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#modernità
crazy-so-na-sega · 1 month
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Fa un certo effetto osservare come spesso tale liberazione sessuale venisse presentata sotto forma di ideale collettivo mentre in realtà si trattava di un nuovo stadio dell'ascesa storica dell'individualismo. Coppia e famiglia rappresentavano l'ultima isola di comunismo primitivo in seno alla società liberale. La liberazione sessuale ebbe come effetto la distruzione di queste comunità intermedie, le ultime a separare l'individuo dal mercato. Un processo di distruzione che continua oggigiorno.
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-Michel  Houellebecq
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fotoecitazioni · 5 months
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“Essere moderni venne a significare, così come significa oggi, essere incapaci di fermarsi e ancor meno di restare fermi”. (Zygmunt Bauman)
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lorenzospurio · 17 hours
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N.E. 02/2024 - "Dall'oblio dell'essere al naufragio nell'essere", articolo di Guglielmo Peralta
Secondo Heidegger, il pensiero metafisico da Platone in poi avrebbe determinato l’oblio dell’essere.  Ritengo, tuttavia, che Nietzsche con la dottrina del nichilismo lo abbia ancora di più condannato alla sparizione. Dopo Nietzsche, è venuto meno quell’aspetto positivo del «nichilismo attivo»: la pars costruens della sua concezione filosofica, secondo la quale al senso del vuoto, generato dal…
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Viviamo in una società in cui tutto ha perso valore. La chiamano modernità, lo chiamano progresso l'avere tutto a portata di click, basta digitare la parola desiderata per trovare migliaia di contenuti espliciti, con la possibilità di accontentare ogni capriccio più recondito, cambiando corpi come fossero figurine.
-laragazzadagliocchitristi
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il-gufetto · 1 year
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Peirce è noto soprattutto per il suo interesse per la logica e nel 1878 cercò di chiarire la differenza tra:
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Deduzione
-TUTTI i fagioli in questo sacco sono bianchi
-Questi fagioli sono presi da questo sacco
-Questi fagioli sono TUTTI bianchi
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Induzione
-QUESTI fagioli sono di questo sacco
-Questi fagioli sono bianchi
-TUTTI i fagioli di questo sacco sono bianchi
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Ipotesi (o #abduzione) ossia il metodo di procedere della logica
-TUTTI i fagioli di questo sacco sono bianchi
-Questi fagioli sono bianchi
-Questi fagioli sono di questo sacco
Foto di Monstera presa dal sito di pexels
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gregor-samsung · 2 years
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“ Il 9 ottobre 1963, circa 300 milioni di metri cubi di roccia precipitarono nella riserva d’acqua della Valle del Vajont, provocando un’onda gigantesca che superò gli argini della diga e distrusse la cittadina di Longarone, uccidendo circa 2000 persone. Il disastro del Vajont è tra gli eventi piú tragici della storia del secondo dopoguerra in Italia; ciò nonostante, fu rimosso dalla memoria collettiva nazionale. A parte i lavori di pochi storici (Reberschak e Mattozzi 2009; Reberschak 2013), non ve ne sono tracce nella narrazione ufficiale del cosiddetto miracolo economico degli anni Sessanta. È stato grazie al lavoro di Marco Paolini, attore e autore di teatro, che alla fine degli anni Novanta la vicenda del Vajont è entrata a far parte della memoria collettiva del Paese, grazie a un monologo di due ore trasmesso dalla televisione pubblica. Evidentemente, la storia del modo in cui la modernità e la crescita economica si erano materializzate in una valle remota del Nord Italia grazie all’arroganza di una potente azienda idroelettrica e alla complicità dello Stato non erano adatte alla narrazione generale di un’Italia che finalmente diventava una società ricca e moderna. La storia del disastro del Vajont è un esempio da manuale della logica del Wasteocene. Nel nome del progresso e di un superiore «bene comune» (Roy 1999), alcuni luoghi ed esistenze vengono sacrificati, letteralmente messi al lavoro per il benessere di altri. Le wasting relationships che trasformarono una valle remota in una macchina idroelettrica non soltanto produssero vite di scarto – l’immenso cimitero di Longarone –, ma scartarono anche saperi e memorie. Saperi, sí, perché gli abitanti del posto tentarono piú volte di allertare le autorità riguardo ai prevedibili rischi che sarebbero derivati dalla diga, ma vennero ignorati o ridicolizzati. Fu una battaglia tra competenza scientifica ed esperti professionisti da una parte e la gente comune di una valle alpina dall’altra. La partita era persa fin dall’inizio.
Rifiutare la memoria del Vajont significò cancellare quella tragedia dalla narrazione storica dominante, ma anche addomesticarla. Mentre l’invisibilizzazione cancella ogni traccia di che cosa / chi è stato scartato, l’addomesticamento della memoria è forse una strategia piú sofisticata per continuare a riprodurre wasting relationships. Nei casi come quello del Vajont, addomesticare la memoria significa organizzare una certa versione della storia che non rivela le ingiustizie né lascia spazio alla rabbia sociale: piangere la perdita di vite umane può essere accettabile, ma lo si deve fare senza alcuna implicazione politica. Perciò il disastro del Vajont fu rappresentato semplicemente come uno sfortunato incidente, e il suo ricordo avrebbe dovuto portare pace e coesione, non rabbia e conflitto. Ricordando la propria esperienza, Carolina, sopravvissuta alla tragedia, ha spiegato questo processo di addomesticamento della memoria: Le istituzioni hanno fatto e fanno di tutto per dividere i buoni dai cattivi superstiti. I buoni sono quelli che raccontano del dolore, quelli che commuovono chi li ascolta, ma poi sanno fermarsi lí, sanno stare zitti e lasciare alle istituzioni il compito di raccontare i fatti e rendere cosí la memoria innocua in modo che non disturbi i poteri economici che ancora mettono al primo posto il profitto rispetto alla vita umana. I cattivi sono quelli che cercano giustizia e che lottano affinché i loro morti siano un monito ai vivi per non dimenticare mai di cosa sia capace l’uomo in difesa del profitto. I cattivi sono quelli che puntano il dito contro il sistema che privilegia i soldi alla vita umana (Vastano 2017). La giornalista Lucia Vastano (2008) ha raccontato la storia del cimitero delle vittime del Vajont in un modo che mi pare confermi meravigliosamente la mia idea dell’addomesticamento della memoria quale wasting relation istituita con mezzi diversi. Nel 2003, l’amministrazione comunale di Longarone decise di trasformare il vecchio cimitero di Fortogna, dove erano sepolte le vittime, in un monumento ufficiale alla memoria. Il vecchio cimitero venne raso al suolo, cancellando ancora una volta i ricordi e i simboli riuniti lí dai sopravvissuti, compresa la lapide della famiglia Paiola (sette morti, di cui tre bambini) sulla quale era inciso: Barbaramente e vilmente trucidati per leggerezza e cupidigia umana attendono invano giustizia per l’infame colpa. Eccidio premeditato (Vastano 2008, p. 157). Nel nuovo cimitero, il ricordo delle vittime fu organizzato in geometrici blocchi di marmo con la sola incisione dei nomi dei defunti: il lutto deve essere addomesticato, la logica del Wasteocene non può essere messa in questione. Se un episodio tragico rende lo scarto di vite umane troppo evidente per poter essere nascosto, va visto come un incidente e non come l’epifania del Wasteocene, la prova del fatto che il sistema si fonda sullo scarto di umani e non-umani, delle loro vite, del loro sapere e anche delle loro storie. “
Marco Armiero, L’era degli scarti. Cronache dal Wasteocene, la discarica globale, traduzione di Maria Lorenza Chiesara, Einaudi (collana Passaggi), 2021. [Libro elettronico] [Edizione originale: Wasteocene. Stories from the global dump, Cambridge University Press, 2021]
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mattiadegiosa · 1 year
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Dio alla ricerca dell'uomo, la contemporaneità con le parole di Heschel
«La Bibbia è una risposta all’interrogativo supremo: che cosa richiede Dio da parte nostra? Ma l’interrogativo è uscito dal mondo. Dio viene rappresentato come qualcosa di indistinto, che si nasconde dietro un velo di enigmi, e la sua voce è divenuta estranea alla nostra mente, al nostro cuore, alla nostra anima. Abbiamo imparato a prestare ascolto ad ogni nostro “io”, tranne che all’io del…
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schizografia · 2 years
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Ricostruire topograficamente la città, dieci, cento volte, attraverso i passages e le porte, i cimiteri e i bordelli, le stazioni e… proprio come un tempo si caratterizzava attraverso le chiese e i mercati. E le figure più segrete della città, quelle situate nelle sue parti più recondite: delitti e sommosse, i nodi cruenti nella rete stradale, le alcove dell’amore e gli incendi.
Il volto stesso della modernità ci fulmina con uno sguardo remoto. […] La nostra originalità (in quanto moderni) deriva dall’impronta che il tempo imprime alle nostre sensazioni.
Affinché ogni modernità sia degna di diventare antichità, è necessario che la bellezza misteriosa che la vita umana vi mette involontariamente ne sia estratta.
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personal-reporter · 23 days
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1932: Nasce un'icona, la bottiglietta del Campari Soda firmata da Fortunato Depero
Milano, 1932. L’Italia è in fermento. Il Futurismo, movimento d’avanguardia che celebra l’innovazione e la modernità, permea ogni ambito della vita, dall’arte alla letteratura, fino al design. In questo contesto, nasce un’icona destinata a rivoluzionare il mondo del packaging: la bottiglietta del Campari Soda. Continue reading 1932: Nasce un’icona, la bottiglietta del Campari Soda firmata da…
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lapolani · 1 month
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“Tempio domestico. Lari e Penati”
Disegno di Lapo Lani, realizzato con inchiostri e smalti giapponesi su cartoncino bianco; successivamente elaborato con processi digitali.
Dimensioni: cm 24x34. Anno: marzo 2024.
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Nota: 
I Lari sono divinità di origine etrusca, successivamente introdotti nella cultura romana. Nel culto privato presso il focolare domestico, dove convivono con Vesta e i Penati, i Lari tutelano i luoghi abitati dagli uomini, e gli uomini stessi; all’interno di una domus (casa privata urbana) proteggono tutti i membri della famiglia, compresi gli schiavi.
Nella cultura rurale romana, i Penati sono gli spiriti tutelari della riserva dei viveri della famiglia, ovvero di quell’ambiente della domus dove sono conservate le provviste. In seguito, quando la vita cittadina è prevalsa con il conseguente determinarsi delle relative ideazioni religiose, i Penati diventano le divinità protettrici degli antenati e della famiglia, i cui simulacri si conservano nella domus.
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Alle origini della rivoluzione: la rivolta di Lutero
Lutero rompe con l’uomo medievale e col suo legame con Dio, influenzando in modo decisivo i “filosofi moderni” che avrebbero portato altra acqua al processo rivoluzionario. Continue reading Alle origini della rivoluzione: la rivolta di Lutero
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crazy-so-na-sega · 10 months
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ora sono gli influencers. Tocca farsene una ragione, perché indietro non si torna.
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princessofmistake · 2 months
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Un amico mi chiese perché non si costruivano più cattedrali come le gotiche famose, e gli dissi: "Gli uomini di quei tempi avevano convinzioni; noi, i moderni, non abbiamo altro che opinioni, e per elevare una cattedrale gotica ci vuole qualcosa di più che un'opinione."
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lorenzospurio · 7 months
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Mark Twain e Kurt Vonnegut a confronto. Articolo di Francesco Scatigno
Cosa hanno in comune Mark Twain e Kurt Vonnegut? Mark Twain e Kurt Vonnegut sono famosi per i loro contributi incomparabili alla letteratura. Nel tessuto della storia letteraria, essi si ergono come figure iconiche, ognuna tessendo una narrazione distinta che ha lasciato un’impronta indelebile nei lettori di ogni generazione. Twain, con il suo ingegno e saggezza, e Vonnegut, con le sue…
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incrocivie · 4 months
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Il gioco serio della filosofia
Talvolta noi umani ci troviamo tra le mani i pezzi delle cose senza riuscire a decifrarne il senso. Succede anche con la filosofia, quando sempre più spesso ci chiediamo: che ne è di quella tradizione? a che servirà? Ma, “è già tardi /quando ti svegli /dentro una domanda“: dice al “filosofo” la poetessa Anne Carson, additando in tal modo il segreto e il mistero della “filosofia”, nascosto nelle…
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il-gufetto · 1 year
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La fede, per Marx, scaturisce dalla consolazione dinanzi alla sofferenza umana. Sofferenza che, durante questo periodo, si è accentuata con l'industrializzazione. Infatti una celebre frase del filosofo è:
"La religione è il sospiro della creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore, lo spirito di situazioni in cui lo spirito è assente. Essa è l'oppio dei popoli"
Foto di Pedro Figueras presa dal sito web di Pexels
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