mood.
An excellent opportunity to try it, but in moderation given the not exactly reduced caloric component, in a smoothie full of fruit.
Gli 8 principali benefici delle MANDORLE
1 Le mandorle hanno un profilo nutrizionale davvero interessante: fibre, grassi monoinsaturi e polinsaturi, proteine, sali minerali, ferro, calcio, magnesio. Per questo, un loro consumo in quantità corrette costituisce una grandissima fonte di energia per il nostro organismo. Mangiare qualche mandorla è un trucchetto efficace per riacquistare vigore durante momenti di stress da studio o da lavoro.
2 Il loro contenuto di grassi polinsaturi è un ottimo alleato per limitare il livello di colesterolo cattivo, proteggendo così i vasi sanguigni e abbassando il rischio di ictus e infarto.
3 Grazie alla buona componente proteica e grassa, alla presenza di magnesio e alla bassa percentuale di carboidrati, le mandorle sono un alimento perfetto per limitare l’assorbimento di zuccheri nel sangue, diventando così un componente utile da inserire nelle diete alimentari per i diabetici o per chi soffre di patologie similari.
4 La pellicina che ricopre la parte più esterna della mandorla è ricca di polifenoli, sostanze fortemente antiossidanti che contrastano l’azione dei radicali liberi nel nostro organismo, prevenendo così l’invecchiamento cellulare.
5 Anche l’intestino riceve benefici, l’olio di mandorle in particolare, con le sue proprietà lubrificanti ed emollienti contribuisce a ristabilire il normale transito intestinale.
6 La ricchezza di vitamine minerali, rende questo seme un vero alleato per il benessere delle ossa, rinforzandole e proteggendole dall’osteoporosi.
7 Le mandorle sono considerate poi delle vere e proprie alleate in termini di bellezza, le proprietà antiossidanti limitano i segni del tempo sulla pelle, le grandi proprietà nutritive prevengono l’insorgenza di brufoli e punti neri e quando ai capelli sono compagne preziose perché contrastano problemi di secchezza cutanea e forfora.
8 Si dice poi che il latte di mandorla abbia proprietà antinfiammatorie e che contribuisca al buon umore. Un'ottima occasione per provarlo, ma con moderazione visto la componente calorica non proprio ridotta, in un frullato pieno di frutta.
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lamilanomagazine · 1 year
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Modena: dal consiglio comunale arriva l'ok per il Polo Conad
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Modena: dal consiglio comunale arriva l'ok per il Polo Conad.  Via libera del Consiglio comunale di Modena al progetto di rigenerazione dell’area industriale ex Civ & Civ, con il riassetto del comparto tra via Canaletto, viale Finzi e la tangenziale nord attraverso la realizzazione di una moderna struttura per la logistica in ampliamento rispetto all’attuale stabilimento Conad Nord Ovest presente da tempo. La variante agli strumenti urbanistici comunali, illustrata dall’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli, è stata approvata nella seduta di giovedì 20 aprile con il voto del Pd; l’astensione di Europa verde – Verdi, Modena civica, Lega Modena, Gruppo indipendente per Modena e Alternativa popolare; il voto contrario di Sinistra per Modena, Movimento 5 stelle, Forza Italia, Fratelli d’Italia e la consigliera Barbara Moretti di Lega Modena. Assente Modena sociale. Nelle scorse settimane la Conferenza dei servizi aveva espresso parere positivo alle modifiche del progetto presentate da Imco spa, dopo l’originaria proposta del 2021 e gli adeguamenti richiesti dall’Amministrazione comunale: contenimento dei volumi degli edifici e incremento delle superfici verdi, con anche opere di mitigazione; maggiore attenzione alla qualità ambientale e agli edifici residenziali presenti; rinnovamento di reti e sottoservizi dell’area; miglioramento e monitoraggio della viabilità e della sosta, con una nuova rotatoria su viale Finzi, un parcheggio in area dedicata per limitare le ricadute sul traffico locale e il completo rifacimento dell’area a ridosso degli orti, attualmente adibita a parcheggio, che sarà dotata di verde e arredi. “Sono interventi che riducono in modo significativo l’impatto sull’area – ha sottolineato l’assessora Vandelli – e sono stati definiti anche grazie al confronto con il Quartiere e con i residenti, con incontri e assemblee. Proprio la riqualificazione dell’area a ridosso degli orti è una proposta emersa da quel dialogo e un impegno che il sindaco aveva assunto. Così come è significativo lo sforzo per la protezione dal rumore (con barriere fonoassorbenti con verde rampicante, filari, filari, siepi e la localizzazione degli impianti a una distanza di almeno 40 metri dalle case) e per la realizzazione di uno studio di fattibilità per la creazione di una comunitàenergetica. Il progetto, inoltre, è già impostato per integrarsi, soprattutto rispetto ai percorsi ciclabili e alle aree verdi, con quello in corso di definizione per la rigenerazione della contigua ex Pro Latte dove saranno realizzati 14 mila metri quadri di aree verdi. In tutta l’area nord – ha aggiunto Vandelli – si stanno realizzando o programmando interventi di rigenerazione su oltre 300 mila metri quadri di aree e oltre un terzo, più di 100 mila metri, sono nuove aree verdi”. Insieme alla variante sono stati approvati anche due ordini del giorno presentati da diversi gruppi consiliari. Lega Modena, Forza Italia, Alternativa popolare e Modena sociale hanno proposto un monitoraggio della qualità dell’aria nella zona Sacca da far realizzare ad Arpae in vista del nuovo insediamento, così da verificarne l’impatto (a favore anche Pd, Europa verde – Verdi, Movimento 5 stelle, Gruppo indipendente per Modena, Fratelli d’Italia e Modena civica; astensione per Sinistra per Modena). Europa verde – Verdi ha chiesto un progetto urbano complessivo per l’area che comprende anche ex Pro Latte e parco Vittime di Utoya, con l’obiettivo di “qualificare, potenziare e collegare tra loro le aree di verde pubblico”, prevedere opere di mitigazione e attivare un “Laboratorio di approfondimento e condivisione con i diversi soggetti interessati avviando un percorso di progettazione partecipata” (a favore anche Pd e Modena civica; astenuti Sinistra per Modena, Lega Modena, Gruppo indipendente per Modena e Alternativa popolare; contrari Movimento 5 stelle, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Assente Modena sociale ). È stato sospeso e non è stato discusso, invece, l’ordine del giorno presentato dal Pd che, sottolineando lo stretto legame dell’intervento con quello previsto nell’area ex Pro Latte, chiede che venga definito un progetto urbanistico coordinato e sinergico, con un percorso di partecipazione che ne “assicuri la massima trasparenza, conoscibilità e acquisizione di contenuti” in vista della definizione dell’Accordo di programma. Il progetto di rigenerazione del Civ & Civ riguarda un’area di oltre 50 mila metri quadri a destinazione produttiva non utilizzata da anni. La riqualificazione a cura del privato prevede la ristrutturazione o la nuova costruzione di capannoni logistici per Conad, a parità di volume rispetto all’esistente, e una maggiore dotazione di verde, con anche nuovi percorsi pedonali e ciclabili. Le aree urbanizzate impermeabili del comparto scendono dal 92 al 78 per cento. La variante non rappresenta una deroga agli strumenti urbanistici (si utilizza la capacità edificatoria del lotto) ma riguarda la rimodulazione delle aree elementari all’interno di quella zona elementare.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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carmenvicinanza · 1 year
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Lora Lamm
https://www.unadonnalgiorno.it/lora-lamm/
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Lora Lamm, illustratrice svizzera, importante protagonista della grafica dell’Italia del secondo dopoguerra.
Insieme a Anita Klinz è stata l’unica donna, negli anni del boom della pubblicità, a emergere in un mondo totalmente dominato da talenti maschili.
Il suo stile fresco e iconico, l’approccio giocoso e sperimentale, l’ha resa una delle principali contributrici del design milanese degli anni ’50 e ’60.
Nata in Svizzera, ad Arosa, nel Cantone dei Grigioni, l’11 gennaio 1928, ha studiato a Zurigo alla Kunstgewerbeschule.
Nel 1953, in pieno boom economico, come molti suoi connazionali, si è trasferita a Milano, dove ha cominciato a lavorare per lo Studio Boggeri in cui ricopriva piccoli incarichi come il packaging dei dolciumi per Motta.
In quel periodo, tutte le grandi aziende investivano sulla pubblicità dando l’occasione alle migliori menti del settore della grafica e dell’illustrazione di creare immagini e campagne passate alla storia.
Nel 1954 è arrivata alla Rinascente grazie al suo compagno di scuola e collega Max Huber, uno dei più illustri grafici del novecento che era capo del dipartimento creativo e, per i grandi magazzini, aveva disegnato il logo e l’immagine coordinata.
Ha fatto una rapida carriera, da semplice impiegata che disegnava locandine, pubblicità, cataloghi, inviti, packaging, nel 1958 sostituito Huber e diventata consulente fino al 1962, quando ha deciso di ritornare in patria. Nello stesso periodo ha lavorato per grandi marchi come Pirelli, Elizabeth Arden, Olivetti, Consorzio del Latte Milano ed altri.
Il decennio che Lora Lamm ha trascorso nel capoluogo lombardo è stato indubbiamente il suo periodo d’oro, le creazioni di quegli anni sono entrate nella storia della Grafica internazionale.
La sua tecnica di riferimento è stata l’illustrazione con risultati freschi e attuali ancora oggi. Ha creato opere dirette soprattutto al pubblico femminile, stilizzate, inaspettate, piene di colore che inducono un senso di meraviglia e coinvolgimento comunicando entusiasmo e spensieratezza.
Nel 1963 è rientrata a Zurigo come partner presso Frank C. Thiessing dove ha lavorato fino alla fine degli anni ’90.
Per La Rinascente ha dato forma a immagini aggraziate e accattivanti, sono rimaste alla storia quelle per le mostre mercato dedicate a culture come la giapponese e la messicana, che hanno fatto registrare un enorme successo di pubblico anche per merito della sua grafica allegra, giocosa e perfetta.
Le donne che ha rappresentato le somigliavano, emancipate, dinamiche, disinvolte, figlie delle ottimistiche certezze degli anni del boom economico.
Con uno stile inconfondibile, grande efficacia comunicativa e eleganza, ha contribuito a traghettare il gusto della classe media italiana verso la modernità.
La sua abitudine di conservare per sé una copia di ciascuno dei propri lavori, persino dei bozzetti, le ha permesso di dare vita all’archivio che ha donato al Museum für Gestaltung di Zurigo.
Nel 2013 il m.a.x. museo di Chiasso le ha dedicato una grande mostra personale e nel 2015 le è stato conferito il Gran Premio Svizzero per il Design.
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scienza-magia · 1 year
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Forze interatomiche in movimento rendono il vetro fluido
Effetto flipper degli atomi: esposti ai raggi X alcuni vetri diventano fluidi. Lo studio pubblicato su «PNAS» dal team di ricerca guidato dall’Università di Padova mostra, per la prima volta, come gli atomi di alcuni vetri, esposti a raggi X, si spostano in risposta a tante piccole “molle cariche” che si accendono in maniera casuale nel materiale. L’effetto medio è che gli atomi si muovono con una serie di accelerazioni improvvise, un po’ come biglie in un flipper. La ricerca mostra una possibile nuova strategia per modificare, e dunque alla fine controllare, le proprietà fisiche dei vetri. Un vetro può essere realizzato raffreddando rapidamente un liquido - si pensi ad un comune oggetto di vetro ottenuto per raffreddamento del fuso. In conseguenza di questa procedura, nello stato vetroso gli atomi si trovano in una forma disordinata, come in un liquido. A differenza di quest’ultimo, però, la loro configurazione resta pressoché fissa, vale a dire che gli atomi sono vincolati alla loro posizione di equilibrio e possono spostarsi all’interno del materiale solo in tempi estremamente lunghi (comunque troppo estesi anche per un osservatore molto paziente).
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Recentemente si è rilevato che, esponendo i vetri a un fascio di raggi X di intensità sufficiente, è possibile indurre spostamenti degli atomi all’interno dei vetri: sottoposti ai raggi X i vetri fluiscono, come i liquidi.L’origine di questo fenomeno è ancora dibattuta e la ricerca dal titolo “Stochastic atomic acceleration during the X-ray-induced fluidization of a silica glass” pubblicata su «PNAS», nata da una collaborazione del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Padova con Istituto di Fisica dell’Università di Amsterdam, centro di ricerca DESY di Amburgo e Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento, getta nuova luce su come gli atomi, esposti a raggi X, possano spostarsi all’interno della struttura disordinata del vetro su distanze altrimenti irraggiungibili in tempi così brevi. «Con una serie di misure eseguite con una tecnica nota come spettroscopia di correlazione di fotoni X (XPCS) e realizzate nel sincrotrone PETRA III del centro di ricerca DESY ad Amburgo – afferma Francesco Dallari, ricercatore post-doc del Dipartimento di Fisica ed Astronomia dell’Università di Padova –  è stato possibile tracciare questi spostamenti a partire dalla scala interatomica che è dell’ordine dell’angstrom, pari ad un decimilionesimo di millimetro, fino a distanze di svariate centinaia di angstrom, per intenderci della dimensione di un coronavirus». La dinamica osservata segue le leggi di quello che viene definito “iper-trasporto”, ossia un tipo di moto dove la distanza percorsa dagli atomi aumenta col passare del tempo più rapidamente non solo di quanto non avvenga in una semplice diffusione (si pensi ad una goccia di caffè che si estende in una tazza di latte) ma addirittura di quanto non avvenga quando una particella si muove a velocità costante in una certa direzione. «In pratica – spiega il Professor Giulio Monaco del Dipartimento di Fisica ed Astronomia dell’Università di Padova – i raggi X che raggiungono il vetro generano dei difetti all’interno del materiale. Questi inducono dei campi di forza che si comportano come delle molle compresse che a loro volta spostano gli atomi vicini fino a distanze dell’ordine di centinaia o migliaia di angstrom». Quando, dopo un sufficiente irraggiamento, questi difetti diventano densi (abbastanza numerosi), gli atomi si spostano in risposta a tante piccole molle cariche che si “accendono” in maniera casuale nel materiale. L’effetto medio è che gli atomi si muovono con una serie di accelerazioni improvvise, un po’ come palline in un flipper: una traiettoria caratterizzata da tanti spostamenti brevi intervallati da spostamenti sorprendentemente lunghi seguendo una distribuzione di probabilità nota come distribuzione di Lévy. Questo tipo di distribuzione di spostamenti è osservata in una classe di situazioni molto diverse fra loro: dalla materia interstellare accelerata da campi magnetici distribuiti in maniera casuale, fino alle migrazioni di animali o al trasporto di persone. Le particelle, quindi, si muovono eseguendo piccoli passi e spostandosi di poco, ma hanno sempre una certa probabilità di eseguire improvvisamente un salto estremamente lungo che le trasporta in una nuova regione dello spazio dove eseguono di nuovo piccoli passi per poi spostarsi nuovamente in un'altra regione completamente diversa. Per analogia si può pensare ad un turista: visita una città muovendosi a piedi, poi prende un aereo, cambia nazione e metropoli e ricomincia a spostarsi a piedi. Questo tipo di dinamica è stata osservata, come si è detto, in molti sistemi su scale estremamente disparate, ma viene osservata, come riportato dallo studio, per la prima volta in un sistema compatto come un vetro per effetto di forze interatomiche. Questa ricerca mostra dunque una possibile nuova strategia per modificare, e dunque alla fine controllare, le proprietà fisiche dei vetri. Link alla ricerca: https://www.pnas.org/doi/10.1073/pnas.2213182120 Titolo: "Stochastic atomic acceleration during the X-ray-induced fluidization of a silica glass" - «PNAS» 2023 Autori: Francesco Dallari, Alessandro Martinelli, Federico Caporaletti, Michael Sprung, Giacomo Baldi, Giulio Monaco (La redazione non è responsabile del testo di questo comunicato stampa, che è stato pubblicato integralmente e senza variazioni) Read the full article
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thegiss302 · 1 year
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Raga in questi giorni ho passato troppo tempo davanti gli schermi, imparando nuove cose inerenti a ciò che #studio e ovviamente non poteva mancare anche il compito da fare 😅. E adesso che ho finito posso finalmente regalarmi un attimo di relax, vestaglia calda, gocce per gli occhi e i miei pacht sotto occhi rimpolpanti di @florena_skincare_it che dire #raga una coccola non li volevo più togliere. Vi ricordo che questo #brand utilizza latte fermentato dei fiori quindi tutto vegano e la cosa più bella è che non fanno allergia quindi la mia pelle è super contenta. Questi #pacht hanno #triple azione #idrata #distende ed #illumina immediatamente l'area del contorno #occhi La formula è arricchita con caprifoglio biofermentato e acido ialuronico. La pelle appare più luminosa, tonica ed elastica. andate sul loro sito veramente lo raccomando. #FlorenaNaturalBeauty #florena #fermentedskincare #florenaskincare #veganproducts #facebeauty #theangelfairy #gissbel #fashioncosmeticos #trnd #bellezza #cosmetica #vegano #productosnaturales #blogger #myvida #curapersonale #instagram #creative #creator https://www.instagram.com/p/Clt3Kh9rqpU/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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