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#mi fai arrabbiare
artemisx78 · 6 months
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Immaginarti accanto a me..
E non sentire questo posto qui accanto..
Così triste e vuoto...
Avere come compagno un bicchiere di vino..
E scherzosamente...ti scrivo...
Dicendoti che fai "mi raggiungi"?
Cercando di tentarti...
So quando ami accarezzare lentamente le mie gambe...
So quando ami il quel gioco di stuzzicare la mia voglia di giocare..
So che ami farmi arrabbiare perché come sempre c e' qualcosa che vuoi discutere...ma lo fai solo per vedermi arrabbiata..e subito dopo.. inaspettatamente mi chiudi labbra...con un tuo dolce sorriso...e poi le labbra... quasi a volermi baciare...ed io rimango senza fiato... perché il tuo profumo...ed il tuo corpo mi riempie di brividi..mi sfiori appena..ma riesci a mandarmi in subbuglio...ed io per vendicarmi ti mordo il labbro inferiore.. dolcemente..tenendolo tra le mie... mhm sembra quasi che il tempo si sia fermato.. perché questo gioco si fa' pericoloso.
Non oso mai ad avvicinarmi a te.. perché siamo amici..ma tra di noi c e' quella carica che solo due persone che conoscono la vera essenza racchiusa nei nostri occhi sa cos'è.. dolcezza.. sentimento... passione..ma nessuno dei due lo ammetterà mai...
Ci conosciamo da lungo tempo eppure...i nostri corpi non si sono mai sfiorarti...
Ma a me basta quella semplice carezza per sapere che ci apparteniamo..
Arriverà il momento..il luogo ed il tempo...ma ora tu sai,che sia te, che io ho solo bisogno di presenza ed infinita dolcezza..per ora...
Ma poi pretendo ogni attimo e cosa da TE... tutto sta diventando un tormento...lo fai apposta a tentarmi..a sfidarmi..ed io amo immensamente le sfide e non amo perdere...
Si perché tu sei la MIA ANIMA..
LA MIA PASSIONE...
IL MIO CUORE..
che vive nel mio petto...
Dolcezza e Passione 🌹
@artemisx78
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ilpianistasultetto · 6 months
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Ma insomma, dobbiamo piangere sempre? Se non sono lacrime è commozione e ogni volta ci dobbiamo indignare.
Un bastardo merdoso riduce un povero cane in fin di vita e tu ti senti male, un po' in colpa e stringi a te il tuo cagnolino come per farti perdonare di essere un uomo.
Bambini a Gaza uccisi e mutilati, e ancora una volta rabbia e commozione, triplicata per centomila cagnolini, ma allora siamo fatti male noi che piangiamo e ci arrabbiamo?
Una giovane donna viene uccisa barbaramente da un uomo, un'altra vittima tra le tante che abbiamo contato e vai di lacrime, funerali e rabbia.
Si resta impotenti e increduli davanti agli orrori che l'uomo è capace di commettere e la cosa tremenda è che sai che accadrà di nuovo, forse sta accadendo nel momento che scrivo. Ci saranno altri bambini, donne, gattini, cagnolini, orsi, leoni, e non so cos'altro immaginare da piangere, da farci indignare, arrabbiare e ancora ragionamenti, trattati di psicologia da sciorinare su giornali e televisioni.
Allora uno si chiede se forse è meglio non vedere, non sapere, ma non puoi. Sei coinvolto come essere umano. Fai parte di tutto questo orrore ma senti che non ti appartiene e soffri; poi vedi tanti uomini e tante donne che si prodigano per salvare quel cane, quel gatto, quel bambino, ospedali che fanno interventi esagerati per salvare delle vite, e poi... e poi.. Ma si, evviva le persone belle, quelle coerenti, quelle etiche, quelle che hanno un cuore. Saranno pure una minoranza, conteranno poco ma fa niente, sono queste le persone che io apprezzo e stimo. Queste sono le persone che mi piacerebbe avere intorno..
@ilpianistasultetto
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papesatan · 7 months
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Un insetto capovolto si trascina a fatica fuori della mia finestra. L’osservo un po’, ma penso a me. Alla rabbia che sento, quella che mi fa urlare pazzo invasato, quando mi mancano di rispetto, pretendendo tutto senza dare niente. Una volta ho spaccato una sedia per questo. Un bambino pestifero di nome Dachi aveva preso a infastidire una compagna, tirandole grumetti di colla nei capelli. Ripreso più volte, il birbone aveva continuato le sue pratiche vessatorie, ghignando strafottente, come se nulla fosse. All’ennesimo reclamo della povera Carlotta, mia intoccabile protetta, mi alzo, bollendo di sangue demonio e, raggiunto il banco a balzi, sferro un tracotante calcione all’incolpevole sedia accanto a Dachi, disintegrandola completamente. “La prossima volta al posto della sedia ci sarà la tua testa!” urlo odiandomi fuori di me. Dachi mi fissa morto in volto, silenzio ovunque intorno, ne godo la pace per un istante, sentendomi a pezzi come la sedia, so d’aver esagerato, fa sempre male cavar fuori il lupo. A fine serata, mi siedo accanto a Dachi e dico: “Mi dispiace per quello che è successo. Perché fai sempre il monello e mi fai arrabbiare? Ciò che è successo è una cosa brutta, te ne rendi conto, vero?” “Sì… le sedie costano” “Ma no, non c’entra la sedia, quella si ricompra. Usare la violenza non è mai bello. Non è una soluzione, capisci? Credi mi diverta spaccare sedie? Non serve a niente e fa solo male. Ed io non ti farei mai del male, lo sai, vero?” annuisce “Mi prometti che d’ora in poi mi ascolterai e farai il bravo?” annuisce ancora, prima di lasciarsi andare a un ghigno birichino. Una causa persa, ma rido anch’io, carezzandogli i capelli. La sedia avrei dovuto incorniciarla a monito perenne, invece ahimè, l'ho buttata.
Guardo fuori della finestra: l’insetto arranca ancora a testa in giù, verso la cieca sopravvivenza. Non posso fare nulla per salvarlo, mi dico, non sono Dio e non mi piace quando l’uomo interferisce con la natura, anche se a fin di bene, giocando alla somma divinità. Applico il distacco e penso alle guerre, Russia, Ucraina, Palestina, non posso farci niente, non è affar mio. Torno ai fatti miei, ai miei lividi, al lupo e alla rabbia, alle catene e alle ferite autoinflitte, mi perdo nel dolore, dopo qualche minuto torno alla finestra: arranca ancora, sempre più stanco, resiste ancora. Niente, basta, apro la finestra e con la punta di una matita m’avvento a raddrizzarlo, ma mentre lo volto smette di muoversi. Lo fisso per un po’, aspettandomi qualcosa, un movimento, la vita. Niente, lui resta lì, morto. Getto la matita e piango di sconforto, inutile, mi son deciso troppo tardi... Mi volgo alla finestra. Non c’è più. Se lo sarà portato, funebre, il vento? O m’ha preso in giro per furba tanatosi?
Spero la seconda, sarebbe più facile perdonarmi. 
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“I genitori insegnano i sentimenti parassiti ai bambini. Papà o mamma dicono: 'Mi fai arrabbiare molto quando sbatti la porta'; 'Mi innervosisci con quel fischietto'; 'Mi fai entrare in ansia quando non torni a casa presto', o: 'Mi rendi così felice quando fai pipì sul vasetto'. Così al bambino viene detto che lui è responsabile dei sentimenti dei genitori. Il bambino cresce credendo di far sentire qualcosa alle persone. Si chiede mai per che cosa si arrabbiavano, o si innervosivano, o entravano in ansia, prima che lui venisse al mondo?”
(M. McClure Goulding, R. L. Goulding)
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occhietti · 2 years
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Quello che...
QUELLO CHE CI SIAMO
SENTITI DIRE DA BAMBINI:
stai fermo, muoviti, fai piano, sbrigati, non toccare, stai attento, mangia tutto, lavati i denti, non ti sporcare, ti sei sporcato, stai zitto, parla t'ho detto, chiedi scusa, saluta, vieni qui, non starmi sempre intorno, vai a giocare, non disturbare, non correre, non sudare, attento che cadi, te l'avevo detto che cadevi, peggio per te, non stai mai attento, non sei capace, sei troppo piccolo, lo faccio io, ormai sei grande, vai a letto, alzati, farai tardi, ho da fare, gioca per conto tuo, copriti, non stare al sole, sta al sole, non si parla con la bocca piena.
QUELLO CHE AVREMMO VOLUTO
SENTIRCI DIRE DA BAMBINI:
ti amo, sei bello, sono felice di averti, parliamo un po' di te, troviamo un po' di tempo per noi, come ti senti, sei triste, hai paura, perché non hai voglia, sei dolce, sei morbido e soffice, sei tenero, raccontami, che cosa hai provato, sei felice, mi piace quando ridi, puoi piangere se vuoi, sei scontento, cosa ti fa soffrire, che cosa ti ha fatto arrabbiare, puoi dire tutto quello che vuoi, ho fiducia in te, mi piaci, io ti piaccio, quanto non ti piaccio, ti ascolto, sei innamorato, cosa ne pensi, mi piace stare con te, ho voglia di parlarti, ho voglia di ascoltarti, quando ti senti più infelice, mi piaci come sei, è bello stare insieme, dimmi se ho sbagliato.
Ci sono accanto a te molte persone adulte
che ancora aspettano le parole
che avrebbero voluto sentire da bambini.
- Bruno Ferrero, tratto dal libro: L’importante è la rosa.
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volumesilenzioso · 2 months
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diego diego diego, quanto mi fai arrabbiare.
però ti amo lo stesso, sei la mia vita
(diego è un cane, non una persona ovviamente)
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tulipanico · 11 months
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Finally, faccio questo giochino in cui quel cuore di @nonamewhiteee mi aveva taggata forse un mese fa
1. Are you named after anyone? Parte del mio nome presa da quello di nonna paterna
2. Quando è stata l'ultima volta che hai pianto? Ieri lol, prima per rabbia, perchè insomma avere a che fare con le persone è proprio difficile, poi per tenerezza.
3. Hai figli? Ci mancherebbe
4. Fai largo uso di sarcasmo? Soprattutto verso me stessa, ma sì, vado avanti a pane, gin tonic e sarcasmo
5. Quale sport pratichi o hai praticato? Da piccola perlopiù danza, nuoto e sono cintura bianco-gialla di karate. Ora faccio la stella marina a letto.
6. Qual'è la prima cosa che noti in una persona? Come si pone, se è gentile con le persone che ha intorno, il sorriso (!!!). Le sensazioni che trasmette, la luce che ha. Fisicamente comunque guardo tanto il viso in generale.
7. Quale è il colore dei tuoi occhi? Un osservatore poco attendo direbbe marroni, in realtá sono un po' verdini.
8. Scary movies o Happy ending? Mi piacciono le cose che non finiscono, che ti lacerano, straziano, e non ti dicono chiaramente che succede facendoti arrabbiare. Non credo troppo nei finali.
9. Qualche talento particolare? Mettermi i bastoni tra le ruote
(poi, facendo la brava, potrei dire che credo di scattare belle foto e mamma dice che quando scrivo riesco a fare provare le emozioni sulla pelle di chi ascolta o legge quelle parole. Nonna dice che ho le mani d'oro su tutto ciò che faccio, però insomma)
10. Dove sei nato? Nata e cresciuta e probabilmente morta a breve in questa cittá marittima dell'Emilia Romagna.
11. Quali sono i tuoi hobby? Fissarmi sulla cosa che mi piace in un dato momento, lettura, fotografia, disegno, ricamo, prendermi in giro.
12. Hai animali domestici? Il gatto più bello del mondo.
13. Quanto sei alta? La carta d'identità dice un metro e sessanta.
14.materie preferite a scuola? Materie scientifiche (raga sì, mi piacevano fisica e matematica, e onesta mi mancano molto), ma anche arte e filosofia. E lettere.
15. Dream job? Non uno per la vita. Ne parlavo l'altro giorno con Eva, non so se potrò mai fare a meno di un lavoro a contatto con le persone. Sicuramente la logopedista in medicina riabilitativa/neurologia mi renderebbe molto felice. Mi sarei vista bene col camice bianco, adorerei vivere d'arte.
Non taggo nessuno perchè oramai lo avete fatto tutti, ciao e buona domenica amichetti
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janniksnr · 1 year
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la cosa che più mi fa arrabbiare dei commenti sotto la foto di federico è che con buona probabilità sono stati fatti dalle stesse persone che un mese fa andavano a scrivergli cose tipo fenomeno, sei il futuro della juve, giocatore straordinario. poi dopo cinque settimane improvvisamente è diventato una pippa, se ne deve andare, fa schifo, non è da juve o addirittura manco da serie C. io la capisco la delusione, e penso sia più che legittimo commentare/criticare la prestazione di un giocatore - ma quei commenti non hanno davvero nulla a che vedere con il concetto di critiche. ultimamente ci sono giornate in cui social come twitter - e pure instagram ma per fortuna di solito mi evito di leggere i commenti sotto le foto - sono invivibili per la roba schifosa che certi “””tifosi””” scrivono. che poi basterebbe pure un po’ di senso della misura, evitare di esaltare un giocatore quando fa bene per poi non arrivare a massacrarlo nel momento in cui sbaglia. che è la stessa cosa che da un mese fanno con dusan: quando si sblocca e segna è un fenomeno, è tornato ecc.. poi la partita dopo torna ad essere un bidone, un pacco che non sa giocare a calcio e che deve essere mandato via e così in loop. in ogni caso poi, nessun rendimento ‘scarso’ in una partita - o in due, tre o dieci - giustifica lo schifo di commenti tipo “magari ti fai anche l’altro crociato”. perché quando arrivi anche solo a formulare un pensiero come questo allora hai proprio toccato il fondo. 
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therefore-farewell · 7 months
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Quando qualcuno dice o fa una cosa che ci fa arrabbiare noi ne soffriamo e allora tendiamo a reagire cercando di farlo soffrire a sua volta, nella speranza che questo riduca la nostra personale sofferenza. Pensiamo “Voglio punirti. Voglio farti soffrire perchè tu hai fatto soffrire me: quando ti vedrò soffrire davvero mi sentirò meglio”. A quanto pare molti di noi credono in questo modo di fare così infantile. Il fatto è che quando fai soffrire l’altro, lui a sua volta cercherà sollievo facendoti soffrire ancora di più: il risultato è una crescita esponenziale di sofferenza da entrambe le parti. Al contrario, avete bisogno entrambi di compassione e di aiuto, non di una punizione.
— Thich Nhat Hanh; Spegni il fuoco della rabbia
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Piccola luna felice, cosa fai quando
si addormentano le tue margherite?
Siamo i frutti dello stesso ramo
ma nelle tue vene sento
la vibrazione del mirto.
Ti ho visto crescere una mattina,
mentre pioveva e la musica intorpidiva
l'erba della mia stanza.
È vero che hai visto una nuvola
che aveva il mio sorriso?
(Svegliami prima che il vento mi svegli)
È vero che l'inverno ti ha ferito due volte?
Posso dirtelo adesso? (Svegliami
prima che la sabbia finisca)
Posso dirti la verità senza farti arrabbiare?
Io sono la gemma del mirto,
(svegliami prima che la clessidra si rompa)
io sono il gambo della tua margherita,
(svegliami adesso) io sono la pioggia,
(svegliami prima che cada) io sono
la nuvola (svegliami prima che il ramo fiorisca)
che non sorride
mai.
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seisoloveleno · 2 months
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Comunque io non capisco perché sei in grado di farmi arrabbiare tanto. Me lo sono sempre chiesto e provo a darmi diverse risposte. Mi dà fastidio non essere vista e riconosciuta da te, perché credo che tu ne sia capace ma non ti interessa, nonostante quando ti ho di fronte sembri il contrario. Un po’ mi ferisce, un po’ mi dico che non posso farci nulla. Poi mi dispiace soprattutto che tu non voglia farti vedere da me, scappi, quando poi vorrei che capissi che non ne hai motivo, perché il punto non è quanto io possa essere ferita da te, è proprio questa tua fugacità che mi fa male, mi fa sentire come se per te io sia da evitare.
Un’altra cosa che mi chiedo è se sono l’unica a stare bene mentre siamo uno di fronte all’altra, o se semplicemente tu riesci a stare bene con chiunque tu abbia di fronte perché ti piaci tu, non l’altra persona.
Mi chiedo tante cose in realtà quando penso a te perché non mi hai mai fatto capire niente, sei contraddittorio in ciò che dici e ciò che fai.
Allora ad un certo punto ho smesso di farmi tante domande e ho cominciato semplicemente a non venirti più incontro, perché poi ci si stanca a camminare da soli ed ho visto che tu resti fermo se io indietreggio, al massimo alzi lo sguardo e poi lo rivolgi altrove poco dopo.
Mi ero ripromessa di essere leggera con te questa volta, ma se non valgo neanche 5 minuti per un saluto nella stessa città probabilmente non varrò mai abbastanza per il tuo tempo, e questo mi porta ad allontanarmi da te perché mi voglio abbastanza bene da non scendere a compromessi.
Ho provato a capirti guardandoti da lontano quando non ci siamo sentiti, ho provato a capire come sei fatto per provare a starti vicino nella forma più realistica possibile. Io credo di aver capito tante cose di te, aldilà di questo avanzare ed indietreggiare, ma non avrò modo di parlartene perché con te sembra sempre tutto troppo difficile.
Penso che questo messaggio forse ti sarà indifferente, forse ti farà dire che sono esagerata, troppo emotiva, ho fatto tutto da sola… Perché tanto tu sei altrove con la testa, probabilmente non ti sei mai soffermato più di tanto su tutto questo.
Peccato, perché io in fin dei conti ti vedo davvero chiaramente, ma non è poi così utile scrutare qualcuno che non vuol essere scrutato.
Allora ti dico che nonostante tutto ti voglio bene, non so neanche dirti perché, ma sono tanto stanca di tenermi dentro questa bolla di affetto immotivato che ho per te e quindi concedimi di poggiarla qui, perché vederla da fuori la rende più piccola di come la percepisco dall’interno.
Ecco, se te lo stavi chiedendo, è questo il motivo di tutte queste parole, le ho pensate così tanto che si sono aggrovigliate ed ingigantite e l’unico modo per ridimensionarle è scrivertele, nonostante avrei voluto farlo avendoti di fronte.
Quindi mi perdonerai se alla tua domanda “abbiamo litigato e io non lo so?” non ho risposto, perché è un po’ più complicata di così.
Spero di non aver appesantito il tuo mercoledì pomeriggio, ma dovevo dirtelo da un po’, solo che averti di fronte con quel sorrisetto che non ha voglia di prendersi sul serio fa perdere il focus.
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animadiicristallo · 7 months
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non sai quanto mi fai arrabbiare
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confettino · 2 years
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livello di rancore: se mi fai arrabbiare e tocca a me apparecchiare la tavola, ti metto le posate più brutte
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valentina-lauricella · 9 months
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"Passaro solitario entro la gabbia stava cantando"
Mio caro, di buon mattino ho fatto ricerche in internet su di te, perché mi piace conoscere le novità che ti riguardano. E ho scoperto una notizia interessante!
Una professoressa ha ravvisato delle similitudini tra alcune tue opere (e il tuo cosiddetto "pessimismo cosmico") e un libro del '600 intitolato "Scherzi d'ingegno", autore un medico e scrittore, tal de Virgiliis. Però non è provato che tu possedessi questo libro, che attualmente non si trova nella tua biblioteca, e del quale esistono solo due copie al mondo.
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Tu non ne parli mai nello Zibaldone, dove di solito annoti ciò che ti piace e che può esserti utile; inoltre, la tua biblioteca è andata arricchendosi di volumi, e non impoverendosi, quindi è veramente un mistero. Uno dei tanti della tua vita.
Questa professoressa che ha scritto il libro sulla tua presunta fonte d'ispirazione e i giornalisti che le hanno fatto pubblicità, hanno parlato, poco rispettosamente nei tuoi confronti, di "plagio". Qualcuno, per fare il simpatico, ha scritto persino "Leopardi copione". È una cosa che mi ha fatto arrabbiare. Dovresti dar loro una tiratina d'orecchi.
Sai cosa penso? Ho fatto due ipotesi: la prima è che il libro sia effettivamente passato dalla tua biblioteca, dove tu lo hai rapidamente sfogliato e ne hai letto quasi inconsciamente dei passi (tu hai l'abilità della lettura veloce, ti basta posare gli occhi su una pagina per recepire quel che vi è scritto, e hai anche il dono di una memoria prodigiosa); poi il volume è stato ceduto, ma parti del suo contenuto sono rimaste nel tuo subconscio, pronte a germogliare nella tua mente e a fiorire sotto la tua penna.
Un'altra ipotesi è che tu sia un medium inconsapevole, e che l'anima di quell'oscuro scrittore del '600 abbia sussurrato alla tua, per farsi luce.
Nella tua poesia e nei tuoi scritti in genere, si rinvengono molteplici tracce di autori giudaici, greci, latini, medievali, rinascimentali, illuministici...ma tu hai creato, con la tua vasta cultura e le tue reminiscenze, qualcosa di completamente nuovo, organico, stilisticamente perfetto. Parlare di plagio quando si parla di te, è quantomeno inappropriato.
Ho confrontato i passi di quel libro che sarebbero simili ai tuoi e, a mio avviso, non hai copiato proprio nulla: che l'uomo nasce a stento con gran pericolo proprio e della madre, e che la vita è faticosa, sono concetti di pubblico dominio, su cui non c'è copyright. Una cosa curiosa è che quell'autore scrive di un "passero solitario" mangiato da un gatto 😅, invece tu fai del passero solitario una metafora di te stesso.
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E poi, aggiunge la prof, Leopardi e de Virgiliis avevano un'altra cosa in comune: odiavano le donne. Io ti ho studiato con scrupolosità e interesse, e so che non odii affatto le donne, quindi anche questa presunta somiglianza è in realtà inconsistente.
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pioggiadifarfalle · 11 months
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Sai?
Nemmeno io voglio averti senza i tuoi momenti buoi, la tristezza, la disperazione.
Voglio vederti, essere lì, esserti accanto mentre tutto scorre e porti la mano quando ne hai bisogno.
Voglio vedere i tuoi difetti, conoscerli, apprezzarli, farli miei in qualche modo, sapere che magari determinate cose nessuno potrà conoscerle.
Io non credo che le persone siano perfette, ma sono proprio le imperfezioni a renderle uniche e tu sei unica, in tutto ciò che sei, e sei davvero, davvero una bella persona.
E per risponderti, sì , le nostre anime si sfioreranno o magari lo fanno già, perché le nostre ombre si sono incontrate già da un po’ e da allora non si sono mai più perse di vista.
Grazie di esistere, di essere qui, di essermi accanto, rappresenti davvero tanto per me, sei il punto d’incontro che non ho mai trovato, il posto in cui essere me senza essere giudicato.
Mi importante di te, più di qualsiasi altro essere umano sulla terra con il quale io abbia avuto a che fare.
Tu sei un libro con un casino di cose nuove, ed io non voglio smettere di leggerti. Voglio farlo ancora, ancora e ancora.
Grazie per ciò che fai, so che magari da parte tua forse non lo vedi, ma ogni gesto o attenzione che mi dai, per me è importante, soprattutto quando so che ti costa tanto farlo.
Sei bella, anche se non ti accorgi del valore che hai, ma grazie di essere qui❤️
P.S. Adesso vorrei guardare la luna con te
Mi fai arrabbiare e sorridere e sentire.
Si, penso che tu mi faccia sentire ancora qualcosa e ti ringrazio per questo.
🌻💖.
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suscettibile · 1 year
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ma vedi che non rispondi, ma sei un bel tipo eh :)
non fai prima a dire che non vuoi rispondere almeno uno lo sa, invece di dire ci sono non ci sonom so e non som e poi cmq non rispondi, rispondi che non sai come rispondere ma non rispondi al resto boh gli ask arrivano nei msg non devi fare nulla.... boh bah bhi ho chiesto: metti solo tatuaggi? non parli più di te su T?
non ti arrabbiare se non mi dai il tempo di rispondere, ieri ero a un evento e prima ancora a lavoro e non ho guardato le notifiche, tutto qui 😂
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