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#malattia autoimmune
kon-igi · 10 months
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Ciao doc, come stai?
Stavo leggendo di un incidente e del fatto che si richiede sangue (vorrei donare ma credo di non poterlo fare)
Chi assume plaquenil non può donare?
Non è tanto per il fatto che assumi idrossiclorochina ma, piuttosto, per la patologia che ti impone di assumerla.
Per una questione di probabilità, è molto più facile che tu la debba prendere per una malattia autoimmune (artrite reumatoide?) che per la malaria (che oggi giova di ben altre molecole) in ogni caso sia le malattie autoimmuni che le infezioni sistemiche sono una controindicazione assoluta alla donazione.
In ogni caso, il tuo è un desiderio di condivisione che ti fa onore.
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Ci stavano a prova'...
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(Archiginnasio di Bologna, 1857)
Giacomo informa il padre delle sue condizioni di salute riguardanti la sindrome del colon irritabile (ai suoi tempi chiamata "riscaldamento d'intestini"), collegata alla malattia reumatica autoimmune su base genetica di cui probabilmente soffriva (la spondilite anchilopoietica giovanile): "(…) le dico con verità ch’io vo migliorando di giorno in giorno sensibilmente, benché lentissimamente. Ma il Medico, ed altri che hanno patito di questo medesimo male, mi dicono che la lentezza del guarire è una sua qualità ordinaria, tanto più non usando certi rimedi forti, che il medico voleva porre in opera a ogni patto, come sanguigne o mignatte al sedere, e che io non ho voluti. Intanto vo passeggiando ogni giorno anche lungamente (…)" (Giacomo al Signor padre conte Monaldo, da Bologna, dicembre 1825)
Quando usavo parlare scherzosamente con il suo fantasma (nella cui esistenza non credevo), un giorno gli chiesi quale fosse la parte del suo corpo che gli piacesse di più, e lui mi rispose, con un certo orgoglio: "Le gambe e il sedere". Mi fece capire che teneva alla forma di queste sue parti che esercitava con passeggiate, e che gli erano valse anche gli sguardi di alcuni uomini. "In che senso?" Chiesi, curiosa su quest'ultimo punto. "Che qualche uomo, libero per il suo mestiere di avere contatto con i corpi, ci ha provato". Io sorrisi, pensando a una fanfaronata di dubbio gusto non attribuibile a Leopardi, ma alla mia immaginazione corrotta. Poi, qualche mese dopo, lessi queste righe, ed ebbi un sussulto.
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diceriadelluntore · 1 year
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Storia Di Musica #247 - Grateful Dead, Live\Dead, 1969
L’apice della musica di San Francisco si ha con un ossimoro, perlomeno linguistico. Avviene nel momento massimo di popolarità, nei teatri simbolo, con la band che incarna quasi tutti le caratteristiche di questo periodo. Nel 1969 i Grateful Dead sono ospiti per alcuni concerti al Fillmore West e all’Avalon Ballroom, tra il gennaio e il marzo del 1969. Chiedono al loro mecenate e tecnico del suono, Owsley "Bear" Stanley (il quale molto prima di famose serie tv era anche un chimico clandestino, produttore di LSD, nominato Acid King dai media) di registrare con il meglio che si potesse avere, in termini di tecniche musicali, delle esibizioni live: Bear con l’aiuto di un altro ingegnere del suono, Ron Wickersham, perfezionerà le tecniche di registrazione con un nuovo tipo di microfono, e nuovi tipi di preamplificatori, tanto che Bear e Wickersham fondarono una società, la Alembic, che diventerà regina di questi componenti e in seguito meravigliosa liuteria per chitarre raffinatissime. Con il bene placido della Warner Bros., tre date vennero registrate: un concerto il 26 gennaio all’Avalon Ballroom e 4 concerti consecutivi il 27 Febbraio e il 2 Marzo 1969 al Fillmore West. In queste serate, la magia che scorreva tra Jerry Garcia (chitarra solista e voce), Bob Wier (chitarra ritmica e voce), Phil Lesh (basso), Ron “Pigpen” McKernan (Hammond e voce), le due batterie di Bill Kreutzmann e Mickey Hart e le tastiere di Tom Constanten è unica e il tutto si riversa in questo doppio LP live, leggendario, Live\Dead. In copertina, il disegno di Bob Thomas gioca sull’ossimoro: una divinità femminile esce trionfante da una bara con uno stendardo, sullo sfondo  la scritta psichedelica Live, a giocare sul fatto che sia un disco dal vivo, con nel retro la scritta Dead in caratteri colorati dalla bandiera a stelle a strisce. La scaletta, di appena 7 pezzi, esprime al meglio la creatività del gruppo, e quasi pone un limite creativo al rock psichedelico, come a dire che probabilmente più di così non ci si può spingere: la dimostrazione più sensazionale non può che essere ciò che i nostri combinano a Dark Star, un brano che appariva nel loro primo omonimo disco del 1967. Con il testo del paroliere, e membro ufficiale della band, Robert Hunter, nella versione originale dura 2 minuti, qui è il trampolino di lancio per un viaggio intergalattico di 23 minuti nel suono, nel pulviscolo sonoro spaziale, con gli intrecci delle chitarre di Weir e quella liquida, indimenticabile, di Garcia, rappresentazione unica e inarrivabile di un’idea musicale. Diventerà l’inno dei fan, e arriverà a versioni ancora più intergalattiche: record di sempre i 43 minuti del concerto del Dicembre 1973 a Cleveland, quanto la Sesta Sinfonia di Beethoven. Il ritmo si assesta nella ripresa, frizzante, di Saint Stephen, dedicata alla storia e al martirio del primo Santo cristiano, ma è solo una parentesi, che sfocia nella clamorosa The Eleven: nominata così per l’inusuale e complesso tempo ritmico di 11\8, è una jam che sa di jazz, acid rock, dove il suono arriva a zampate caracollanti. Arriva poi il turno dell’immersione nel blues, che sarà per tutta la carriera della band uno dei pilastri fondamentali: Pigpen ruggisce come un leone nella ripresa di Turn On Your Lovelight, classico della Peacock Record scritto da Don Robey, che qui svetta oltre i 15 minuti, e diventerà anch’esso un classico dei concerti con Pigpen in formazione (sfortunatamente morirà pochi anni dopo, nel 1972, per una rara malattia autoimmune). Ma c’è ancora modo di addentrarsi ancora più a fondo nelle profondità del blues: la band pesca un pezzo del Reverendo Gary Davis, dei primi anni ‘30, tra lo spiritual e il sermone accusatore, Death Don’y Have No Mercy, che viene rallentata all’inverosimile, e cresce con gli interventi magici e da brividi della chitarra di Garcia e dell’organo Hammond di Pigpen, con la sua vocalità calda e ruvida che regala una interpretazione indimenticabile. Con un salto inaspettato, Constanten mette in musica il suo diploma conseguito con Karl Heinz Stockhausen: Feedback è già elettronica, in un susseguirsi di effetti stranianti ed evocativi degli stati psicofisici alterati, con ruggiti elettrici che sembrano spilli di luce in un mare caotico. Alla fine, come un saluto tra amici, il traditional And We Bid You Goodnight saluta un momento storico della storia del rock, il primo e uno dei più alti momenti di improvvisazione musicale, che in quel periodo stava iniziando a diffondersi nel rock. Michelangelo Antonioni prenderà uno spezzone di qualche minuti di Dark Star per una delle scene cult di Zabriskie Point. Nella sterminata e inimitabile discografia Dead, esistono due perle assolute: nel 2005 un box set, limitato a 10 mila copie, Fillmore West 1969: The Complete Recordings, in 10 cd raccoglie in serie le 4 esibizioni al Fillmore West, con alcune perle, tipo una Turn On Your Lovelight da 19 minuti e una cover mozzafiato di Hey Jude dei Beatles. Nello stesso anno verrà distribuita anche una versione 3 cd che raccoglie alcune delle esibizioni di quelle serate magiche, tra cui due jam al limite della fantascienza, That's It For The Other One da 23:30 e una Jam da 25. Difficile trovare miglior rappresentazione della Haight Ashbury che non sia questo disco, per tutto quello che contiene, tranne forse un diretto impegno politico, che verrà sviluppato con più incisività dai Jefferson Airplane. Uno dei dischi da avere.
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sardies · 12 days
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Miastenia gravis, in Sardegna maggior prevalenza al mondo della malattia
Sassari. È una malattia autoimmune che colpisce la giunzione neuromuscolare, causando affaticamento muscolare anomalo. Si tratta della Miastenia gravis (MG), una patologia che in Sardegna ha una prevalenza che supera la soglia europea per la definizione di malattia rara, con 55,3 casi su 100mila abitanti registrati nel 2019. Un dato che rende la Sardegna la regione con il più alto rischio di MG…
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habibaaabdelhamed · 3 months
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Una scoperta archeologica ad Assuan getta luce sul primo incontro dell'Antico Egitto con l'artrite reumatoide
In una scoperta rivoluzionaria, la missione archeologica congiunta italo-polacca ha portato alla luce i resti scheletrici di una giovane donna affetta da artrite reumatoide nel sito di Sheikh Muhammad ad Assuan. Questa scoperta, che fa parte del Progetto archeologico del Tempio di Assuan-Kom Ombo (AKAP), segna il primo caso diagnosticato di artrite reumatoide nell'antico Egitto e uno dei più antichi casi conosciuti al mondo.
L'importanza di questa scoperta non può essere sopravvalutata. L'artrite reumatoide, una malattia cronica autoimmune che colpisce le articolazioni, è stata a lungo associata alle moderne conoscenze mediche, essendo stata definita clinicamente nella XVII dinastia. Tuttavia, la scoperta nel sito dello sceicco Muhammad mette in discussione questa cronologia, fornendo una chiara prova della presenza della malattia nell'antico Egitto.
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I resti scheletrici della giovane donna offrono un'opportunità unica per ulteriori ricerche scientifiche. Studiosi ed esperti sono ansiosi di condurre studi completi sullo scheletro, approfondendo le sue complessità per comprendere meglio gli effetti dell'artrite reumatoide nell'antichità. Queste nuove prove non solo arricchiscono la nostra conoscenza dell'impatto storico della malattia, ma fanno anche luce sulle condizioni e le pratiche mediche dell'antica società egizia. È quindi possibile fare un tour del Tempio di Philae, dell'High Dam e dell'Obelisco incompiuto.
Mentre le ricerche in corso svelano i segreti racchiusi nei resti scheletrici, questa scoperta contribuirà senza dubbio al più ampio campo dell'archeologia medica. Esaminando l'impatto dell'artrite reumatoide sulle società antiche, i ricercatori potranno tracciare un quadro più completo della salute e del benessere dei nostri antenati. Questa scoperta archeologica testimonia la natura in continua evoluzione dell'esplorazione scientifica e la nostra incessante ricerca di conoscenze sul passato.
Il Dr. Abdel Moneim Saeed, Direttore Generale delle Antichità di Assuan, ha rivelato nuovi dettagli sulla recente scoperta di una giovane donna affetta da artrite reumatoide nel sito di Sheikh Muhammad ad Assuan, nell'ambito del Progetto Archeologico Assuan-Kom Ombo (AKAP). I risultati fanno luce sulle condizioni di salute di individui di classe medio-bassa ai margini dell'antica società egiziana e contribuiscono alla comprensione delle antiche pratiche mediche.
Il progetto archeologico Aswan-Kom Ombo, che ha come obiettivo primario lo studio delle condizioni di salute degli antichi egizi, ha pubblicato la scoperta sull'International Journal of Paleopathology, sottolineando ulteriormente l'impegno del progetto a svelare la storia dell'Egitto.
Per chi intraprende un tour in Egitto, l'opportunità di assistere in prima persona a questi sforzi archeologici è un privilegio raro. Il progetto archeologico di Assuan-Kom Ombo offre una finestra unica sul passato, facendo luce sulle condizioni di salute, sulla vita quotidiana e sulle strutture sociali degli antichi egizi, in particolare di quelli appartenenti alle classi medio-basse che risiedevano ai margini dell'antico stato egiziano.
I pacchetti turistici in Egitto offrono ora ai viaggiatori la possibilità di immergersi nelle meraviglie dell'antico Egitto partecipando a questi scavi all'avanguardia. Immaginate di unirvi al team di esperti mentre scoprono meticolosamente manufatti e resti scheletrici, rivelando scorci di un'epoca passata. L'inserimento di una giornata di tour in Egitto nel vostro itinerario consente di esplorare in modo più approfondito siti archeologici specifici, come il sito di Sheikh Muhammad ad Assuan.
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medicomunicare · 3 months
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Il benessere mentale nei pazienti con malattia infiammatoria intestinale: uno studio inglese
La malattia infiammatoria intestinale (IBD), comprendente il morbo di Crohn e la colite ulcerosa, è una condizione autoimmune cronica che colpisce oltre 500.000 persone nel Regno Unito e causa infiammazione del tratto digestivo. Ciò provoca dolore addominale, diarrea, affaticamento, incontinenza e altri sintomi debilitanti. Oltre ai sintomi fisici, le malattie infiammatorie intestinali possono…
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cinquecolonnemagazine · 4 months
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Sindrome della persona rigida: sintomi e conseguenze
La sindrome della persona rigida è la malattia rara che, con i suoi sintomi invalidanti, sta tenendo Celine Dion lontano dal palco ormai da mesi. Di recente sua sorella Claudette ha aggiornato i fan della cantante canadese sulle sue condizioni di salute dichiarando che la malattia, in progressione, le sta procurando difficoltà non solo nel cantare ma in ogni attività quotidiana. La diagnosi, per Celine Dion, è arrivata nel gennaio del 2022 e da allora la cantante ha dovuto annullare tutti i concerti. Vediamo cos'è la sindrome della persona rigida, come si manifesta e si tratta. Una malattia neurologica La sindrome della persona rigida è una malattia neurologica che colpisce il sistema nervoso centrale. Interessa il sistema scheletrico e può essere di tre tipologie: - autoimmune: si manifesta in associazione al diabete di tipo 1 o ad altre malattie autoimmuni come tiroidite, vitiligine e anemia perniciosa. - paraneoplastica: si manifesta nell'1/2% dei pazienti. In questo caso è associata varie tipologie di cancro: polmonare, renale, del colon, della tiroide, del seno o il linfoma di Hodgkin. - idiopatica: come suggerisce il termine, non si associa a nessun'altra malattia e non se ne conosce l'origine. E' classificata come malattia rara: colpisce, infatti, una persona su un milione. Quanto all'incidenza di genere, colpisce le donne due volte di più rispetto agli uomini. Quali sono i sintomi della sindrome della persona rigida I primi sintomi della malattia sono dolori, rigidità ai muscoli assiali e cadute. I muscoli inizialmente colpiti sono quelli del torace e le anche; in un secondo momento sono coinvolti anche gli arti. Pur rimanendo i muscoli del torace quelli più impegnati, la rigidità finisce per interessare tutto il corpo. Con il passare del tempo la rigidità muscolare incide sull'andatura che diventa più impacciata associandosi a disordini del movimento, spasmi muscolari dolorosi, crampi, vertigini, dolori muscolari cronici e contratture. Possono insorgere anche sintomi di tipo psicologico come ansia, depressione, insonnia e l'agorafobia, la paura, cioè, di attraversare spazi grandi. Come si diagnostica e si cura la malattia La diagnosi della sindrome della persona rigida si ha partendo dall'osservazione dei sintomi. Per fugare il dubbio si procede, poi, con esami specialistici: - prelievo di sangue per accertare la presenza degli anticorpi responsabili della malattia (anticorpi anti-GAD), - esame elettromiografico - tac La sindrome della persona rigida non è guaribile. L'unica cura possibile, a volte non completamente efficace, è quella a base di benzodiazepine e miorilassanti. Medicinali che possono, in alcuni casi, dare come effetto collaterale un aggravamento della depressione e indurre dipendenza. Sperimentato con successo l'uso medico della cannabis. La malattia è sottostimata e anche poco conosciuta. La conoscenza e la consapevolezza rispetto a essa è aumentata da quando la cantante Celine Dion ha affermato di esserne affetta. In copertina foto da Depositphotos Read the full article
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wdonnait · 7 months
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Tiroidismo: Integratori da evitare e integratori da assumere
Nuovo post pubblicato su https://wdonna.it/tiroidismo-integratori-da-evitare-e-integratori-da-assumere/116340?utm_source=TR&utm_medium=Tumblr&utm_campaign=116340
Tiroidismo: Integratori da evitare e integratori da assumere
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Testo della dott.ssa Patrizia Coffaro – Naturopata
Prima di esaminare gli integratori migliori e peggiori per la tua tiroide, devi prima comprendere alcuni dei meccanismi alla base dell’ipotiroidismo. Il novantotto per/cento dei casi è causato da una malattia autoimmune chiamata Hashimoto, che determina quali integratori funzioneranno meglio per loro. Potresti esserti imbattuto nell’errata convinzione che l’ipotiroidismo sia causato da una carenza nutrizionale di iodio e tirosina proprio come spiegava questo signore impegnato a vendere questo integratore miracoloso. Questa è una teoria obsoleta degli anni ’50 e ’60 che purtroppo persiste ancora oggi. In verità, lo iodio e la tirosina non sono le migliori opzioni per chi soffre di Hashimoto e le ghiandole tiroidee non dovrebbero mai essere usate in sostituzione dei farmaci per la tiroide.
I peggiori integratori per l’ipotiroidismo di Hashimoto
Iodio La mia posizione sullo iodio è stata sempre controversa. Ma dal 2010, la ricerca ha continuato a dimostrare che i pazienti con Hashimoto dovrebbero ridurre al minimo il consumo di iodio. La tua tiroide ha bisogno solo di una capocchia di iodio nel corso di molti mesi, che è facilmente soddisfatta attraverso gli alimenti di tutti i giorni. E a limite, prima della sua assunzione, è sempre bene fare la ioduria urinarie. L’idea che l’ipotiroidismo sia causato da una mancanza di iodio non è solo falsa: l’integratore può effettivamente peggiorare i sintomi della tiroide. Quando hai Hashimoto, il tuo sistema immunitario prende di mira e attacca gli enzimi della perossidasi tiroidea (TPO) nella ghiandola tiroidea. L’idea sbagliata comune è che lo iodio avvantaggia i pazienti ipotiroidei perché stimola l’attività della TPO, ma almeno 20 diversi studi clinici hanno dimostrato che l’effetto stimolante dello iodio sulla TPO aumenta effettivamente gli attacchi autoimmuni contro la tiroide. Infatti, studi epidemiologici mostrano un drammatico aumento dell’ipotiroidismo nelle aree del mondo in cui viene introdotto il sale iodato. Gli studi mostrano che molti con l’ipotiroidismo di Hashimoto sperimentano un miglioramento dei sintomi quando iniziano una dieta a ridotto contenuto di iodio. È comunque, ripeto, prima dell’assunzione di iodio è bene fare la ioduria urinaria. Tirosina La tirosina è un amminoacido e un elemento costitutivo degli ormoni tiroidei. Come lo iodio, molte persone, seguono ancora la convinzione obsoleta che gli integratori di tirosina supportino la funzione tiroidea. Sebbene nessuna ricerca abbia dimostrato che aumenti gli ormoni tiroidei, gli studi hanno dimostrato che promuove le catecolamine. Questi ormoni dello stress surrenale aumentano l’energia in modo simile alla caffeina.Le persone con Hashimoto hanno già uno stress surreale elevato proprio grazie alla cornicità della malattia.
Integratori utili alla tiroide
Vitamina D Buona per l’immunità generale, la salute delle ossa e la salute del cervello, la vitamina D è un integratore benefico per la maggior parte della popolazione, soprattutto perché le diete moderne non riescono a fornirne una quantità sufficiente. È ancora più vantaggioso per quelli con ipotiroidismo di Hashimoto. Numerosi studi mostrano che la vitamina D ha un ruolo immunomodulatore, che è fondamentale per le persone con queste condizioni. Alcuni studi mostrano anche che la vitamina D ha un impatto positivo sulle risposte infiammatorie della tiroide. Magnesio Il magnesio è un integratore sicuro che molti usano per alleviare il sonno e lo stress. Alcune ricerche mostrano che il magnesio calma l’infiammazione della tiroide e potrebbe essere utile per chi ha problemi di tiroide. E va assolutamente assunto con la vitamina D per un miglior assorbimento di quest’ultima. Selenio Il selenio attenua la risposta infiammatoria e l’attività della TPO. Mio Inositolo Il mio-inositolo è una variante della vitamina B. Alcuni studi mostrano che l’assunzione di selenio e mio-inositolo riduce la risposta autoimmune della tiroide. Antiossidanti Gli antiossidanti come il glutatione, la curcuma, il resveratrolo, l’apigenina e l’estratto di rosmarino hanno proprietà antinfiammatorie utili per il gonfiore, l’infiammazione e l’autoimmunità della tiroide. Oltre a un integratore, puoi anche incorporare più cibi ricchi di antiossidanti nella tua dieta. Devi comunque capire che gli integratori non possono invertire una dieta e uno stile di vita infiammatori Mentre gli integratori possono aiutare a sostenere la salute della tiroide, la strategia più importante per gestire l’ipotiroidismo di Hashimoto è personalizzare un approccio alla dieta e allo stile di vita che riduca al minimo l’esposizione.
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emilioalessioloiacono · 10 months
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blogsdaseguire · 1 year
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Gardensia di AIMS in piazza 4-5-8 marzo
Per la #FestadellaDonna regala la #gardenia e l’#ortensia di #AISM Due #fiori per vincere la #sclerosimultipla. Compra una pianta o invia un #SMSsolidale al numero 45512. Sabato 4, domenica 5 e mercoledì 8 marzo In 5 mila piazze italiane .
La sclerosi multipla è una malattia neurologica autoimmune che colpisce il sistema nervoso centrale, causando danni al rivestimento protettivo delle fibre nervose. Questo può portare a sintomi quali debolezza muscolare, problemi di coordinazione e di equilibrio, visione offuscata e difficoltà nella parola e nella memoria. La malattia può progredire in modo diverso da persona a persona e non…
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kon-igi · 1 year
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Salve doc, non capisco come mai negli ultimi mesi mi stia ammalando una volta al mese(?) ok gli sbalzi di temperatura, ma da giugno/luglio a novembre non ho saltato un mese senza stare minimo una settimana male (sintomi influenzali pesanti, no febbre)...
Ciò può essere collegato anche alle malattie autoimmuni che mi sono state diagnosticate?
(connettivite indifferenziata, fenomeno di Raynaud e tiroidite di hashimoto)
(non voglio richiamare il mio reumatologo perché è già da un po' che rimando l'inizio della terapia proprio perché prendo altri farmaci per guarire da questi sintomi influenzali)
Non ho ancora chiesto al mio medico di base perché è un po' particolare ..
Non so se posso romperti le scatole su telegram per qualche parola in più, tipo qualche articolo in cui viene spiegata meglio la connettivite ecc
Ti risponderò per punti:
Parlerò con te volentieri su telegram a patto che tu contatti SUBITO il tuo medico curante e gli esprimi gli stessi dubbi che hai posto con questo ask (sarà pure particolare ma è l'unico titolato a prendersi cura di te)
La connettivite indifferenziata e la tiroidite di hashimoto sono sì due condizione patologiche su base immunitaria ma a differenza di quanto si possa credere si sviluppano perché il tuo sistema immunitario è TROPPO valente e decide di aggredire una parte di sé (il discorso è ovviamente molto più complicato di così).
Il fenomeno di Raynaud (estremità delle dita che diventano improvvisamente cianotiche) non è una malattia in sé ma uno dei sintomi che possono concorrere alla diagnosi differenziale tra i vari tipi di collagenopatia su base autoimmune. A te è stata diagnosticata una forma indifferenziata e non specifica perché probabilmente i segni erano presenti solo in parte.
La Tiroidite di Hashimoto è una condizione che nell'evolversi senza adeguata cura può diventare seria, ragion per cui ti esorto a parlare col tuo medico curante e a cominciare subito la cura, che di solito consiste nel mettere a riposo la tiroide con un'introduzione per bocca di Levotiroxina (Eutirox, per intenderci) affinché si faccia 'notare meno' dal tuo sistema immunitario.
I farmaci IMMUNOSOPPRESSORI che stai tanto temendo, in realtà sono INDISPENSABILI per tenere a bada il tuo sistema immunitario ed evitare che possa aggredire un variegato gruppo di organi; infatti 'connettivite' si riferisce all'infiammazione del tessuto connettivo, un gruppo di cellule presenti ubiquitariamente nel tuo corpo, la cui manifestazione può riguardare la pelle (sclerodermia), i muscoli (miopatia), le ghiandole secernenti (Sindrome di Sjögren) o addirittura tutto l'organismo (Lupus eritematoso sistemico).
Evidentemente gli esami strumentali e di laboratorio che hai fatto non sono stati sufficienti a individuare una di queste condizioni (ammesso che ci siano, intendiamoci) ma in ogni caso la cura prescritta dal reumatologo ha un'importanza mille volte superiore rispetto al timore che i farmaci immunosoppressori possano peggiorare i 'sintomi influenzali'... considerando magari che questi ultimi potrebbero anche essere i prodromi di una delle malattie sopracitate.
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"[…] Molto presto Recanati, culturalmente grigia, comincia a stargli stretta e così egli sogna di poterla lasciare per conoscere luoghi più stimolanti e persone con le quali dividere i suoi interessi letterari. Il suo fisico irrimediabilmente rovinato dalle tante ore di studio “matto e disperatissimo” contrastava orrendamente con la delicatezza del suo cuore e la sua acuta sensibilità, colpite dagli insulti che il volgo recanatese gli rivolgeva chiamandolo “saccentuzzo, filosofo [in tono dispregiativo], eremita” o, peggio, “presuntuoso gobbaccio” quando, alla pubblicazione delle sue due prime Canzoni, non se ne compresero i versi. Le cose peggiorarono quando, a diciannove anni, iniziò ad uscire da solo. Con gli occhi già rovinati dall’affaticamento, un giorno d’inverno Giacomo, immerso nei suoi pensieri, si incamminava verso il “suo” monte Tabor. Un colpo di vento dispettoso gli fece, d’improvviso, volare via il cappello. Egli se ne accorse dopo un po’ e, rinunciando a rincorrerlo, avvolgendosi il mantello intorno alla testa per ripararsi dal freddo, se ne ritornò in paese. La gente, nel vederlo così imbacuccato, lo derise lanciandogli epiteti, mentre i monelli l’accompagnarono fino all’uscio del palazzo facendo un chiasso indecoroso. Egli fece finta di niente, ma una volta oltrepassato il portone, mormorò con la voce che tradiva l’emozione del suo cuore: “Zotici, vili, vili!”. Ed intanto pregustava, in cuor suo, il momento in cui se ne sarebbe andato lontano, via, via verso la libertà. Così quando usciva aveva preso l’abitudine di camminare rasente le case mentre i ragazzacci gli gridavano: “Il gobbo di Monte Morello!”. Anche se Giacomo per farli stare buoni distribuiva loro qualche moneta, loro continuavano ad ingiuriarlo: “Gobbus esto, / fammi un canestro, / fammelo cupo, / gobbo f…” "
Note: il fisico non è stato "rovinato" dallo studio, bensì da una malattia reumatica autoimmune su base genetica; non userei il termine "rovinato", perché risulta offensivo per tutti coloro che sono in condizioni simili (compresa me). Tralascerei anche l'avverbio "orrendamente" per indicare la modalità del contrasto del suddetto fisico con la "delicatezza del cuore": la scoliosi, provocata dalla malattia reumatica, certamente nulla toglie alla delicatezza, ovvero alla raffinata piacevolezza, dell'aspetto esteriore, ed è perciò un madornale errore associarla alla "bruttezza".
La leopardista, per riguardo verso il prediletto oggetto dei suoi studi, censura l'ultima parola della filastrocca.
Una signora recanatese, a questo post, si è indignata dicendo che i suoi compaesani non sono così come dipinti in questo scritto, e che, al contrario, sono sensibili alla malattia e alla disabilità e sono molto inclusivi. La leopardista la ha risposto che erano altri tempi e che, se le aggrada, può continuare a vivere nell'illusione.
Credo che anch'io, trovandomi a Recanati in quei tempi, avrei fatto parte della gente "zotica e vile" o, se fossi stata una bella e nobile donna romana, bolognese o fiorentina, non mi sarei prostrata innanzi a lui.
Adesso mi trovo in condizioni favorevoli per amarlo ad ammirarlo: sono mediamente alfabetizzata, non corro il rischio di essere fustigata dalla sua ironia e, ciò che più conta, sono in condizioni di salute (o dovrei dire di malattia) simili alle sue.
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groovin2019 · 1 year
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"L'amico che non conosco", un concerto per i trapiantati di fegato
Lo scorso mese di dicembre, Alessandro Casalis è stato protagonista di una delicata vicenda personale. A causa di una malattia autoimmune, il cantautore si è infatti trovato nell’improvvisa necessità di un urgente trapianto di fegato. Il grave problema di salute occorsogli ha innescato nel musicista una serie di riflessioni sul tema, che, mentre affrontava la malattia, lo hanno portato a una…
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technewssocial · 2 years
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FvgTech #151 - Katia Aere e Gloria Clama con Gabriele Gobbo
FvgTech #151 – Katia Aere e Gloria Clama con Gabriele Gobbo
In questa puntata speciale Gabriele Gobbo ospita nel suo gobboverso Katia Aere e Gloria Clama, per intervistarle su digital e social network. In collaborazione con CNA FVG, con un ringraziamento a Massimiliano Petri. (l’audio è ambientale, ci scusiamo per la qualità a tratti non limpida) KATIA AERE, ATLETA PARALIMPICA. Dal 2003 una malattia autoimmune le distrugge la muscolatura. Nel 2012 sfida…
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medicomunicare · 5 months
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Il diabete genetico ha un nuovo potenziale farmaco di controllo: le speranze uscite dalla vecchia DFMO
Il diabete di tipo 1 è una malattia autoimmune che induce il sistema immunitario del corpo ad attaccare e distruggere le cellule beta produttrici di insulina nel pancreas. La gestione tradizionale del diabete di tipo 1 prevede principalmente la sostituzione dell’insulina mancante con iniezioni che, sebbene efficaci, possono essere costose e onerose. Ma nessuna molecola conosciuta è in grado di…
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