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#giornalismo culturale
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"Robert Frost: due modi di tradurlo..." su Navuss.it
Il mio articolo “Robert Frost: due modi di tradurlo…”, già apparso su questo blog (QUI), è stato ripubblicato su “Navuss”, periodico di attualità e di informazione diretto da Serena Suriani; la pagina culturale di Navuss è invece curata dal poeta, scrittore e traduttore teramano Massimo Ridolfi. Per leggere l’articolo su Navuss: clicca QUI! ♦
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nicocastellini · 1 year
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Le Periferie 14 OUT NOW!!!
Esce oggi la versione online dello storico freepress Le Periferie. Vi invitiamo a leggerlo e sfogliarlo liberamente e, perché no, scaricarlo sui vostri dispositivi!|
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ufficiosinistri · 10 months
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Bruno Barba - "Ma quale DNA?"
“Ma quale DNA” è un saggio scritto da Bruno Barba che ha uno scopo ben preciso: quello di screditare e affossare qualsiasi teoria evoluzionista presente nel calcio, atta a portare un peggioramento della qualità culturale e comunicativa di narrazione e giornalismo. Il termine specifico oggetto della critica da parte di Barba, docente di antropologia, è, appunto, “DNA”. Parlare di DNA in uno sport nel quale, come sosteneva Socrates, “può vincere anche il peggiore”, risulta un’operazione anacronistica, che assume intrinsecamente concetti razzisti, che vengono così trasfigurati nello sport più mutevole e intriso di socialità, rivoluzione, rispetto ed accettazione di tutti i tempi. Frasi come “Questa squadra ha la vittoria nel DNA” oppure “questa società ha carattere” non hanno motivo di esistere quando si tratta di raccontare, mediante studi  empirici, o più modernamente con storytelling e messe in scena televisive, uno sport creato dagli uomini e da essi continuamente plasmato, come se vivesse in uno stato di continua evoluzione interiore.
Non esiste  infatti, in primo luogo una “maniera” di giocare a calcio: Sacchi, per esempio, si ispirò al modello olandese per arrivare a far giocare come prima punta il sardo Virdis, e pretese fortemente l’acquisto  dell’emiliano Ancelotti dalla Roma, dando vita ad un modulo studiato per poter competere con le squadre di quel preciso periodo storico e sociale. Allo stesso modo, ci viene raccontata l’Italia del 1982, che fu capace di prendere le distanze dal calcio di Pozzo, il calcio “da alpini”  delle due Rimet vinte di fila e in grado di trovare aperture e spazi, alla faccia della costante retorica del catenaccio all’italiana.  
In “Ma quale DNA”, le parole come “sincretismo” e "partecipazione" hanno maggior valenza rispetto agli slogan che vengono continuamente  diffusi dai social e da una maniera di raccontare il calcio troppo spinta verso la celebrazione delle vittorie e delle imprese sportive del singolo, più  che nei confronti degli uomini nella loro collettività, con i loro pregi e i loro difetti, che le hanno compiute.
Il calcio non viene descritto come materia minore rispetto ad altri sport, soprattutto quelli che esaltano in modo più spiccato l’individualità : dal giocatore di terza categoria all’amatore, dalla vecchia gloria che sta finendo la carriera in Serie D al giovane promettente di qualche cantera europea, tutti vengono posti sullo stesso piano, grazie ad una ricerca socio-antropologica esaustiva e rivelatrice, frutto dell’immensa cultura e dell’estremo interesse scientifico che il docente alessandrino mette a disposizione dei propri lettori.
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Stiamo parlando di un testo accademico e di tutt’altro che facile lettura, ma estremamente necessario, soprattutto per capire cosa significhi veramente parlare di calcio moderno. Essendo appena uscito, grazie alla lungimirante opera di Battaglia Editore, “Ma quale DNA” esamina ogni sfaccettatura antropologica del gioco del pallone, arrivando a parlarci degli ultimi Mondiali, disputati in Qatar, partendo dall’Homo Ludens di Huzinga per poi arrivare a Pavese, Gianni Brera e al Basaglia di “da vicino nessuno è normale”.  Perché il calcio, come gli uomini, è un fenomeno fluido, come fluida è la società nella quale prende vita e viene giocato ogni giorno, sul campetto di periferia come nelle grandi arene sportive.
Scrivere, raccontare e parlare di calcio dovrebbero essere, secondo Bruno Barba, pratiche veicolanti per trasmettere un’esperienza e, successivamente, interpretare i fenomeni che ne derivano. Saper descrivere il calcio per poi poterne parlare, saper individuare le cause tattiche per poter commentare un’azione sono operazioni che vanno ben più in là rispetto all’abbruttimento del linguaggio calcistico al quale siamo ormai da decenni abituati. Stiamo parlando di vera e propria fenomenologia, che non si scaglia a priori contro modernità e cambiamenti, in una retorica nostalgica ed ancorata al passato, me che ne entra a far parte in modo quasi naturale e descrittivo.
Raramente ho trovato un saggio calcistico che, in modo così naturale, eviti scontate sussunzioni e scada in effimere narrative nostalgiche per raccontare questo gioco. Se ovunque possiamo giocare a pallone, allora ovunque e a chiunque possiamo raccontarne le storie.
“Esiste una contraddizione di fondo tra il desiderio di formulare articolate teorie sui massimi sistemi calcistici e l’evidenza di alcuni fatti: se al novantesimo minuto della finale mondiale 1978 l’olandese Resembrink, invece che colpire il palo, avesse indirizzato la palla qualche centimetro più in là, sarebbe cambiata la storia di quella squadra arancione, dell’Albiceleste, e chissà persino il destino dell’Argentina e della sua infame dittatura.”
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abatelunare · 2 years
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Etichette messe a casaccio
Lo confesso senza difficoltà alcuna. Comincio ad avere le idee parecchio confuse in merito a due qualifiche spesso appiccicate a chi capita. Quella di esperto e quella di VIP.
L’esperto, per come la vedo io, è una persona con competenze specifiche in un determinato campo. Ci rivolgiamo a lui quando non sappiamo dove sbattere la testa. Quando, cioè, ci mancano conoscenze che non possiamo avere perché il nostro percorso culturale non le prevede. Ultimamente a me sembra che gli esperti mostrino due tipologie di comportamento: 1) L’esperto non ha la minima idea di cosa si debba fare, ma inece di ammetterlo parla a casaccio. 2) L’esperto sa benissimo cosa si debba fare, ma sceglie o di raccontarci delle fregnacce o di spingerci a fare il contrario. Va da sé che ogni riferimento alla nostra situazione attuale è decisamente causale.
VIP - se non erro - è l’acronimo di Very Important Person. Un VIP è una persona molto nota - e non necessariamente importante - del mondo dello spettacolo, del giornalismo, dello sport, dell’arte e di tutto quel che può venirvi in mente. Se diamo per buona tale definizione spannometrica, a vedere i reality dedicati ai VIP si rimane per lo meno perplessi. Perché sono infarciti di gente che sembra sbucata da dimensioni parallele alle nostre. Se ti sei scopato un VIP, questo non fa di te un VIP in automatico. Se hai un legame di sangue con un VIP, se semplicemente imparentato con lui. Se hai un po’ di gente che ti segue su un social, sarai magari conosciuto, ma non sei un VIP.
Insomma, torniamo alla solita fola. Qui sembra che siamo tutti cantanti, cuochi, pasticceri e VIP. Ma non è così. Scordiamocelo. E, se possibile, rassegnamoci.
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edizionimedusa · 1 year
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La recensione di Alfonso Berardinelli sul “Foglio” di oggi di Promemoria occidentale. Oltre l’effimero a cui si è ridotto il giornalismo culturale odierno. Da umile servitore nella vigna della cultura, che nel frattempo ha perso cognizione della vendemmia, il giornalismo culturale è diventato un’appendice del maquillage pubblicitario. Le interviste di Maurizio Cecchetti ci raccontano di un altro punto di vista.
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lamilanomagazine · 1 month
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Sassari: tanti appuntamenti per il marzo della biblioteca comunale
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Sassari: tanti appuntamenti per il marzo della biblioteca comunale. Sarà un marzo ricco di incontri con l'autore quello che l'Amministrazione comunale di Sassari ha organizzato nella biblioteca comunale di piazza Tola. Tutti gli appuntamenti si svolgeranno nella sala conferenze e la partecipazione è gratuita con accesso libero. Si parte martedì 12 marzo alle 18 con "Sassaresi per sempre. Viaggio emozionale nel cuore di Sassari", a cura di Pier Bruno Cosso. Un libro scritto a più a mani in cui gli autori raccontano il loro sguardo sulla città di Sassari, descrivendo le sensazioni che si provano attraversandola e ascoltandola intimamente. Il 14 marzo alle 17:30, Paolo Deidda presenta il suo primo romanzo dal titolo "L'uomo senza tempo". Un libro sul ritorno alla terra natìa, in cui il lettore - insieme al protagonista – sarà catapultato in un mondo fatto di antiche tradizioni, spiritualità, magia e alchimia. Il 19 marzo alle 18, Noemi Satta risponderà a domande come: "La cultura può essere uno strumento di cura? In che modo cura e cultura possono essere strumenti di rigenerazione di territori fragili?". Nel saggio "La cultura cura. Progettare nuovi centri culturali in tempi incerti", l'autrice illustra, attraverso casi concreti, come si possa rispondere alla sfida di creare spazi pubblici a base culturale, abilitando comunità e territori al cambiamento, imparando prospettive e pratiche del fare insieme. L'evento è inserito all'interno delle attività del Festival del giornalismo Liquida, di cui la biblioteca comunale è partner. Il 28 marzo sarà la volta di Giambernardo Piroddi con: "Gesù non amava i nemici. Quello che i vangeli greci raccontano e le traduzioni censurano". Attraverso l'analisi linguistica dei Vangeli, questo saggio si ripropone di andare oltre la manipolazione derivante dalle traduzioni, per riscoprire il Gesù che ci viene trasmesso dalle opere scritte in greco antico, tradotte infinite volte e tradite altrettante.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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londranotizie24 · 3 months
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Arriva Retrospective, doppio magazine italiano e inglese. Il 30 presentazione all'Iic
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Di Pietro Nigro Sarà presentato domani 30 gennaio all'istituto Italiano di Cultura di Londra Retrospective, il nuovissimo doppio magazine culturale italiano e inglese creato da Glauco Della Sciucca. Nasce Retrospective, il nuovo magazine italiano e inglese pensato da Glauco Della Sciucca Nasce Retrospective, una nuova rivista destinata ad arricchire il panorama culturale italiano e inglese allo stesso tempo. Il nuovo magazine, che avrà doppia edizione in italiano e inglese con contenuti diversificati, e si chiama Retrospective, è destinato quasi geneticamnte a fare da ponte tra le due culture linguistiche. A pensarlo, idearlo e fondarlo in Italia è stato un poliedrico imprenditore ed operatore culturale italiano, Glauco Della Sciucca, che ha coinvolto nel progetto altri due valenti soci, Mario DI Paolo e Lorenzo Tamburini, e realizza il nuovo giornale - che avverrà in Inghilterra - con la società che ha fondato Ghislandi & Gutenberg Ltd. Retrospective - qui il sito ufficiale - sarà lanciato ufficialmente presso l'Istituto Italiano di Cultura di Londra domani, 30 gennaio 2024, alle 18:00. "Retrospective" è un'opera ambiziosa, una sorta di "antologia delle idee", che raccoglie le opere di autori, filosofi e artisti provenienti da tutto il mondo, presentate nella loro lingua originale. I co-fondatori, Glauco Della Sciucca, Mario Di Paolo e Lorenzo Tamburini, saranno presenti all'evento per condividere la visione dietro questa rivoluzionaria pubblicazione. Retrospective desidera coinvolgere voci autorevoli e appassionate nel mondo del giornalismo e della cultura. L'obiettivo è presentare il progetto e cercare collaborazioni per i futuri numeri della rivista. Il numero inaugurale, dal titolo "Retrospective", è il primo passo di Ghislandi & Gutenberg Ltd. verso la realizzazione di un progetto più ampio. La rivista esiste in due versioni: italiano e inglese, con copertine diverse. La sua struttura riflette l'intenzione di attingere a voci tanto celebri quanto sconosciute e si presenta come un'antologia aperta, inclusiva e senza limiti, pubblicando ogni contributo nella lingua originale dell'autore. Questa rivista, rispettando un approccio filologico al vecchio broadsheet, è stata concepita in Italia e prodotta nel Regno Unito da Stroma, distribuita online da Newsstand e a livello mondiale da Ra N’Olly. L'evento vedrà la partecipazione del creatore e co-fondatore Glauco Della Sciucca, insieme ai co-fondatori Mario Di Paolo e Lorenzo Tamburini, e alla presenza di Martina Mazzotta della Fondazione Mazzotta. La moderazione sarà affidata al giornalista Alessandro Allocca, che guiderà la discussione su come "Retrospective" può diventare una piattaforma influente nel panorama culturale globale. Glauco Della Sciucca, protagonista poliedrico della vita culturale italiana a Londra Glauco Della Sciucca, poliedrico imprenditore, artista, regista e giornalista, con una carriera che spazia da Londra all'Italia, ha co-fondato Ghislandi & Gutenberg Ltd. nel 2020. Il suo impegno nel mondo della cultura e dell'arte è evidente non solo attraverso questa nuova pubblicazione, ma anche attraverso la sua partecipazione a progetti artistici e cinematografici di rilievo. Ha co-fondato la società Hoffman, Barney & Foscari a Londra insieme al direttore Sir Michael Lindsay-Hogg, ha collaborato con riviste come The New Yorker, Columbia University e The New York Review of Books (USA) e case editrici come Baldini Castoldi Dalai ( Italia). Ha disegnato prototipi di beni di lusso per HBF e modelli di orologi per marchi come Swatch Group (Cina), ha pubblicato il libro “Central Park West Stories”, ha disegnato le copertine per riviste come Linus e ha scritto e diretto il suo primo lungometraggio “Umanesimo” e il cortometraggio “Nel Mondo mio interiore”. Ha collaborato alla prima britannica del film “Padre” diretto da Giada Colagrande (Regent Street Cinema) e allo stesso “Humanism” al Prince Charles Cinema. Insieme a Sir Michael Lindsay-Hogg ha esposto la sua arte a Londra (“State of Minds” alla Lacey Contemporary Gallery, 2016). Nel 2020 ha creato e co-fondato la casa editrice Ghislandi & Gutenberg per la quale ha ideato e disegnato la rivista “Retrospettiva”. L'evento sarà impreziosito dalla presenza di Mario Di Paolo, rinomato designer di vini e fotografo internazionalmente acclamato. La sua "Life Space", un mix di esperienze personali, educative e culturali, si traduce in contributi significativi al mondo creativo e sarà un elemento chiave della serata. Martina Mazzotta, accademica - attualmente è Associate Fellow al Warburg Institute, University of London - e curatrice specializzata in filosofia e nelle sue interconnessioni con le arti visive, la musica e la scienza, porterà una prospettiva unica all'evento. La sua passione per la letteratura e il suo interesse per "Retrospective" aggiungeranno ulteriori dimensioni all'esperienza. ... Continua a leggere su
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sardies · 3 months
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Venerdì a Sennori Riccardo Cucchi
Riccardo Cucchi Venerdì 19 gennaio a Sennori grande appuntamento con la letteratura e il giornalismo sportivo. Alle ore 18 il Centro culturale “Antonio Pazzola” ospiterà Riccardo Cucchi, giornalista e radiocronista sportivo, storica voce di Tutto il calcio minuto per minuto, che arriva in Sardegna per presentare il suo ultimo libro, “Un altro calcio. È ancora possibile” (Ed. People, 168…
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sounds-right · 4 months
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Marateale Award in Winter: enorme successo per la terza edizione della kermesse che premia le eccellenze della settima arte
Da Micaela Ramazzotti a Franco Nero passando per Paolo Bonolis, Can Yaman e Achille Lauro: sono solo alcuni dei premiati nel corso dell'evento.
Roma, 19 dicembre 2023 - Una vera e propria pioggia di star per il ritorno di "Marateale Award in Winter", terza edizione della versione "invernale" della storica kermesse "Marateale – Premio internazionale Basilicata", guidata dal direttore artistico Nicola Timpone e dalla presidente Antonella Caramia, che ha all'attivo quindici edizioni di grande successo. Nel corso di una cerimonia, che si è tenuta ieri, lunedì 11 dicembre, nella suggestiva Sala della Protomoteca in Campidoglio a Roma, è stato consegnato un riconoscimento alle eccellenze del mondo del cinema, contaminando questo settore culturale così strategico del made in Italy con ambiti affini come giornalismo, musica, comunicazione, televisione e imprenditoria. Una grande festa del cinema che ha visto protagonisti veri e propri fuoriclasse di questo settore.
La cerimonia, condotta da Eva Immediato, ha avuto inizio con un caloroso benvenuto di Nicola Timpone e Antonella Caramia ai prestigiosi ospiti e ai rappresentanti istituzionali, tra cui Alessandro Onorato, Assessore ai grandi eventi, sport, turismo e moda del Comune di Roma; Daniele Stoppelli, Sindaco di Maratea; Paolo Barletta, CEO di Gruppo Barletta.
"Marateale Award in Winter 2023 ha confermato ancora una volta il suo ruolo di punto di riferimento nel mondo del cinema, celebrando l'arte, la cultura e il talento che caratterizzano il panorama artistico italiano e internazionale" hanno commentato Nicola Timpone e Antonella Caramia, aggiungendo: "Siamo felici di annunciare che il corto vincitore della prossima edizione di Marateale avrà diritto alle qualificazioni per la candidatura agli Oscar".
Tra i premiati di quest'anno: Massimiliano Caiazzo che ha ricevuto il premio per la sua performance in "Mare Fuori", riconoscendo il suo talento nell'arricchire i personaggi con profondità emotiva e complessità psicologica; Franco Nero, icona del cinema, è stato celebrato per la sua carriera versatile e le sue interpretazioni memorabili; Micaela Ramazzotti, a cui è stato consegnato il premio "Migliore opera prima della stagione cinematografica" per il suo esordio alla regia con "Felicità"; Paolo Bonolis, fuoriclasse del panorama televisivo nostrano; Giorgio Tirabassi, per aver impresso la sua cifra stilistica all'interno di film, fiction e in particolare nel cortometraggio "Lo zio di Venezia" di Alessandro Parrello, che ha ricevuto una menzione speciale.
Premiato Achille Lauro, per lo straordinario percorso artistico che lo ha incoronato grande protagonista della musica italiana, e l'attore Can Yaman, per essersi messo al servizio della Can Yaman for Children ets che raccoglie fondi per affiancare e supportare in ambito sociosanitario bambini e adolescenti.
Premiato anche il film di Matteo Garrone "Io Capitano": a salire sul palco l'attore Seydou Sarr e Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema che ha coprodotto il film.
Riconoscimenti a Giuseppe Saccà, AD di Eagle Original Content, per il suo impegno nella produzione cinematografica; a Ludovica Rampoldi, sceneggiatrice di eccezionale talento le cui opere hanno significativamente arricchito il panorama cinematografico e televisivo italiano; Antonio Gerardi, attore lucano dal grande talento e dalla indiscutibile versatilità; Laszlo Barbo, regista, produttore e sceneggiatore con un'eccezionale abilità nel creare storie coinvolgenti e visivamente impattanti.
A salire sul palco anche Lord Nox, ideatore della colonna sonora di Marateale, e Walter Nicoletti, attore, produttore e regista che ha esportato l'eccellenza lucana a Hollywood.
Durante la cerimonia, ciascuno dei premiati ha ricevuto il riconoscimento da grandi nomi dell'industria cinematografica. Come di consueto, i premi sono stati realizzati dal Maestro orafo Michele Affidato, una versione invernale della statua in argento del Cristo Redentore che viene assegnata ogni estate a Maratea. Al termine della premiazione, degustazione a base di prodotti tipici lucani.
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"Un maestro sul fronte albanese", di Francesco Innella
In quarta di copertina: “Un lavoro minuzioso, interessante e ben documentato da leggere tutto d’un fiato, che riporta alla mente di noi lettori i sacrifici e l’abnegazione dei nostri Padri, i quali con il loro esempio ci hanno trasmesso in eredità il patrimonio più prezioso che potessimo ricevere e che abbiamo il dovere di non trascurare, tramandandolo ai posteri: i Valori.” (dalla premessa di…
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tarditardi · 4 months
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Marateale Award in Winter: enorme successo per la terza edizione della kermesse che premia le eccellenze della settima arte
Da Micaela Ramazzotti a Franco Nero passando per Paolo Bonolis, Can Yaman e Achille Lauro: sono solo alcuni dei premiati nel corso dell'evento.
Roma, 19 dicembre 2023 - Una vera e propria pioggia di star per il ritorno di "Marateale Award in Winter", terza edizione della versione "invernale" della storica kermesse "Marateale – Premio internazionale Basilicata", guidata dal direttore artistico Nicola Timpone e dalla presidente Antonella Caramia, che ha all'attivo quindici edizioni di grande successo. Nel corso di una cerimonia, che si è tenuta ieri, lunedì 11 dicembre, nella suggestiva Sala della Protomoteca in Campidoglio a Roma, è stato consegnato un riconoscimento alle eccellenze del mondo del cinema, contaminando questo settore culturale così strategico del made in Italy con ambiti affini come giornalismo, musica, comunicazione, televisione e imprenditoria. Una grande festa del cinema che ha visto protagonisti veri e propri fuoriclasse di questo settore.
La cerimonia, condotta da Eva Immediato, ha avuto inizio con un caloroso benvenuto di Nicola Timpone e Antonella Caramia ai prestigiosi ospiti e ai rappresentanti istituzionali, tra cui Alessandro Onorato, Assessore ai grandi eventi, sport, turismo e moda del Comune di Roma; Daniele Stoppelli, Sindaco di Maratea; Paolo Barletta, CEO di Gruppo Barletta.
"Marateale Award in Winter 2023 ha confermato ancora una volta il suo ruolo di punto di riferimento nel mondo del cinema, celebrando l'arte, la cultura e il talento che caratterizzano il panorama artistico italiano e internazionale" hanno commentato Nicola Timpone e Antonella Caramia, aggiungendo: "Siamo felici di annunciare che il corto vincitore della prossima edizione di Marateale avrà diritto alle qualificazioni per la candidatura agli Oscar".
Tra i premiati di quest'anno: Massimiliano Caiazzo che ha ricevuto il premio per la sua performance in "Mare Fuori", riconoscendo il suo talento nell'arricchire i personaggi con profondità emotiva e complessità psicologica; Franco Nero, icona del cinema, è stato celebrato per la sua carriera versatile e le sue interpretazioni memorabili; Micaela Ramazzotti, a cui è stato consegnato il premio "Migliore opera prima della stagione cinematografica" per il suo esordio alla regia con "Felicità"; Paolo Bonolis, fuoriclasse del panorama televisivo nostrano; Giorgio Tirabassi, per aver impresso la sua cifra stilistica all'interno di film, fiction e in particolare nel cortometraggio "Lo zio di Venezia" di Alessandro Parrello, che ha ricevuto una menzione speciale.
Premiato Achille Lauro, per lo straordinario percorso artistico che lo ha incoronato grande protagonista della musica italiana, e l'attore Can Yaman, per essersi messo al servizio della Can Yaman for Children ets che raccoglie fondi per affiancare e supportare in ambito sociosanitario bambini e adolescenti.
Premiato anche il film di Matteo Garrone "Io Capitano": a salire sul palco l'attore Seydou Sarr e Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema che ha coprodotto il film.
Riconoscimenti a Giuseppe Saccà, AD di Eagle Original Content, per il suo impegno nella produzione cinematografica; a Ludovica Rampoldi, sceneggiatrice di eccezionale talento le cui opere hanno significativamente arricchito il panorama cinematografico e televisivo italiano; Antonio Gerardi, attore lucano dal grande talento e dalla indiscutibile versatilità; Laszlo Barbo, regista, produttore e sceneggiatore con un'eccezionale abilità nel creare storie coinvolgenti e visivamente impattanti.
A salire sul palco anche Lord Nox, ideatore della colonna sonora di Marateale, e Walter Nicoletti, attore, produttore e regista che ha esportato l'eccellenza lucana a Hollywood.
Durante la cerimonia, ciascuno dei premiati ha ricevuto il riconoscimento da grandi nomi dell'industria cinematografica. Come di consueto, i premi sono stati realizzati dal Maestro orafo Michele Affidato, una versione invernale della statua in argento del Cristo Redentore che viene assegnata ogni estate a Maratea. Al termine della premiazione, degustazione a base di prodotti tipici lucani.
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mezzopieno-news · 20 days
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UN’ORCHESTRA DI DONNE STA RIBALTANDO GLI STEREOTIPI
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Se non ci viene in mente il nome di una direttrice d’orchestra o di una compositrice, è perché fino a pochi decenni fa, per fattori principalmente culturali, le donne sono state quasi escluse dallo studio e dai mestieri della musica. L’Orchestra Olimpia, collettivo di musiciste nato nel 2018 da un’idea di Roberta Pandolfi e Francesca Perrotta ribalta questo paradigma promuovendo il ruolo femminile nella musica. L’orchestra, costituita interamente da donne, in diverse parti del mondo porta avanti progetti a tutela della parità di genere. Tra questi, il sostegno agli studi e alla professione delle musiciste afghane di Ensemble Zohra, unica orchestra femminile del mondo islamico, e l’organizzazione del Musicfor Freedom con il primo concerto italiano dell’orchestra giovanile dell’Afghanistan, ora esiliata in Portogallo, poiché con il ritorno dei talebani a Kabul fare musica è diventato un crimine perseguibile con la galera e la morte.
L’ultimo progetto è il podcast DiClassica, un racconto in 8 puntate della vita e dell’opera di musiciste che, scardinando le convenzioni sociali e culturali, hanno dato un contributo importante all’evoluzione del pensiero musicale, senza trovare il giusto spazio nella memoria collettiva, come Sofja Gubaidulina, compositrice russa durante il periodo stalinista, o Chen Yi che ha vissuto l’era della Rivoluzione culturale di Mao, Julia Wolf che ha influenzato il post-minimalismo newyorkese, il prodigio americano Amy Beach, o Sylvia Caduff, pioniera come direttrice – non direttore – d’orchestra. Con la voce di Valentina Lo Surdo, è stato lanciato l’8 marzo per Pesaro 2024 – Capitale italiana della cultura.
___________________
Fonte: Orchestra Olimpia; foto di Francesco Ammendola
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letteratitudine · 4 months
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Pubblicato il bando dell’XI edizione del Premio Internazionale di Letteratura Città di Como 2024
Tra le novità di quest’anno un Festival tematico nel mese di giugno
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Il Premio Internazionale di Letteratura Città di Como riparte a dicembre 2023 con la pubblicazione del bando per partecipare all’XI edizione https://premiocittadicomo.it. Le iscrizioni sono aperte fino al 30 giugno 2024. Al concorso possono partecipare autori affermati o esordienti, opere edite o inedite. Tra le novità di questa edizione l’organizzazione di un Festival tematico che si svolgerà a Como nel giugno 2024. Ogni anno ci sarà un tema diverso, il tema di quest’anno verrà deciso NEI PRIMI MESI 2024. Il montepremi complessivo è di 30.000 euro e può aumentare per nuove iniziative nel corso dell’evento.
Il Premio Letterario Internazionale Città di Como, patrocinato dalla Regione Lombardia e da altre istituzioni è nato nel 2014 da un'idea di Giorgio Albonico e oggi rappresenta uno dei più prestigiosi concorsi letterari in ambito nazionale e internazionale e vanta una Giuria di grande qualità.
Il Premio intende promuovere, attraverso eventi, corsi e presentazioni di libri e autori che abbiano partecipato al concorso, l’interesse verso la cultura e la letteratura in particolare, dedicando molta attenzione a manifestazioni o iniziative che possano favorire il turismo culturale nei suoi molteplici aspetti.
Il Premio è suddiviso nelle seguenti sezioni: Poesia, Narrativa, Saggistica edita, Inediti (poesia, narrativa di ogni genere, saggistica), Opera autobiografica, Opera a tema (per la migliore opera edita o inedita – di poesia, narrativa, arte multimediale o saggistica – che sia ispirata alla tematica del “VIAGGIO E L’ALTRO”. Il rapporto dell’uomo con il viaggio, inteso anche come scoperta e aumento delle conoscenze del mondo e delle altre persone), Opera proveniente dall’Estero, Opera Prima, Giornalismo e una sezione Multimediale a cui possono partecipare opere multimediali, sia edite che inedite.
Il concorso “Premio internazionale di letteratura Città di Como” è aperto a scrittori professionisti ed esordienti e a chiunque voglia cimentarsi nella produzione di opere artistiche secondo le indicazioni del bando. Il premio nelle ultime dieci edizioni ha visto la partecipazione di migliaia tra scrittori, giornalisti, fotografi e videomaker e nel corso di questi anni ha continuato a crescere ottenendo grande attenzione sia in Italia che all’estero.
Dalla primissima edizione del 2014, il Premio Città di Como è sempre stato autonomo ed indipendente, riconoscendo pari dignità a tutti i partecipanti e garantendo la totale imparzialità di giudizio. Ha elargito premi in denaro, riconoscimenti anche ad associazioni a carattere benefico e a ospedali pediatrici.
Il Premio e la Giuria anche per l’edizione 2024 conferiranno riconoscimenti con diplomi e targhe, premi speciali della Giuria e assegneranno eventualmente ulteriori premi in denaro o equivalente ai secondi e terzi classificati per un montepremi . Tutte le informazioni sulle modalità di partecipare alla XI edizione del Premio sono pubblicate a questo indirizzo: https://premiocittadicomo.it/bando-xi-edizione-versione-estesa/
Le opere dovranno pervenire alla Segreteria organizzativa del Premio entro la data del 30 giugno 2024. I nominativi di tutti i partecipanti, e successivamente selezionati, finalisti e vincitori saranno scritti sul sito ufficiale del premio. Non è prevista una ulteriore comunicazione per tutti i partecipanti.
La proclamazione dei finalisti è prevista a ottobre e la premiazione dei vincitori si terrà a Como nel mese di novembre 2024; è possibile scaricare il modulo di iscrizione in formato PDF dal sito internet del Premio o iscriversi direttamente online. È POSSIBILE ISCRIVERSI, IN QUALSIASI SEZIONE, ATTRAVERSO SEMPLICE INVIO ALL’INDIRIZZO: [email protected]
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carmenvicinanza · 5 months
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Ruby Hamad
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Ruby Hamad femminista, accademica e giornalista, racconta forme insidiose di discriminazione e altre manifestazioni quotidiane di razzismo interiorizzato.
È l’autrice di How White Women use Strategic Tears to Silence Women of Colour, nato dall’omonimo articolo del 2018, pubblicato per The Guardian Australia, che in italiano è stato tradotto col titolo Lacrime bianche / ferite scure. Femminismo e supremazia bianca. Un punto di riferimento globale per le discussioni su femminismo bianco e razzismo.
Nata in Libano e cresciuta a Sidney, in Australia, ha studiato sceneggiatura e regia cinematografica al Victorian College of the Arts, si è laureata in economia politica presso l’Università di Sydney e conseguito un master in giornalismo e pratica dei media presso l’Università di Sydney. Insegna storia e scienze sociali presso l’Università di Western Sydney.
Ha scritto articoli su diverse importanti riviste internazionali e tenuto il discorso di apertura della Giornata internazionale della donna 2017 e Feminist Intersection – In Conversation (con Celeste Liddle) per il Queen Victoria Women’s Centre, e l’hosting di panel al Melbourne Writers Festival e al Newcastle Writers Festival.
Redattrice per la pubblicazione femminista progressista The Scavenger, ha prodotto una serie di saggi sul significato culturale e politico del cibo e creato una serie su persone affette da disturbi mentali che indaga il mito che ha contribuito a plasmare l’opinione pubblica sullo stigma della malattia mentale.
Il suo primo libro, How White Women use Strategic Tears to Silence Women of Colour,  definito “Miglior libro del 2020” da Cosmopolitan, Harper’s Bazaar, Kirkus Reviews e Publishers Weekly, è una condanna bruciante e ad ampio raggio della ‘femminilità bianca strategica’ e della ‘svalutazione storica delle donne di colore’ nella cultura occidentale. 
Attraverso testimonianze, un’accurata ricostruzione storica, la sua esperienza personale e il ricorso alla cultura pop del cinema e delle serie TV, ha scritto un aperto atto di accusa al femminismo bianco liberale incolpato di non voler fare i conti con il proprio passato coloniale in cui le donne hanno esercitato – seppur da subalterne rispetto agli uomini – un potere e un ruolo fondamentale nel fissare gli standard dell’umanità nel suo complesso, incarnati nell’uomo bianco, ma anche nelle donne bianche. Non guardare alla storia, significa continuare a esercitare e perpetuare quel potere e pensare al razzismo solo come a un comportamento individuale e non come a un elemento fondamentale della costruzione binaria della identità femminile in cui alle donne bianche è stata riservata la parte di “damigella in pericolo” mentre alle nere la parte selvaggia e in definitiva subumana.
Dalla schiavitù al linciaggio e all’allontanamento forzato di bambini indigeni, le donne bianche sono state complici degli uomini bianchi nel razzismo e nella violenza, con il pretesto di proteggere la femminilità bianca. L’autrice esamina come questa eredità di secoli di violenza razziale e colonialismo da parte dei bianchi si manifesti ancora oggi nella vita di donne nere, asiatiche, latine, indiane, musulmane, arabe e indigene di tutto il mondo.
C’è da specificare che quando parla di “donne bianche” e di “donne nere” i termini non sono descrittivi ma politici. Non differenzia per colore della pelle ma si riferisce a coloro che beneficiano della bianchezza intesa come privilegio razziale. Quando parla di nero o marrone intende coloro che ne sono escluse in vari gradi secondo un confine in continuo movimento e di volta in volta rideterminato dalla colonialità globale in cui la razza (intesa come imposizione sociale) è il criterio fondamentale per la distribuzione della popolazione mondiale secondo ranghi, luoghi e ruoli nella struttura sociale e del potere.
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lamilanomagazine · 2 months
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Verona: torna il Festival del Giornalismo con tanti ospiti
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Verona: torna il Festival del Giornalismo con tanti ospiti. Dal 27 febbraio al 4 marzo si terrà a Verona la quarta edizione del Festival del Giornalismo organizzato dall'Associazione Culturale Heraldo con la co-organizzazione del Comune di Verona e il patrocinio della Regione Veneto. Tanti gli ospiti e le novità. Inaugurazione il 27 febbraio alle 21 alla Fucina Culturale Machiavelli, sede principale dell'edizione 2024. 13 giornate, 60 relatori, un centinaio di persone coinvolte, due anteprime, tre scenari cittadini, due premi da consegnare, cinque Comuni della Provincia coinvolti. Sono alcuni numeri del Festival del Giornalismo di Verona, voluto e organizzato per il quarto anno dall'Associazione Culturale Heraldo con la co-organizzazione del Comune di Verona e il patrocinio della Regione Veneto. Un festival nella città e per la città, con tanti nomi del giornalismo impegnati in dibattiti, insieme a personaggi di rilievo di tanti settori, sui grandi temi di oggi. Ad ospitare gli incontri, alcuni luoghi simbolo della cultura scaligera. L'Università di Verona, nella sede di Santa Marta, la Fucina culturale Machiavelli, la Biblioteca Civica di Verona ma anche lo spazio nel quartiere di Santa Lucia Habitat 83. Dopo tre edizioni in centro storico, infatti, il Festival quest'anno ha deciso di coinvolgere anche a quartieri. Quattro date saranno poi fuori sede, in altrettanti Comuni della Provincia, per l'ormai consueto Extra Festival. Un ulteriore spazio di dialogo e incontro. I TEMI, GLI INCONTRI Dal 27 febbraio al 4 marzo Il titolo di questa edizione, "inSostenibile – Quando le news sfidano gli eventi", mette in luce la difficoltà di fare informazione oggi, tra innumerevoli fonti informative che, a prescindere da una verifica delle fonti, contribuiscono a creare una lettura dei fatti che si può spingere lontano dai fatti reali. I temi del festival con questa ottica toccheranno il femminismo, il ruolo della comunicazione in politica, la satira, i conflitti che stanno attraversando il Pianeta passando per una riflessione sull'intelligenza artificiale. E, ancora, si parlerà del rapporto tra giornalismo e potere, di migrazioni, di carceri, di sport e criminalità. Tema cui verrà prestata anche quest'anno molta attenzione, l'ambiente, cui sono dedicati due incontri. Uno all'Università di Verona, venerdì primo marzo alle ore 10.30, dal titolo "Il futuro nelle nostre mani" con Cristina Sivieri Tagliabue, giornalista ambientale e direttrice della testata "La Svolta" e Annalisa Corrado, responsabile sviluppo progetti innovativi presso ESCO AzzeroCO2 e responsabile attività tecniche dell'associazione Kyoto Club. Il secondo, alla Fucina Machiavelli, domenica 3 marzo, alle ore 10. Elena Gerebizza, ricercatrice e campaigner di ReCommon, e Filippo Taglieri, ricercatore e campaigner di ReCommon, in "Il futuro del pianeta: dai combustibili fossili a un modo nuovo di creare energia, evitando scorciatoie" in un incontro moderato da Giulio Todescan, direttore della testata Vez.News che verrà presentata al pubblico veronese. Due occasioni per capire qualcosa di più sulla crisi climatica e su quello che ci attende. "Dopo una prima edizione progettata in pieno lockdown – afferma Fabiana Bussola, presidente dell'associazione culturale Heraldo - le due edizioni successive del 2022 e del 2023 hanno continuato ad alzare l'asticella del dibattito sul mondo dell'informazione e sul rapporto che esso ha con l'opinione pubblica. Questa quarta tappa mette in luce quanto oggi informare sia sempre più complesso e "inSostenibile" se vogliamo che il giornalismo resti indipendente nel raccontare i fatti. Di fronte a un'opinione pubblica sempre più disorientata e confusa dalle tante fonti informative, capaci anche di falsificare la realtà e orientare le opinioni, è necessario confrontarsi con il pubblico per accrescere strumenti e senso critico". Non mancherà il focus su cosa significa oggi fare informazione e sull'importanza che sia libera, equa e corretta. "L'informazione oggi in Italia sta attraversando un momento difficile, sia dal punto di vista economico sia per la presenza di leggi che stanno mettendo a rischio la libertà di stampa – ha detto la presidente di Assostampa Verona Angiola Petronio-. Ha superato quota 39 mila firme la petizione con la quale si chiede al presidente della Repubblica Sergio Mattarella di non firmare norme che possano rappresentare un attacco al diritto dei cittadini di essere informati". GLI OSPITI Sessanta gli ospiti della quarta edizione del Festival del Giornalismo. Tra questi il pianista e compositore Remo Anzovino, il cofondatore de Il Fatto Quotidiano e direttore de ilfattoquotidiano.it Peter Gomez, l'ingegnera meccanica e ecologista Annalisa Corrado, il reporter Cosimo Caridi, il direttore deIl Manifesto Andrea Fabozzi, il giornalista, scrittore e docente Christian Raimo, il giornalista, regista e analista dei media Alberto Puliafito. LE ANTEPRIME Due, quest'anno, le anteprime. Una a Verona, l'altra in Provincia, segno di un Festival che negli anni ha allargato sempre di più i suoi orizzonti. La prima è stata giovedì 22 febbraio alle 20.30 nella Sala Incontri della Valpolicella Veneto Banca, in Valgatara, e ci ha portati in viaggio con Mareva De Frenza, scrittrice e guida turistica, Fabio Piccoli, giornalista e direttore responsabile di Wine Meridian, Marco Tosi di FIAB Verona e Alberto Tonello, giornalista de Il giornale di Vicenza. Titolo dell'incontro: "Le pietre raccontano la Valpolicella" – Un percorso archeologico-ciclistico fra i vigneti dei nostri territori. La seconda, sabato 24 febbraio a partire dalle 15, è in programma nella sede di Habitat 83, in via Mantovana 83 a Verona e prevede una riflessione a più voci sul tema delle carceri, di particolare attualità. Una riflessione affidata a chi il tema della restrizione della libertà lo conosce, lo vive e da anni lo racconta. Il regista e attore Alessandro Anderloni, con un monologo dal titolo "Libertà va cercando - Il canto I del Purgatorio di Dante", aprirà la strada a un dibattito tra il garante dei detenuti don Carlo Vinco e Federico Fiocco, esperto psicologo dell'Ordinamento Penitenziario. Seguirà un'intervista all'autore del podcast "Tredici" Luigi Mastrodonato e un confronto tra l'assessora alla Sicurezza del Comune di Verona Stefania Zivelonghi e il presidente della Camera Penale di Verona Paolo Mastropasqua. Infine un dialogo fra Jessica Lorenzon, rappresentante di Antigone Veneto e Osservatorio Nazionale carceri minorili e Micaela Tosato dell'associazione Sbarre di Zucchero. Al termine della giornata verrà inaugurata la mostra SNITCH Vol.2, a cura di Alessio Vigni. Prendendo in prestito espressioni, estetica e comportamenti del fenomeno culturale trap italiano, la mostra diventa lo spazio per costruire un'analisi profonda sulle problematiche sociali che riguardano le nuove generazioni, con particolare attenzione alla Gen Z. L' INAUGURAZIONE L'inaugurazione, martedì 27 febbraio alla Fucina Culturale Machiavelli, è affidata a Remo Anzovino, uno dei compositori e pianisti più innovativi in circolazione, nuovo vero erede della grande tradizione italiana della musica da film. Con un concerto-reading dal titolo "Don't forget to fly" prenderà così ufficialmente il via il Festival del Giornalismo di Verona. UN FESTIVAL CHE CRESCE Il Festival, dal suo esordio ad oggi, è cresciuto in modo importante. Gli ospiti, nella prima edizione, erano venti. Trentadue nella seconda, quarantacinque nella terza. Quest'anno il numero è arrivato a sessanta. Sono cresciuti, in parallelo, i momenti di dibattito e confronto. "Informare correttamente è sempre più importante, oserei dire vitale – dichiara l'assessora alla cultura del Comune di Verona Marta Ugolini – in un'epoca caratterizzata dalla polarizzazione portata dagli algoritmi e dalle continue manipolazioni della comunicazione, sui social media, ma non solo. Anche i giornalisti dei media tradizionali sono chiamati ad interrogarsi criticamente sulla propria capacità di essere "custodi" del dibattito pubblico, senza soccombere al populismo mediatico, né entrare in simbiosi con i governanti e la politica. Ben venga dunque il Festival del Giornalismo a Verona, con un articolato programma che abbraccia, per l'appunto, il rapporto tra giornalismo e potere e il ruolo della comunicazione in politica e tocca una varietà di temi, dai conflitti bellici, al femminismo, all'intelligenza artificiale". "Il Festival del Giornalismo rappresenta una importante occasione di confronto per Verona su temi di grande attualità", dice l'assessore al Bilancio, Patrimonio e Lavoro Michele Bertucco. "Il Comune di Verona con questa edizione, proprio riconoscendo il ruolo del Festival per una crescita culturale della nostra città, ha deciso di essere partner e co-organizzatore". "Un'occasione preziosa per la nostra città - afferma l'assessore alla Mobilità e Ambiente Tommaso Ferrari- in un'epoca storica in cui il valore dell'informazione è sempre più cruciale ed evidente. Un appuntamento culturale importante, utile per discutere delle tante sfide che le nostre comunità dovranno affrontare nei prossimi anni". Opinione condivisa dall'assessora alla sicurezza Stefania Zivelonghi che sarà anche relatrice in un incontro previsto per l'anteprima di sabato 24 febbraio. "Un momento di riflessione sui momenti di maggiore attualità e su alcuni temi caldi per la città.", spiega Zivelonghi. "Ben vengano iniziative come queste che contribuiscono a creare pensiero e confronto anche attraverso una modalità di fare informazione critica". Il Festival quest'anno coinvolge anche le scuole che parteciperanno attivamente a due degli appuntamenti in calendario. Saranno infatti gli studenti delle scuole medie e superiori a partecipare al workshop di Remo Anzovino, in programma giovedì 29 febbraio mattina, sulla "grande musica dell'arte", mentre è dedicato ai bambini tra i 7 e i 12 anni il workshop sul giornalismo (Come nasce una notizia? Come si crea un giornale?) previsto per sabato 2 marzo alla Biblioteca Civica a cura di Gattaldo, art director, illustratore e autore per ragazzi. Entrambi gli appuntamenti sonoorganizzati in collaborazione con l'Assessorato alle Politiche Educative e Scolastiche del Comune di Verona. "Ognuno ha voluto fare la sua parte – racconta infatti l'assessora Elisa La Paglia- perché questo Festival possa averesulla città l'impatto più ampio possibile". Sempre di più anche il numero di testate coinvolte e di giornalisti locali che prendono parte attivamente al Festival. Moderando gli incontri, presentando i dibattiti, ospitando sui propri spazi i temi e i personaggi del Festival. Una crescita non solo nei numeri. Quest'anno, infatti, per la prima volta, ci sarà spazio anche per lo spettacolo, con la musica di Remo Anzovino e con il teatro nell'evento a cura di FUCINA CULTURALE MACHIAVELLI in programma sabato 2 marzo alle 21: "La verità non si uccide", scritto e diretto da Sara Meneghetti con Anna Benico, Jessica Grossule e Davide Lazzaretto. LE LOCATION Una novità riguarda anche i tempi e i luoghi. Innanzitutto cambia il periodo. Quest'anno il Festival si terrà dal 27 febbraio al 4 marzo. Diversi saranno poi i luoghi. Dopo tre anni passati alla scoperta degli angoli più affascinanti del quartiere Filippini, tra l'ex Macello e le Dogane di Terra e di Fiume, il Festival ha scelto la Fucina Machiavelli come fulcro dell'evento, un luogo già conosciuto grazie alla collaborazione con Heraldo e CineAgenzia che da dodici anni porta a Verona la rassegna Mondovisioni – I documentari di Internazionale, peraltro ancora in corso fino a lunedì 26 di febbraio. "Fucina Culturale Machiavelli è molto felice di ospitare il Festival del Giornalismo 2024" afferma la Direttrice Artistica Sara Meneghetti "perché la nostra vocazione è essere uno spazio culturale aperto ad eventi di valore della città. In particolare sentiamo una forte affinità con questo festival, perché parte dello scopo del teatro è indagare l'oggi, quindi, pur con stili e con modalità diverse, i nostri obbiettivi si intersecano con quelli del giornalismo." L'EXTRA FESTIVAL dal 20 marzo al 6 maggio Ricco anche il cartellone dell'Extra Festival che quest'anno coinvolgerà i Comuni di Legnago, Povegliano Veronese, Bardolino e Valgatara. Anche in questo caso, importanti i nomi che prenderanno parte agli incontri: i giornalisti Riccardo Cucchi, Furio Zara, Roberto Beccantini, Paolo Biondani, Gabriele Battaglia, Attilio Geroni e Riccardo Noury, solo per citarne alcuni. I CREDITI FORMATIVI Gli appuntamenti in programma sono riconosciuti dall'Ordine dei Giornalisti del Veneto come idonei alla formazione continua e quindi alla raccolta di crediti formativi. Sono, in particolare, ben 14 gli appuntamenti accreditati come "corsi per la formazione professionale continua", con un totale di crediti erogati di 35. Inoltre, agli studenti dell'Università di Verona, a fronte della loro partecipazione agli incontri, verrà riconosciuto un credito formativo. I PARTNER Il Festival del Giornalismo di Verona è organizzato grazie alla collaborazione con Fucina Culturale Machiavelli ed è reso possibile grazie al sostegno dei nostri sponsor: Agsm – Aim (platinum), BCC Valpolicella Benaco (gold) e OneSkySolutions, De-Lab, Zanolli Forni, BCC Roma e BeDigital (silver). Si sottolinea anche il contributo offerto dalla Prima Circoscrizione Centro Storico del Comune di Verona, dal Consorzio Agrituristico Mantovano, da Adiconsum Verona e da Adiconsum Veneto. Il Festival ha inoltre il patrocinio della Regione Veneto, dell'Ordine dei Giornalisti del Veneto, della Fondazione Antonio Megalizzi, del Dipartimento di Culture e civiltà dell'Università di Verona e della Provincia di Verona. I partner tecnici sono: Fucina Culturale Macchiavelli, Hotel Veronesi La Torre, Cantina Monteforte, Dos Dei Caporai, Filmica, Libreria Pagina Dodici, Dhub, Pixel, Berberè Pizzeria e Hotel Armando-Best Western. I PREMI Due i premi che verranno consegnati nel corso del Festival. Il Premio Spadaccino, in memoria del giornalista del Corriere del Veneto Antonio Spadaccino scomparso nel maggio del 2022, che verrà consegnato venerdì primo marzo, alle ore 10, all'Università di Verona. Interverranno Arnaldo Soldani, direttore del Dipartimento Culture e Civiltà dell'Università di Verona e Simona Brunetti, docente di Discipline dello spettacolo e Camilla Spadaccino, figlia del compianto giornalista. Nel 2023 è stato consegnato a Gregorio Maroso, giovane collaboratore di Verona In, testata che pochi mesi dopo, dopo vent'anni di attività, ha purtroppo chiuso i battenti lasciando un vuoto importante nella nostra città. Il secondo è il Premio Megalizzi, intitolato ad Antonio Megalizzi, il giovane reporter vittima dell'attentato a Strasburgo dell'11 dicembre 2018. Verrà consegnato domenica 3 marzo alle ore 17.30 alla Fucina Culturale Machiavelli. "Anche quest'anno - spiega Tiziana Cavallo, Consigliera della Fondazione Megalizzi - la Fondazione conferma la collaborazione con il Festival che dà spazio al giornalismo in tutte le sue forme, e Antonio Megalizzi era un giovane giornalista che amava raccontare la realtà e soprattutto l'Europa quindi quale modo migliore se non quello di aderire a iniziative che esaltano la passione primaria di Antonio. Competenza, passione e dedizione erano per lui le parole chiave del suo lavoro che, seppur ancora tutto da esplorare, lo aveva portato a conoscere i ferri del mestiere e a rivelare doti di abile narratore della nostra società. Al Festival si ascolteranno molti 'narratori della realtà' e ad Antonio sarebbe piaciuto molto".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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È morto Antonio Carlo Ponti, direttore artistico del Festival Isola del Libro Trasimeno La morte di Antonio Carlo Ponti rappresenta una perdita significativa per il panorama culturale umbro e nazionale. Nato a Bevagna 87 anni fa, il suo n...
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