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#Vittime innocenti di mafia
cartacei · 24 days
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oggi mi ha chiamato Valeria per dirmi che, quando riapriranno il lido, posso andare a farci quello che voglio e sarebbero molto felici di ospitarmi in una delle varie idee culturali. ha usato parole molto inclusive e una particolare morbidezza. sono contento arrivi quel che faccio in maniera diretta e non ci siano ambiguità di nessun genere. Lelio B. mi scrive ogni giorno per delineare bene - con tutte le dovute minuziose attenzioni - l’evento degli artisti di strada in collaborazione col comune e con l’autorità portuale. quando penso che dieci anni fa mi vergognavo di non avere un sogno o quella ‘sicurezza’ di credere nelle mie idee mi viene da sorridere. è servito tutto per arrivare ad oggi. davvero ogni cosa. Bianca e Dani si prendono a parole dopo la giornata nazionale della poesia - che poi è anche la giornata dell’albero e pure delle vittime innocenti di mafia e pure il primo giorno di primavera - e gli fa solo bene. è decisamente più maturo e importante mitragliarsi le cose in faccia invece di farlo alla schiena. non so più scrivere. non ho mai saputo disegnare, però nei bigliettini che ti lascio provo sempre a fare qualche animaletto. Geremia vorrebbe leggere le mie cose extrasensoriali e io ho paura possano piacergli e finire in qualche casa editrice. stanno uscendo troppe cose fuori che non so come controllarle e/o frenarle. l’altro pomeriggio con Marco parlavamo di quando compravamo l’erba dal figlio dell’ergastolano e, sicuramente, mi ha sbloccato il chakra della memoria - che sono certo si chiami ajna -. volevo chiederti perché mi hai chiesto se andassi a vedere Marco Castello a Siracusa ma poi non l’ho fatto perché non ti capisco nemmeno un po’. ho comprato le raccolte di Tarkovskij e di Bernhard e parlavano per lo più di morte, timo e amore. e molte altre cose dopo ogni lettura. che poi non è che la poesia non sia fatta per tutti ma sono tutti a non esser fatti per la poesia. certe volte quando mi parli mi spezzi il cuore e faccio di tutto per non farlo vedere e sono diventato bravissimo a nasconderlo. la mia gatta libera ha partorito quattro gattini liberi. vorrei provare molte altre volte lo stesso brivido dopo il finale di another end. ci sono troppə Ale nella mia vita.
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curiositasmundi · 11 months
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C’è una convergenza di interessi tra mafiosi ed estremisti di destra su alcuni delitti eccellenti e stragi, manovrata da una regia ancora occulta che mette in collegamento Cosa Nostra, ‘Ndrangheta e terroristi neri. Storie macchiate dal sangue di vittime innocenti su cui si attende ancora una verità, non solo giudiziaria ma anche politica. Il tema centrale, come scrivono i giudici della Corte d’assise di Bologna nell’ultima sentenza sulla strage del 2 agosto, “è il collegamento tra Cosa Nostra, l’eversione terroristica di destra e i collegamenti con il gruppo di potere coagulatosi intorno alla P2 e a Licio Gelli“. Ci sono una serie di legami che dimostrano che tra i “neri” dei Nuclei armati rivoluzionari, di cui faceva parte anche Massimo Carminati, e Cosa Nostra, vi fossero scambi operativi, “mediati da altri soggetti”. Le inchieste giudiziarie documentano come in diverse vicende i boss calabresi sono andati a braccetto con i neri. E comprendere lo sviluppo di questo intreccio è compito pure della Commissione parlamentare antimafia. Lo scorso aprile sono state rese pubbliche le motivazioni della sentenza della Corte d’assise di Bologna, da cui si legge che è stato un attentato, quello del 2 agosto 1980 alla stazione, eseguito da neofascisti. I giudici mettono in collegamento la strage con l’omicidio a Palermo del presidente della Regione, Piersanti Mattarella, fratello del Capo dello Stato. Per quel delitto sono stati assolti i neri Fioravanti e Cavallini. Nel processo di Bologna sono stati recuperati elementi che hanno indotto i giudici a ritenere che “l’eliminazione di Mattarella dopo quella di Aldo Moro, al quale si apprestava a succedere, secondo ragionevoli interpretazioni della fase storica, era indispensabile per eliminare un irriducibile ostacolo ai piani della P2 e al contempo a quelli di Cosa nostra, convergenti sull’obiettivo data l’azione che Mattarella aveva avviato in Sicilia per sottrarre il suo partito all’alleanza con la mafia”. I sicari di Mattarella non hanno ancora un nome, ma sono stati condannati come mandanti i componenti della cupola. I neri rivendicarono il delitto: “Qui Nuclei Fascisti Rivoluzionari, rivendichiamo l’uccisione dell’onorevole Mattarella in onore ai caduti di Acca Larentia”. Seguita da comunicati di rivendicazione di Br e Prima linea ritenuti depistanti, quasi a correggere quella prima incauta rivendicazione. L’assoluzione in primo grado nel 1995 scaturisce dalle dichiarazioni di Buscetta e Marino Mannoia, i quali assicuravano che i killer erano uomini di Cosa Nostra, senza tuttavia saperli identificare. Fioravanti e Cavallini erano stati processati in base alle accuse rivolte da Cristiano Fioravanti, fratello di Valerio, che li indicava come autori dell’agguato; la testimonianza della moglie di Piersanti Mattarella che vide in faccia il killer e ne descrisse l’andatura ballonzolante di Fioravanti; e infine la presenza di Valerio Fioravanti a Palermo nei giorni in cui Mattarella fu ucciso. Su questo delitto la procura della Repubblica di Palermo sta ancora indagando. E poi c’è lo stesso modello di pistola che uccide Mattarella e il giudice Mario Amato, organizzato e portato a termine dai terroristi dei Nar. In questo caso spara Gilberto Cavallini. La perizia sulla pistola risulta “coincidente” con quella utilizzata per uccidere Mattarella. Ci sono “punti di collimazione” e poi la Colt utilizzata dai “neri” per uccidere Amato aveva “un difetto di funzionamento”, come quella che i testimoni oculari hanno detto per l’arma utilizzata nell’agguato al presidente della regione siciliana. Gli specialisti del Racis dei carabinieri sono riusciti a comparare i proiettili dell’omicidio Mattarella con la Cobra usata dai Nar a Roma. Il risultato è “coincidente”: significa che c’è una probabilità molto alta che l’arma sia la stessa. Sulla saldatura tra mafia e Nar indagava pure Giovanni Falcone, lui non era il solo a credere nella pista “fascio-mafiosa”. La commissione antimafia presieduta da Bindi ha tolto il segreto alla relazione sul delitto Mattarella del 1989 firmata Loris D’Ambrosio, allora in servizio all’Alto commissariato, in cui spiega che “l’inesistenza di piste mafiose per gli autori materiali non implica, sia ben chiaro, l’esclusione della matrice mafiosa dell’omicidio”. Per D’Ambrosio non era solo mafia. Mattarella viene ucciso come “nemico dell’anti-Stato”. E proprio la scelta di affidare l’esecuzione a terroristi neri permette ai capi di Cosa Nostra di “disorientare l’opinione pubblica e l’apparato investigativo” e dimostrare “alla stessa organizzazione quanto devastante ed estesa sia la capacità di espansione e controllo che l’anti-Stato è in grado di esercitare”. Una storia fascio-mafiosa che è materia per un’attenta inchiesta di una commissione parlamentare. Magari quella dell’Antimafia.
Dal delitto Mattarella alla strage di Bologna: la trama oscura che lega mafia e terrorismo nero - Lirio Abbate – repubblica.it
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arcobalengo · 7 months
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Antonio Ingroia: "Napolitano intralciò la ricerca della verità sulle stragi"
Antonio Ingroia, già Pm a Palermo, ricorda il ruolo di Napolitano al tempo dell'indagine sulla trattativa Stato-Mafia. "L'ex presidente della Repubblica lanciò un preciso messaggio al fine di evitare che emergesse la verità sulle stragi che costarono la vita a Falcone, Borsellino e tante altre vittime innocenti. La distruzione delle telefonate con Mancino rappresenta una pagina nerissima per la giustizia italiana. Perché tanto accanimento? Evidentemente i discorsi fatti erano imbarazzanti..."
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marcoleopa · 2 years
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Il memorabile intervento del senatore Roberto Scarpinato al Senato. Lo riportiamo integralmente. Da incorniciare
"Noi siamo le nostre scelte On.le Meloni, e lei ha scelto da tempo da che parte stare"
"Signora Presidente del Consiglio, il 22 ottobre scorso Lei e i suoi ministri avete prestato giuramento di fedeltà alla Costituzione.
Molti indici inducono a dubitare che tale giuramento sia stato sorretto da una convinta e totale condivisione dei valori della Costituzione e dell’impianto antifascista e democratico che ne costituisce l’asse portante.
Sono consapevole che nel corso della campagna elettorale, lei Signora Presidente ha testualmente dichiarato: “la destra italiana ha consegnato il fascismo alla storia ormai da decenni, condannando senza ambiguità la privazione della democrazia e le infami leggi anti-ebraiche”.
Concetto che ha ribadito nelle sue dichiarazioni programmatiche.
Tuttavia lei sa bene che il fascismo non è stato solo un regime politico consegnato alla storia della prima metà del Novecento, ma è anche un’ideologia che è sopravvissuta al crollo della dittatura e all’avvento della Repubblica, assumendo le forme del neofascismo.
Un neofascismo che si è declinato anche nella costituzione di formazioni politiche variamente denominate che sin dai primi albori della Repubblica hanno chiamato a raccolta e hanno coagulato tutte le forze più reazionarie del paese per sabotare e sovvertire la Costituzione del 1948, anche con metodi violenti ed eversivi, non esitando ad allearsi in alcuni frangenti persino con la mafia.
Un neofascismo eversivo del nuovo ordine repubblicano che è stato coprotagonista della strategia della tensione attuata anche con una ininterrotta sequenza di stragi che non ha uguali nella storia di nessun altro paese europeo, e che ha vilmente falcidiato le vite di tanti cittadini innocenti, considerati carne da macello da sacrificare sull’altare dell’obiettivo politico di sabotare l’attuazione della Costituzione o peggio, di stravolgerla instaurando una repubblica presidenziale sull’onda dell’emergenza.
Ebbene non è a mio parere certamente indice di convinta adesione ai valori della Costituzione, la circostanza che Lei e la sua parte politica sino ad epoca recentissima abbiate significativamente eletto a figure di riferimento della vostra attività politica, alcuni personaggi che sono stati protagonisti del neofascismo e tra i più strenui nemici della nostra Costituzione.
Mi riferisco, ad esempio, a Pino Rauti, fondatore nel 1956 di Ordine Nuovo che non fu solo centro di cultura fascista, ma anche incubatore di idee messe poi in opera nella strategia della tensione da tanti soggetti, alcuni dei quali riconosciuti con sentenze definitive autori delle stragi neofasciste che hanno insanguinato il nostro paese, tra i quali, per citare solo alcuni esempi, mi limito a ricordare Franco Freda, Giovanni Ventura, Carlo Digilio, Carlo Maria Maggi, Maurizio Tremonti, tutti gravitanti nell’area di Ordine Nuovo.
A proposito di padri nobili e di figure di riferimento, mi pare inquietante che il 14 aprile del 2022 il deputato di Fratelli di Italia Federico Mollicone abbia organizzato nella sala capitolare di questo Senato un convegno dedicato alla memoria del generale Gianadelio Maletti, capo del reparto controspionaggio del Sid negli anni ‘70, condannato con sentenza definitiva a 18 mesi di reclusione per favoreggiamento dei responsabili della strage di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969 che causò 17 morti e 88 feriti e che diede avvio al periodo stragista della strategia della tensione.
Proprio i depistaggi delle indagini posti in essere in quella strage e in tante altre stragi da personaggi come il generale Maletti, hanno garantito sino ad oggi l’impunità di mandanti ed esecutori, segnando l’impotenza dello Stato italiano a rendere giustizia alle vittime e verità al Paese.
Ebbene il deputato Mollicone ha definito il generale Maletti come un “uomo dello Stato che ha sempre osservato l’appartenenza alla divisa”.
Dinanzi a simili affermazioni, viene da chiedersi, Presidente Meloni, quale sia l’idea di Stato della sua parte politica.
Lo Stato di Giovanni Falcone, di Paolo Borsellino, e di tante altre figure esemplari che hanno sacrificato le loro vite per difendere la nostra Costituzione, oppure lo Stato occulto di personaggi come Maletti, traditori della Costituzione, che hanno garantito l’impunità dei mandanti eccellenti di tante stragi e dato assistenza e copertura agli esecutori neofascisti?
E mi sembrano coerenti con il suo quadro di valori di ascendenza neofascista, antinomici a quelli costituzionali, alcune significative iniziative politiche da Lei assunte nel recente passato.
Mi riferisco, ad esempio, al suo sostegno nel 2018 alla proposta di legge di abolire la legge 25 giugno 1993, n. 205 (c.d. legge Mancino) che punisce con la reclusione chi pubblicamente esalta i metodi del fascismo e le sue finalità antidemocratiche.
E ancora, a proposito della incoerenza del suo quadro di valori con quelli costituzionali, mi pare significativa la sua proposta di abrogare il reato di tortura subito dopo che tale reato fu introdotto dal legislatore il 14 luglio 2017, a seguito della sentenza di condanna del nostro paese emessa dalla Corte Europea dei diritti dell’Uomo per le violenze ed i pestaggi posti in essere dalle Forze di Polizia alla Scuola Diaz in occasione del G8 svoltosi nel luglio del 2001 a Genova.
La sua parte politica definì testualmente tale nuovo reato “una infamia” e lei Presidente Meloni dichiarò che il reato di tortura impediva agli agenti di fare il proprio lavoro.
Ho citato tali precedenti perché sia chiaro che non bastano né la sua presa di distanza dal Fascismo storico, né la cortese e labiale condiscendenza del neo Presidente del Senato Ignazio La Russa al discorso di apertura dei lavori del nuovo Senato della senatrice Liliana Segre, vittima della violenza fascista, per dichiarare chiusi i conti con il passato ed inaugurare una stagione di riconciliazione nazionale, che sarà possibile solo se e quando questo paese avrà piena verità per le tutte le stragi del neofascismo e quando dal vostro Pantheon politico saranno definitivamente esclusi tutti coloro che a vario titolo si resero corresponsabili di una stagione di violenza politica che costituì l’occulta prosecuzione della violenza fascista nella storia repubblicana.
Un paese che rimuove il suo passato dietro la coltre della retorica, quella retorica di stato che Leonardo Sciascia definiva il sudario dietro il quale si celano le piaghe purulente della Nazione, è un paese di democrazia incompiuta e malata, sempre esposto al pericolo di rivivere il passato rimosso.
E a questo riguardo desta viva preoccupazione la volontà da Lei ribadita di volere mettere mano alla Costituzione per instaurare una repubblica presidenziale che in un paese di democrazia fragile ed incompiuta, in un paese nel quale non esiste purtroppo un sistema di valori condivisi, potrebbe rilevarsi un abile espediente per una torsione autoritaria del nostro sistema politico, per fare rivivere il vecchio sogno fascista dell’uomo solo al comando nella moderna forma della c.d. democratura o della democrazia illiberale.
I problemi irrisolti del passato si proiettano sul futuro anche sotto altri profili che hanno una rilevanza immediata.
Può una forza politica che si appresta a governare con simili ascendenze culturali, ampiamente condivise dalle altre forze politiche della maggioranza, Lega e Forza Italia, attuare politiche che pongano fine alla crescita delle disuguaglianze e della ingiustizia sociale che affligge il nostro paese?
La risposta è negativa.
Perché questa crescita delle disuguaglianze e della ingiustizia non è frutto di un destino cinico e baro, ma il risultato di scelte politiche a lungo praticate dall’establishment di potere di questo paese che ha surrettiziamente sostituto la tavola dei valori della Costituzione con la bibbia neoliberista, i cui principi antiegualitari e antisolidaristici sono ampiamente condivisi dal grande e piccolo padronato nazionale.
Lei signora Presidente e la sua maggioranza politica non siete l’alternativa all’ establishment.
Come attesta anche la composizione della sua squadra di governo e la crescente condiscendenza dei Palazzi del potere nei confronti del suo governo, siete piuttosto il suo ultimo travestimento che nella patria del Gattopardo consente al vecchio di celarsi dietro le maschere del nuovo, creando l’illusione del cambiamento.
Voi siete stati storicamente e resterete l’espressione degli interessi del padronato.
E quanto alla sua dichiarata intenzione di mantenere una linea di fermezza contro la mafia, mi auguro che tale fermezza sia tenuta anche nei confronti della pericolosa mafia dei colletti bianchi, che va a braccetto con la corruzione, anche se mi consenta di nutrire serie perplessità al riguardo tenuto conto che il suo governo si regge sui voti di una forza politica che ha tra i suoi soci fondatori un soggetto condannato con sentenza definitiva per collusione mafiosa che mai ha rinnegato il proprio passato, e che grazie al suo rapporto privilegiato con il leader del partito, continua a mantenere tutt’oggi una autorevolezza tale da consentirgli di dettare legge nelle strategie politiche in Sicilia.
Perplessità che si accrescono tenuto conto dell’intenzione anticipata dal neo Ministro delle Giustizia di tagliare le spese per le intercettazioni, strumenti indispensabili per le indagini in tale materia, di abrogare il reato di abuso di ufficio, e di dare corso ad una serie di iniziative che hanno tutte la caratteristica di limitare i poteri di indagine della magistratura nei confronti della criminalità dei colletti bianchi.
Noi siamo le nostre scelte On.le Meloni, e lei ha scelto da tempo da che parte stare.
Certamente non dalla parte degli ultimi, non dalla parte della Costituzione e dei suoi valori di eguaglianza e di giustizia sociale, non dalla parte dei martiri della Resistenza e di coloro che per la difesa della legalità costituzionale hanno sacrificato la propria vita."
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siciliatv · 1 month
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Incontro per la legalità e vittime innocenti di mafia: relatori e dibattito con gli studenti
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Incontro per la legalità e vittime innocenti di mafia: relatori e dibattito con gli studenti Si è svolto nell’aula magna del plesso "Martorana" dell’Istituto Comprensivo “G.... #SiciliaTV #SiciliaTvNotiziario Read the full article
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lamilanomagazine · 1 month
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Modena, oltre cento alunni uniti nella commemorazione in onore delle vittime di mafia
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Modena, oltre cento alunni uniti nella commemorazione in onore delle vittime di mafia.  "Addio amici, addio famiglia. Spero che quello per cui ho combattuto sia servito, che la mia lotta non muoia con me...". Sono le ultime parole di Piersanti Mattarella, immaginate e interpretate da alcuni studenti giovedì 21 marzo, in occasione di un'iniziativa per la Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. La commemorazione si è svolta in presenza di oltre cento alunni, provenienti da alcune classi delle scuole medie Carducci e Mattarella, di fronte alla stele nell'area verde di via Carlo Alberto Dalla Chiesa che omaggia, appunto, donne e uomini uccisi dalla criminalità organizzata. All'evento, organizzato dal Quartiere 3, erano presenti il presidente del Consiglio comunale Fabio Poggi, il vicepresidente del Quartiere 3 Nino Remigio e alcuni volontari modenesi di Libera, associazione che dal 1995 sensibilizza la società civile nella lotta alla criminalità organizzata. Al centro della commemorazione la lettura di due testimonianze degli studenti, sintesi dei percorsi di legalità svolti nelle scuole. In particolare, gli allievi delle classi prime dell'Istituto Piersanti Mattarella hanno teatralizzato gli ultimi attimi di vita proprio del presidente della Regione Siciliana, assassinato dalla mafia il 6 gennaio 1980, in presenza dei familiari. La breve performance ha permesso di trasporre un progetto creato durante l'anno che racconta, con l'ausilio di tecniche cinematografiche, le vicende di magistrati, giornalisti e politici uccisi dalla criminalità, a cui sono dedicate le vie limitrofe alla scuola (video disponibili su www.ideacinema3.ic3modena.edu.it). L'incontro con personalità impegnate contro le mafie, ma soprattutto il lavoro annuale svolto con la criminologa romana Flavia Fiumara, sono stati, invece, al centro della testimonianza letta dagli studenti della 2^C delle scuole Carducci. Nell'istituto, infatti, dal 2010, è attivo un progetto di legalità che consiste nell'approfondimento di storie di donne e uomini impegnati, anche a prezzo della propria vita, nella lotta quotidiana contro la mafia "che è una cosa orribile e potente – hanno concluso i ragazzi – ma non invincibile perché, parafrasando Giovanni Falcone, come tutti i fenomeni umani ha avuto un inizio e avrà una fine". Nel suo intervento, il presidente Poggi ha voluto sottolineare l'importanza di contrastare le mafie a partire dal valore della cultura e dalla formazione proprio nelle scuole: "La conoscenza, lo studio, i saperi – ha affermato – se resi vivi e operanti nella nostra quotidianità, ci rendono persone libere capaci di sognare e progettare il proprio futuro senza affidarlo a chi, con prepotenza e con l'inganno, ci promette illusioni in cambio di obbedienza, omertà e rinuncia della propria dignità". Dopo le testimonianze, sono stati letti i nomi di alcuni magistrati uccisi dalle mafie ed è stato osservato un momento di silenzio. Al termine, è stata deposta una corona di fiori davanti alla stele commemorativa collocata 15 anni fa, nel 2009, nell'area verde della via dedicata al generale e prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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agrpress-blog · 1 month
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Memoria e impegno: la Giornata contro le Mafie a Roma A Roma, la 29esima Giornata della Memor... #antoniodecaro #CircoMassimo #donluigiciotti #GiornatacontroleMafie #mafia #mafie #robertogualtieri #roma https://agrpress.it/memoria-e-impegno-la-giornata-contro-le-mafie-a-roma/?feed_id=4059&_unique_id=65fd53f66f3b8
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Detenuti carcere Crotone leggono nomi vittime innocenti di mafia
“Il sacrificio di queste vittime innocenti deve essere da monito per i nostri figli affinché le stragi di mafia finiscano una volta per tutte”. Sono le parole pronunciate da uno degli otto detenuti del carcere di Crotone in occasione della “Giornata della memoria e dell’impegno” promossa da “Libera” per le vittime innocenti delle mafie.     I detenuti hanno letto i nomi di alcuni calabresi…
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nicolacostanzo · 1 month
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infosannio · 11 months
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Dal delitto Mattarella alla strage di Bologna: la trama oscura che lega mafia e terrorismo nero
Dietro alcuni attentati e delitti eccellenti si nasconde una regia ancora occulta (di Lirio Abbate – repubblica.it) – C’è una convergenza di interessi tra mafiosi ed estremisti di destra su alcuni delitti eccellenti e stragi, manovrata da una regia ancora occulta che mette in collegamento Cosa Nostra, ‘Ndrangheta e terroristi neri. Storie macchiate dal sangue di vittime innocenti su cui si…
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GIORNATA IN RICORDO DELLE VITTIME DI MAFIA, FIDENZA ERA PRESENTE ALLA GRANDE MANIFESTAZIONE DI MILANO Il 21 marzo, XXVIII Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Un'iniziativa voluta e promossa da Libera ma che, da qualche anno, ricorre anche istituzionalmente, per merito della Legge n. 20 dell’8 marzo 2017. Il primo giorno di primavera è stato dunque l'occasione per recitare ancora una volta i nomi e i cognomi di chi ha perso la vita nei tanti, troppi delitti di mafia che funestano il nostro Paese. Un interminabile “rosario civile”, attraverso il quale farli vivere ancora, per non farli morire mai. Quest'anno la piazza scelta per la manifestazione è stata quella di Milano, dove sono giunti cittadini e rappresentanti istituzionali da ogni parte d’Italia, per catalizzare le energie di quanti vogliono impegnarsi per una giustizia sociale, avverso le mafie e la corruzione. Fidenza era come sempre dal 2014 presente con l'assessore alle Politiche Sociali @alessia.frangipane e il gonfalone comunale, orgogliosamente sostenuto dagli agenti della Polizia Locale in alta uniforme. #fidenza #avvisopubblico #liberacontrolemafie #legalità #mafie #parma (presso Milano) https://www.instagram.com/p/CqGb1OvI18t/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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pruiti · 1 year
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Memoria e impegno, Buccinasco partecipa alla manifestazione nazionale in ricordo delle vittime innocenti di mafia
Martedì 21 marzo l’Amministrazione comunale, insieme a una rappresentanza delle scuole, sarà presente in centro a Milano per il grande evento organizzato da Libera e Avviso Pubblico. Mercoledì 22 marzo all’Auditorium William Medini la proiezione del film “Una femmina” sulle donne che si sono ribellate alla ‘ndrangheta (more…) “”
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orestegiurlani · 1 year
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Pescia : DOMANI SI CELEBRA LA GIORNATA DELLA MEMORIA E DELL'IMPEGNO IN RICORDO DELLE VITTIME INNOCENTI DELLE MAFIE ANCHE LA COMUNITA DI PESCIA DICE NO ALLA MAFIA ! Ogni 21 marzo, primo giorno di primavera, Libera celebra la Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, perché in quel giorno di risveglio della natura si rinnovi la primavera della verità e della giustizia sociale. Dal 1996, ogni anno in una città diversa, viene letto un elenco di circa novecento nomi di vittime innocenti. Ci sono vedove, figli senza padri, madri e fratelli. Ci sono i parenti delle vittime conosciute, quelle il cui nome richiama subito un'emozione forte. E ci sono i familiari delle vittime il cui nome dice poco o nulla. Per questo motivo è un dovere civile ricordarli tutti. Per ricordarci sempre che a quei nomi e alle loro famiglie dobbiamo la dignità dell'Italia intera. Anche noi, la Comunita di Pescia lancerà un messaggio forte contro le mafie, comunque si manifestino #pesciacambia #avantituttapescia#pesciacontrotuttelemafie#pesciacontrotutteleviolenze @orestegiurlani #lanostracitta#noallamafia #legalita #rispetto https://www.instagram.com/p/CqAaqh1sunV/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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designme2011 · 1 year
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🌴 Sara Bevilacqua in scena oggi 9 marzo al Teatro comunale di Mesagne Nuovo appuntamento per la Stagione teatrale 2022/23 organizzata dalla Città di Mesagne in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, Sara Bevilacqua porta in scena “Stoc ddo’ - Io sto qua”. Lo spettacolo è in programma giovedì 9 marzo al Teatro Comunale di Mesagne, sipario alle ore 21.00. L’Amministrazione Comunale ha inserito l’iniziativa tra gli eventi organizzati in occasione della Giornata della Memoria e dell’Impegno, in ricordo delle vittime innocenti di mafia, che si svolgerà il prossimo 21 marzo a Milano. Michele Fazio non ha ancora compiuto sedici anni quando viene colpito per errore durante un regolamento di conti tra clan rivali. Da quella sera la vita di Lella cambia radicalmente. Giorno dopo giorno, con la sola presenza di madre ferita, impone le esigenze della giustizia ai clan, denunciando, testimoniando, puntando gli occhi negli occhi di chi vuole imporle il silenzio: io non fuggo, e nemmeno chiudo la porta di casa: “Stoc ddò – Io sto qua”. Da dove, Lella, ha tratto la forza per combattere una guerra che non l’ha mai vista abbassare lo sguardo? Dall’esempio di sua mamma, cumma’ Nenette, determinata a educare i figli guardando alla sostanza delle cose. Dal sostegno del marito Pinuccio, della famiglia e della gente del quartiere. Ma, soprattutto, dal dialogo mai interrotto con Michele, il garzone allegro, l’angelo di Bari Vecchia. Un dialogo, quello con suo figlio, che nessun ostacolo riuscirà mai a impedire, nemmeno la morte.   Biglietti a partire da 6 euro disponibili online al link https://bit.ly/41BDe5B, in tutti i punti vendita Vivaticket e dal lunedì al venerdì, dalle ore 17 alle ore 20, al Botteghino del Teatro in Via Federico II di Svevia • • • #visitmesagne #visitmesagnecuordisalento #visiting #mesagne #cuordisalento #cosafareamesagne #mesagnetop #lacittadellamore #lacittadelcuore #welcometomesagne #momentisenzafiltri #madeinmesagne #mesagneinlove #mesangeles #portiamomesagnenelmondo #mesagnedavedere #viveremesagne #mesagnemylove #mesagneview #mesagnemoremio #a2passinelmondo #mesagnea2passidalmare #tradizionepopolare #tradizionemesagnese #folklore #cultura (presso Mesagne) https://www.instagram.com/p/CpkB4cOMKro/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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unpaesesospeso · 4 years
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Non andrà tutto bene. Ricordando Graziella. Un libro per capire cosa poteva succedere, cosa sta succedendo, cosa potrebbe succedere.
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peppinoimpastato · 3 years
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Nella XXVI giornata del ricordo delle #vittimeinnocentidimafia e sotto una pioggia insistente che non ha scoraggiato quanti hanno voluto presenziare, pur nelle resatrizioni del contrasto al Covid-19, è stata ri-collocata la targa nella #stele di Salvo Salvato, #verticaletempo voluta dalla amministrazione Gaglio con Pino Manzella assessore. La targa originale, pochi mesi dopo la sua collocazione, era sparita a poco a poco: prima togliendo una consonante, poi una vocale così da trasformare la lotta alla #mafia in lotta alla afa. Per poi far scomparire targa e palo nell'indifferenza collettiva.Nella reinaugurazione di oggi, voluta da #casamemoriaimpastato e supportata dall'Amministrazione Comunale e dalle Associazioni #peppinoimpastato #nomafiamemorial e #centroimpastato c'è tutto il senso del riscatto, ridando valore a quel simbolo di riconoscimento delle vittime innocenti delle mafie e del sacrificio, in particolare, di Peppino Impastato, che con il suo esempio ha aperto la strada ad una antimafia sociale, fatta dal basso. E' un forte messaggio che, legandosi al passato, guarda al futuro affinché #cinisi diventi, finalmente, il paese di Peppino Impastato.Dal messaggio del #sindaco #giangiacomopalazzolo    "Atto di coraggio nel '96 intestare quest'opera ai caduti nella lotta alla mafia ed ancor più coraggiosamente averla collocata nella piazza dove i mafiosi solevano passeggiare. È stato un forte segnale per dire adesso basta e cominciare una seria lotta alla mafia. Una stele che ricorda al paese la sua #storia e consente di riflettere all'interno della nostra anima. Oggi siamo qui per dare un ulteriore messaggio che è quello della prospettiva futura. Nel '96 è stato l'inizio, oggi nel '21, la prospettiva che questo paese diventi il paese di Peppino Impastato."
Luisa Impastato Casa Memoria Impastato Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato
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