Tumgik
#17 agosto 1943
ma-pi-ma · 7 months
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Ci sono tre modi di fare le cose: il
modo giusto, il modo sbagliato e a
modo mio!
Robert de Niro
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16 aprile 1927: nasce Joseph Alois Ratzinger a Marktl am Inn, Germania, ultimo dei tre figli di Joseph e Maria Ratzinger.
1943-1945: Assistente nella difesa antiaerea della Germania e soldato di fanteria;  imprigionato nel 1945 nel campo di prigionia americano a Neu-Ulm.
29 giugno 1951: ordinato sacerdote insieme al fratello Georg Ratzinger a Frisinga.
1969-1977: Professore all'Università di Ratisbona.
25 marzo 1977: nominato arcivescovo di Monaco e Frisinga.
27 giugno 1977: creato cardinale da papa Paolo VI.
25 novembre 1981: Nominato Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede da Papa Giovanni Paolo II;  assume l'incarico nel marzo 1982.
2 aprile 2005: muore Papa Giovanni Paolo II.
8 aprile 2005: da decano del collegio cardinalizio, Ratzinger presiede i funerali di Giovanni Paolo II.
19 aprile 2005: eletto 265esimo papa in uno dei conclavi più veloci della storia.  Scegliendo il nome Benedetto XVI, dice di essere solo un “semplice, umile lavoratore nella vigna del Signore”.
24 aprile 2005: insediatosi come papa con la messa.
18-21 agosto 2005: Primo viaggio all'estero, alla Giornata Mondiale della Gioventù a Colonia, Germania.
24 settembre 2005: incontro con il teologo dissidente Hans Kung nella residenza estiva papale.
25 dicembre 2005: Firma della prima enciclica “Dio è amore”.  Rilasciato il 25 gennaio 2006
28 maggio 2006: durante un viaggio in Polonia visita il campo di concentramento di Auschwitz.
12 settembre 2006: durante una visita in Germania, tiene un discorso all'Università di Ratisbona che fa infuriare i musulmani;  citando un imperatore bizantino che caratterizzò alcuni degli insegnamenti del profeta Maometto come "malvagi e disumani", in particolare "il suo comando di diffondere la fede con la spada".
16 aprile 2007: Primo volume di “Gesù di Nazaret” completato nel giorno del suo 80° compleanno.  Rilasciato il 13 aprile.
27 maggio 2007: firma una lettera ai cattolici cinesi, esortandoli a unirsi sotto la sua autorità.  Pubblicato il 30 giugno.
7 luglio 2007: Rimosse le restrizioni sulla celebrazione della vecchia Messa in latino come gesto importante per i cattolici tradizionali.
20 aprile 2008: durante una visita negli Stati Uniti, prega per le vittime degli attacchi dell'11 settembre 2001 a ground zero.
19 luglio 2008: durante la visita in Australia per la Giornata Mondiale della Gioventù, incontra le vittime di abusi sessuali da parte di sacerdoti e durante una messa si scusa per le loro sofferenze.
21 gennaio 2009: revoca la scomunica del vescovo che nega l'Olocausto Richard Williamson e di altri tre vescovi ultra tradizionalisti della Fraternità San Pio X, suscitando indignazione.  Decreto rilasciato il 24 gennaio.
10 marzo 2009: riconosce gli errori del Vaticano nell'affare Williamson, afferma che il Vaticano deve fare un uso migliore di Internet per prevenire future controversie.  Lettera pubblicata il 12 marzo.
17 marzo 2009: in viaggio verso il Camerun, racconta ai giornalisti a bordo dell'aereo papale che i preservativi non sono la soluzione all'Aids e possono peggiorare il problema, suscitando critiche diffuse.
11 maggio 2009: durante una visita in Terra Santa, depone una corona al memoriale di Yad Vashem a Gerusalemme, afferma che le vittime dell'Olocausto "hanno perso la vita ma non perderanno mai il loro nome".
29 giugno 2009: firmata la terza enciclica “La carità nella verità”.  Rilasciato il 7 luglio 2009.
17 luglio 2009: si rompe il polso destro in autunno a tarda notte nella casa delle vacanze estive.
20 ottobre 2009: il Vaticano annuncia che il papa sta facilitando la conversione in massa degli anglicani al cattolicesimo.
19 marzo 2010: rimprovera i vescovi irlandesi per “gravi errori di giudizio” nella gestione degli abusi sessuali da parte del clero, ma non fa menzione della responsabilità del Vaticano nella lettera ai fedeli irlandesi.  Rilasciato il 20 marzo.
28 febbraio 2013: partenza dalla Città del Vaticano in elicottero diretto a Castel Gandolfo, dove inizia il suo ultimo viaggio da “semplice pellegrino”.
23 marzo 2013: Riceve a pranzo Papa Francesco a Castel Gandolfo;  i due uomini pregano fianco a fianco e Francesco insiste: “Siamo fratelli”.
28 aprile 2014: si unisce a Francesco sull'altare per canonizzare San Giovanni Paolo II e San Giovanni XXIII, la prima volta che un papa regnante e uno in pensione celebrano insieme la Messa.
11 aprile 2019: in un saggio, incolpa lo scandalo degli abusi sessuali del clero sulla rivoluzione sessuale degli anni '60 e sull'assenza di Dio.
Gennaio 2020: Contribuisce a un libro che riafferma il celibato per i sacerdoti in un momento in cui Francesco stava considerando un'eccezione, suscitando richieste di regole che governino i futuri "papi emeriti"
8 febbraio 2022: chiede perdono per eventuali "colpe gravi" nel trattamento dei sacerdoti di Monaco, ma nega illeciti personali o specifici.
28 dicembre 2022: Papa Francesco annuncia che Benedetto è “molto malato”, chiede preghiere speciali e lo visita a casa sua.
31 dicembre 2022: Benedetto muore alle 9:34 nella sua casa nei Giardini Vaticani all'età di 95 anni.
Curiosità:
-Sa come far volare un elicottero ma non sa guidare una macchina
-Conosce 7 lingue
-Parla fluentemente il tedesco, l’inglese, l’italiano, il francese, lo spagnolo, il latino
-Gli piace prendersi cura dei gatti randagi
-Per molto tempo è stato un amante di cani e gatti
-E’ il sesto Papa nella storia della Chiesa a rinunciare
-L’ultima rinuncia di un Papa fu quella di Gregorio VII, agli inizi del XIV secolo
-Possiede due peluche che sua madre gli regalò quando era bambino
-Il cibo preferito di Benedetto XVI sono i ravioli di patate bavaresi. Inoltre, nel libro del 2016 "The Vatican Cookbook" scritto da tre guardie svizzere, è stato rivelato che anche a Benedetto XVI piace il Kirschenmichel (NELLA FOTO), un dessert tedesco a base di pane, cannella, chiodi di garofano, vaniglia, mandorle e ciliegie; Maiale al forno con i dumolings (un panino cinese) e insalata di salsiccia di Regensburg. Il fratello Georg ha rivelato che ama lo strudel di mele.
-Predilige te, limonata, la radler (una spuma locale) e da buon tedesco non disdegna la birra "bionda" tedesca.
-Una Birra in suo onore
-Weideneder Brau Vertriebs GmbH, un birrificio a conduzione familiare nella città di Tann, in Germania, ha creato una birra speciale chiamata Pabstbier (Birra del Papa). L’etichetta dice: “Dedicato al Grande Figlio della nostra Patria, Papa Benedetto XVI”
-E' stato ordinato sacerdote nello stesso giorno del fratello
Nel 1947 entro in seminario a Monaco di Baviera, insieme al fratello: entrambi ne uscirono ordinati come sacerdoti il 29 giugno 1951. Il Papa emerito lo ha sempre definito "Il giorno più importante della mia vita".
-Voleva fare l'imbianchino
Ha raccontato suo fratello Georg, che da piccolo, «a Tittmoning Joseph aveva ricevuto la cresima dal cardinale Michael Faulhaber, il grande arcivescovo di Monaco. Ne era rimasto impressionato e aveva detto che sarebbe voluto diventare anche lui cardinale. Ma, solo qualche giorno dopo quell’incontro, osservando il pittore che tinteggiava i muri di casa nostra, disse anche che da grande avrebbe voluto fare l’imbianchino…»
-Fece parte della Gioventù Hitleriana
Dopo i 14 anni, nel 1941, Ratzinger fu iscritto nella Gioventù hitleriana, come previsto dalla legge Gesetz über die Hitlerjugend (Legge sulla gioventù hitleriana), emendata il 6 marzo 1939 e in vigore dal 25 marzo 1939 fino al 1945, che obbligava tutti i giovani di età compresa fra i 14 e i 18 anni ad arruolarvisi. Dopo la chiusura del seminario continuò le sue presenze obbligatorie alla Gioventù hitleriana contro la sua volontà, per non ricevere sanzioni pecuniarie sulle tasse scolastiche del Gymnasium.
-E' stato il primo Papa su twitter
Nel dicembre del 2012 il Vaticano ha annunciato che anche il pontefice era sbarcato sui social network e precisamente su Twitter con l'account @Pontifex. Il suo primo tweet è stato fatto il 12 dicembre col testo: "Cari amici, sono contento di stare in contatto con voi tramite Twitter. Grazie alla vostra generosa risposta. Vi benedico tutti con tutto il mio cuore".
-E' un grande "fan" di Mozart
Benedetto XVI è noto per essere profondamente interessato ed attratto dalla musica classica, oltre ad essere un noto pianista. Il suo compositore preferito è Wolfgang Amadeus Mozart.
Personalità:
la sua personalità è meglio descritta come tranquilla, studiosa e umile.
È un uomo introverso, libresco e gentile.
Religione:
Cristiano cattolico
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armatofu · 5 months
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¿Quién fue Al Capone y que hizo?
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El 25 de enero de 1947 murió Al Capone, el mafioso que consiguió convertirse en el dueño de Chicago y en uno de los gánsteres más famosos de toda la historia criminal de Norteamérica y del mundo. El contrabandista falleció en su mansión de Miami Beach después de una larga enfermedad.
¿Cómo cayó Al Capone?
Su caída se produjo en 1931, cuando fue condenado a 11 años de prisión por el Gobierno Federal de los Estados Unidos por el cargo de evasión de impuestos, siendo enviado a la prisión de Alcatraz. El 25 de enero de 1947 murió de un paro cardíaco después de un derrame cerebral.
¿Qué delitos cometió Al Capone?
Esto a pesar del "imperio del crímen" que tenía bajo su control: "las apuestas, la prostitución, la venta ilegal de licor, los sobornos, los narcóticos, robos, 'negocios de protección' y asesinato" en el Chicago de 1929 eran de Capone, según un reporte del FBI.
¿Cuál era el negocio de Al Capone?
Sus negocios eran mucho más vastos que la venta ilegal de alcohol. Si bien así consolidó su imperio, también se ocupaba de los demás rubros con los que los mafiosos recaudaban: juego clandestino, protección y prostitución. El ABC del crimen organizado. Capone era bueno para los negocios.
¿Quién traiciono a Al Capone?
Francesco Raffaele Nitto (27 de enero de 1886 – 19 de marzo de 1943), más conocido como Frank Nitti o Frank "The Enforcer" Nitti (Frank "El ejecutor" Nitti, en español), apodo que recibía por obligar con violencia a obedecer sus órdenes, fue un gánster italoestadounidense.
¿Quién logro atrapar a Al Capone?
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En 1931 Ness juntó las pruebas necesarias para que Capone fuera acusado de 21 casos de evasión fiscal por un monto millonario en dólares e innumerables violaciones a la ley seca. El 17 de octubre fue declarado culpable de cinco de los 22 cargos y condenado a 11 años de prisión.
¿Por qué metieron a la cárcel a Al Capone?
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Tal día como hoy, 91 años atrás, el más temido capo de la mafia Alphonse Gabriel Capone, más conocido como Al Capone o Scarface, fue condenado a 11 años de prisión y una multa de 50.000 dólares por evasión de impuestos.
¿Donde mataron a Al Capone?
Ingresó a la penitenciaría de Atlanta el 4 de mayo de 1932, pero fue trasladado a la nueva prisión de Alcatraz, conocida como “La Roca”, en agosto de 1934.
¿Cómo lavaba dinero Al Capone?
Al Capone, para ocultar los beneficios obtenidos por el contrabando de alcohol, compró una cadena de lavanderías industriales para hoteles, restaurantes y hospitales que se llamaban “Sanitary Cleaning Shop” y daban servicio a toda la zona del gran Chicago.
¿Cuántos años vivio Al Capone?
Se dice que ordenó matar en su corta vida de 48 años a más de 500 personas. Pero jamás se lo pudo condenar por ello. Porque este hombre al que llamaban Scarface, que en inglés significa “cara cortada”, por un visible tajo que le cruzaba su mejilla, nunca dejó una prueba concreta de los crímenes que instigaba a cometer.
¿Cuándo salió Al Capone de Alcatraz?
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1939
Cuando llegó a Alcatraz, Al Capone tenía sífilis, la que se agravó, y el prisionero comenzó a enloquecer. En enero de 1939 fue liberado de Alcatraz, pero pasó varios meses en otras cárceles y luego recibió un tratamiento médico en Baltimore.
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cinemedios · 6 months
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¿Quién es Robert De Niro?
¿Quieres conocer más sobre Robert De Niro? Descubre su historia en nuestro artículo. 🎬
Mencionar el nombre de Robert De Niro es traer a la mente escenas icónicas, actuaciones intensas y una de las carreras más impresionantes en Hollywood. Es uno de esos actores que, cuando aparece en pantalla, sabes que te espera algo grande. Pero, ¿qué hay detrás del rostro tan conocido en la gran pantalla? Vida personal Nacido el 17 de agosto de 1943 en Nueva York, Robert De Niro es hijo de dos…
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Kléber Nadaud (Vida y obra)
Kléber Nadaud (1895-1943).Nació el 17 de septiembre de 1895 en Cognac, Charente, Nueva Aquitania, (Francia) y falleció el 9 de agosto de 1943 en Lille. Norte, Alta Francia, (Francia). Fue corrector; Activista entre las dos guerras la de Ucrania y UACR en París, Isla de Francia, (Francia). Hijo de un herrador y de un zapatero, Kléber Nadaud, activista de la Federación Anarquista de París, Isla…
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giancarlonicoli · 7 months
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8 set 2023 17:46
“L’8 SETTEMBRE DEL 1943 NON È MORTA LA PATRIA. FU LA DISSOLUZIONE DELLO STATO” – LO STORICO EMILIO GENTILE: “QUELLE ORE INCREDIBILI ANCORA OGGI LASCIANO SGOMENTI PER LA TOTALE IRRESPONSABILITÀ E VILTÀ DELLA CLASSE DIRIGENTE MILITARE E POLITICA, CHE SI OSTINA A FARE IL DOPPIO GIOCO. CON UN SOLO SCOPO: SALVARE I MEMBRI DELLA CORONA E IL CAPO DEL GOVERNO"– “CI RESTA UNA LEZIONE AMARA. ABBIAMO IMPARATO DA QUEL GIORNO CHE LO STATO DELLE LIBERTÀ PUÒ NON GARANTIRE LA SUA SOPRAVVIVENZA…” -
Estratto dell’articolo di Ezio Mauro per “la Repubblica”
«Quel giorno non è morta la patria, come si continua a ripetere. Piuttosto, l’Italia ha conosciuto l’esperienza drammatica di uno Stato che si sfascia: una tragedia, perché da quel momento niente può garantire che possa durare in eterno».
Ottant’anni dopo, Emilio Gentile rilegge la data dell’8 settembre 1943, con la fuga a Brindisi di Vittorio Emanuele III e di Pietro Badoglio coi vertici militari, lasciando il Paese senza guida e senza comando, l’esercito allo sbando, la capitale sguarnita davanti all’assalto tedesco. Per lo storico del fascismo quel giorno pesa ancora sul calendario civile italiano, col tradimento dei vertici istituzionali rispetto ai loro doveri. Un’ombra che arriva fino ad oggi […]
Professore, si poteva evitare quella fuga notturna del re insieme col Capo del governo?
«Chi l’aveva decisa non pensava a nessuna alternativa. Ma ebbe un ripensamento il principe ereditario Umberto: mai associato dal padre in nessuna decisione di rilievo della Corona, durante il viaggio avverte la necessità che almeno un membro della famiglia reale sia presente a Roma per fronteggiare i tedeschi, e chiede di poter tornare nella capitale.
Umberto capisce che è in gioco il destino della monarchia, e le scelte di quel momento sono decisive. Certo se il principe avesse preso parte a un’azione anche simbolica di resistenza, avrebbe probabilmente trascinato molti civili e militari con sé. Ma Vittorio Emanuele e Badoglio lo bloccano».
L’armistizio firmato in segreto il 3 settembre [...] non aveva segnato una seconda svolta, dopo l’arresto di Mussolini?
«Ma come si arriva all’armistizio? A tentoni, nel massimo della segretezza e nel massimo della confusione. Il governo (in forma non ufficiale per paura d’essere scoperto dai tedeschi) spedisce quattro inviati speciali dagli Alleati per capire se è possibile un accordo che consenta di fronteggiare i tedeschi, e su questa base giungere all’armistizio.
Sono episodi paradossali. Il generale Castellano consiglia addirittura agli angloamericani cosa devono fare, proponendo loro di sbarcare a Livorno e a Rimini, scacciare i tedeschi e poi discutere l’armistizio. Siamo nell’assurdo di un Paese che va dai suoi nemici non per arrendersi, ma a cercare aiuto per liberarsi del suo alleato: inconcepibile».
Com’è possibile che il re e Badoglio pensassero di “lavorare di ricamo” tra i due contendenti, spostando l’Italia dall’Asse su una posizione di neutralità?
«La nota dominante in realtà è il terrore della reazione di Hitler, che paralizza ogni azione italiana. Il risultato è che i tedeschi intuiscono questa ambiguità [...], sospettano, incalzano e soprattutto entrano nel nostro Paese da padroni, senza nessuna opposizione. E siamo appena ad agosto, con un rapporto di forze favorevole alla difesa».
[...] Quindi l’8 settembre italiano è figlio della confusione, della paura e dell’ambiguità?
«Per capire bisogna districarsi in una rete fittissima di menzogne, spiegazioni di comodo, ricostruzioni a posteriori, verità taciute. Aggiungiamo che nella frenesia della fuga dei vertici istituzionali vengono bruciati moltissimi documenti che sarebbero utili a decifrare scelte e responsabilità. Dopo la firma segreta dell’armistizio, dal 4 all’8 di settembre è tutto un gioco degli equivoci, con gli italiani convinti di aver tempo per l’annuncio della resa fino al 12, mentre sapevano benissimo che la data prevista era l’8».
[...] quelle ore incredibili tra il 3 e l’8 settembre ancora oggi lasciano sgomenti per la totale irresponsabilità e la viltà dell’intera classe dirigente militare e politica, che si ostina a fare il doppio gioco. Con un solo scopo: salvare i membri della corona e degli alti comandi e il Capo del governo».
L’ambiguità si traduce in una raffica di assicurazioni menzognere ai tedeschi, documentate nei rapporti dell’ambasciatore Rahn a Hitler: mentono tutti?
«Dal re all’ultimo generale, passando naturalmente per Badoglio: tutti. Il primo settembre il ministro degli Esteri Guariglia garantisce a Rahn che il governo è deciso a non capitolare.
Il 3, vale a dire il giorno in cui è firmato l’armistizio, è Badoglio che insiste: “noi combatteremo e non capitoleremo mai”. Il 4 il generale Ambrosio, Capo di stato maggiore, conferma ai tedeschi la volontà di continuare la guerra comune. E addirittura l’8 settembre scende in campo il re, per assicurare che il legame dell’Italia con la Germania “è per la vita e per la morte”».
[…] La prima preoccupazione di Badoglio dopo l’armistizio è scrivere a Hitler?
«È organizzare la fuga, per salvare il re con alcuni ministri e generali, lasciando all’oscuro della decisione il resto del governo e dei comandi, che rimangono a Roma, abbandonati al loro destino. Il terrore della possibile reazione tedesca – che, ripeto, domina ogni cosa – blocca anche le comunicazioni tra lo stato maggiore generale, lo stato maggiore dell’esercito, e i comandi delle forze italiane nella penisola e in tutti i territori di guerra dove erano dislocate. I reparti sono abbandonati alla vendetta dei tedeschi.
L’ossessione della segretezza non è a salvaguardia del Paese, ma di chi ha deciso di abbandonare la capitale. Marina e Aeronautica nulla seppero delle trattative. Il primo aiutante di campo del re, il generale Puntoni, l’8 mattina scrive nel suo diario che ci sono solo vaghe voci di armistizio: è all’oscuro anche lui».
[…] Badoglio e il re invocheranno a giustificazione della fuga da Roma il pericolo di una cattura tedesca del Capo dello Stato e del Capo del governo che avrebbe decapitato le istituzioni, cancellando l’armistizio con gli Alleati e riportando il fascismo al potere. C’era questo rischio?
«Certo lo ha ingigantito il prelevamento tedesco di Mussolini dal Gran Sasso. Ma bisogna tener conto che non tutti nel vertice tedesco avrebbero approvato una soluzione del genere. Kesselring ad esempio temeva la possibile reazione dell’esercito, monarchico per tradizione. In ogni caso, la fuga resta una fuga: soprattutto per le modalità in cui è stata decisa.
Senza informare gli altri membri del governo, lasciati a Roma, senza lasciare disposizioni per la difesa della capitale, senza ordini per i reparti, abbandonati a se stessi. Un intero esercito, [… ] precipita nello sbando, al buio, senza guida e senza un riferimento istituzionale. Non ci sono indicazioni su come resistere, tutto è sospeso e ambiguo, come la frase del Capo di stato maggiore dell’esercito, Roatta: “ad atti di forza reagire con atti di forza”».
Più che un ordine, una tautologia militare?
«Appunto: col risultato di lasciar soli e indifesi oltre mezzo milione di soldati e i reparti che hanno deciso autonomamente di resistere condannandoli al massacro, come a Cefalonia e Lero. Ma è l’intera Italia che è abbandonata, anzi trasformata in campo di battaglia di due guerre, che diventeranno tre con Mussolini che dalla repubblica di Salò scatena la guerra civile».
In casa Savoia solo Umberto capisce che in queste scelte la monarchia si gioca il futuro?
«No, prima e più di lui la moglie, Maria José. Confida all’ex ministro Soleri che vede buio per il futuro della monarchia, ha rapporti continui con gli antifascisti. Non a caso il re la detesta e la allontana a Sant’Anna di Valdieri, e il generale Puntoni registra le formule di cui si circonda: in casa Savoia si regna uno per volta, e le donne non fanno politica. L’esito è la fuga».
Come se il re e Badoglio fossero fuggiti nottetempo dallo Stato: è così?
«Esattamente. Vittorio Bachelet, che ha 17 anni, vede dal treno che lo porta a Roma in quei giorni lo sfacelo dell’esercito, il disfacimento dello stato maggiore, soldati che gettano dal finestrino divise, mostrine, armi, bombe a mano. Si sfasciava non un regime, ma lo Stato nazionale».
Dunque l’8 settembre è la crisi dello Stato?
«La sua dissoluzione. Ottant’anni prima l’Italia era diventata uno degli Stati liberali europei, dopo oltre mille anni aveva creato l’unità del suo territorio sui principi di libertà e di uguaglianza di fronte alla legge. Con l’8 settembre questo Stato non c’è più, e gli antifascisti vivono questa tragedia sulla loro carne, perché in quei giorni non possono immaginare quale sarà il futuro. E infatti ci vorranno due anni di sacrifici e sangue per riconquistare ciò che in quel momento è andato perduto».
Che lezione ci resta dell’8 settembre?
«Amara. Dal 1861 abbiamo vissuto tre regimi, due guerre mondiali, una vinta, una persa catastroficamente. Ma fino al ’22 abbiamo avuto uno Stato liberale che ha consentito anche ai suoi avversari di operare, garantendo porzioni crescenti di diritti e libertà. Poi, dopo un ventennio di statalismo forsennato, 77 anni di repubblica hanno permesso anche ai nostalgici del fascismo di affermarsi. Perché dunque l’ombra dell’8 settembre dura così a lungo e pesa così tanto sulla nostra coscienza civile? Perché abbiamo imparato da quel giorno che lo Stato delle libertà può non garantire la sua sopravvivenza».
Che cosa teme, professore?
«[…]  Temo una democrazia senza più valori, puro recipiente o espediente recitativo, dove chi vince governa, ma quasi metà della popolazione non vota. Come se non fosse più possibile credere in qualcosa, e costruire insieme una democrazia migliore».
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markdigitalcr · 7 months
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Robert de Niro: cómo llegar a los 80 siendo el actor más demandado para cine y tele
Robert De Niro. REUTERS/Shannon Stapleton   Robert de Niro, nacido en Nueva York el 17 de agosto de 1943, cumple 80 años. Acaba de ser padre, optará con toda probabilidad a su tercer Óscar (de nuevo, con una película de Martin Scorsese, “Los asesinos de la luna”) y tiene pendientes de estreno cuatro largometrajes y…Robert de Niro: cómo llegar a los 80 siendo el actor más demandado para cine y tele
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gonzalo-obes · 7 months
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IMAGENES Y DATOS INTERESANTES DEL DIA 17 DE AGOSTO DE 2023
Día Mundial del Peatón, Día Internacional de la Enfermedad de Coats, Año Internacional del Mijo y Año Internacional del Diálogo como Garantía de Paz.
San Mamés, San Jacinto y Santa Benita.
Tal día como hoy en el año 1462: Comienza la Toma de Gibraltar, en el marco de la Reconquista, en la que el reino castellano-leonés conquista Gibraltar a los nazaríes.
En 1668: Ocurre un terremoto de magnitud 8 en la escala de magnitud de momento en Anatolia (Turquía) , causando más de 8.000 muertos.
En 1918: Realiza su primer vuelo el Martin MB-1, el primer bombardero construido por Estados Unidos.
En 1918: Muere asesinado Moiséi Uritsky en la Unión Soviética, líder bolchevique durante la Revolución Rusa de octubre de 1917.
En 1943: En el marco de la Segunda Guerra Mundial los ejércitos aliados conquistan Sicilia, con el 7.º ejército de los Estados Unidos bajo el mando del General George S. Patton, y 8.º ejército británico del general Bernard Montgomery.
En 1945: El escritor inglés George Orwell publica su novela satírica Rebelión en la granja.
En 1958: La NASA lanza la sonda Pioneer 0 desde Estados Unidos, para orbitar y retransmitir imágenes de la Luna, ademas de estar equipada con otros instrumentos científicos. Es el primer objeto en orbitar fuera de la Tierra.
En 1959: Ocurre un terremoto de magnitud 7,5 en el parque nacional Yellowstone, estado de Montana (Estados Unidos), creando el lago Quake.
En 1970: la Unión Soviética lanza la sonda espacial Venera 7, con la misión de aterrizar en el planeta Venus y transmitir datos desde su superficie.
En 2017: Ocurren los atentados de Barcelona y Cambrils (España). En Barcelona una furgoneta acelera contra la multitud en Las Ramblas causando 16 muertos (entre ellos dos niños) y 131 heridos. Horas después se produce el atentado en Cambrils, causando la muerte a una mujer y varios heridos. El Estado Islámico reivindicó el atentado mediante la agencia de noticias Amaq.
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lamilanomagazine · 8 months
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Verona: sabato sera al mura Festival lo spettacolo "La Fisarmonica Verde"
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Verona: sabato sera al mura Festival lo spettacolo "La Fisarmonica Verde". L'artista, cantante e pediatra che sta percorrendo in bici con il figlio lo stesso tragitto che nel 1945 fece il padre Gavino, dal campo di concentramento di Lengenfeld fino a Roma a cavalcioni dei respingenti di un treno con un cappottone e una fisarmonica verde, arriva a Verona e porta in scena lo spettacolo "La Fisarmonica Verde", in programma sabato 29 luglio alle 21 al Teatro all'Orecchione nell'ambito del Mura Festival. Sul palco, oltre all'artista ci sarà il pianista Angelo Pelini, con ospiti Enrico de Angelis che introdurrà la serata e l'attrice e cantante Ilaria Peretti. Regia di Ulderico Pesce. Obiettivo dell'iniziativa è mantenere viva la memoria storica tramandando alle giovani generazioni i valori e i gesti che hanno permesso di ricostruire una Patria fondata sulla libertà, l'accoglienza e contro ogni discriminazione. Da Lengenfeld a Roma, milleseicento chilometri in bici per ripercorrere il viaggio fatto dal padre nel 1945, dal campo di concentramento tedesco fino alla capitale, per ricordare i soldati italiani deportati ma soprattutto mantenere viva la nostra memoria storica tramandandola di padre in figlio. È il viaggio intrapreso da Andrea Satta, intitolato "Il ritorno a casa della fisarmonica verde", insieme al figlio Lao, partiti il 17 luglio e che sabato farà tappa a Verona. Un'iniziativa che vuole ricordare i 650.000 soldati italiani deportati dopo l'8 settembre 1943, attraversando su due ruote la Germania, l'Austria e buona parte dell'Italia fino al quartiere San Lorenzo a Roma, arrivando il 6 agosto, percorrendo una media di 80 chilometri al giorno. "Con questa iniziativa ribadiamo l'importanza di ragionare e riflettere su particolari episodi della nostra storia. Oggi ci troviamo, grazie ad Andrea e alle tante realtà che hanno scelto di supportare questo progetto, a raccontare un viaggio che racconta il percorso di ritorno a casa dai lagher e che mette insieme tanti temi, come il rientro in un Paese da ricostruire e il desiderio di ripartire. Un ringraziamento va al Mura Festival, che ospiterà lo spettacolo dandone la giusta valorizzazione. Il tema della detenzione dei campi di concentramento ci porta a continuare a lavorare al contrasto delle discriminazioni, che dobbiamo tenere presidiato anche con temi culturali" ha detto l'assessore alla Memoria storica e ai Diritti umani Jacopo Buffolo. Andrea Satta, durante la strada, ha incontrato associazioni, ragazzi, sindaci delle località attraversate, rendendoli partecipi di questo viaggio nella memoria, personale e collettiva. Tanti sono anche i luoghi simbolici sul tragitto, come i campi dì concentramento tedeschi di Lengenfeld, Dachau, e le Marce della Morte, quelli italiani di Bolzano, Fossoli, i luoghi delle stragi, il cimitero germanico del Passo della Futa. Venti le tappe toccate, in alcune delle quali Satta, artista e cantante oltre che pediatra, mette in scena lo spettacolo "La Fisarmonica Verde", come accadrà sabato sera, 29 luglio alle 21, al teatro all'Orecchione nell'ambito del Mura Festival. Sul palco, oltre all'artista ci sarà il pianista Angelo Pelini, con ospiti Enrico de Angelis, che terrà un'introduzione, e l'attrice e cantante Ilaria Peretti. Regia di Ulderico Pesce. "La Fisarmonica verde" prende il nome proprio dallo strumento che aveva durante il viaggio intrapreso nel luglio del 1945 il padre Gavino Satta il quale, a cavalcioni dei respingenti di un treno con un cappottone, tornò in Italia dal campo di concentramento nazista di Lengenfeld, nel Voigtland in Germania, dove venne rinchiuso dopo l'8 settembre 1943. Gavino è stato uno dei 650.000 IMI, Internati Militari Italiani che dopo l'armistizio si rifiutarono di aderire alla Repubblica di Salò. Nel corso degli spettacoli sono tanti gli artisti che hanno partecipato, o che lo faranno nelle prossime tappe, tra cui Hendel, Mario Tozzi, David Riondino, Ascanio Celestini, Simone Casalini, Renato Sarti, Darwin Pastorin, Lorenzo Pavolini, Paolo Piacentini, Sandro Portelli, Franco Lorenzoni, Ulderico Pesce. L'iniziativa è stata presentata oggi in Sala Arazzi. Sono intervenuti l'assessore alla Memoria storica Jacopo Buffolo, l'assessora alla Cultura Marta Ugolini, Roberto Israel dell'Associazione Figli della Shoah, Marco Menin dell'Associazione Nazionale ex Deportati di Verona, Andrea Castagna per ANPI Associazione Nazionale Partigiani d'Italia e in collegamento da Brixen Andrea Satta. "Verona c'è e ci teneva ad esserci in questo viaggio di ritorno da questa terribile esperienza. È una parte della storia italiana che ha toccato anche la mia famiglia, perché mio nonno è stato un internato militare italiano. Trovo molto bello che in questo viaggio della memoria ci sia il figlio di Andrea, Lao, per portare le nuove generazioni ad una consapevolezza non solo storica-scentifica,ma anche empatica ed emozionale" sottolinea l'assessora Marta Ugolini. "Ringrazio il sindaco Damiano Tommasi, gli assessori Buffolo, Ugolini e le associazioni perché hanno voluto che Verona facesse parte di questo viaggio. Mio padre strascorse due anni terribili a Lengenfeld costruendo parti di aerei da guerra sotto la minaccia dei cani e delle armi. È una pagina dimenticata di una Resistenza che invece c'è stata, perché i ragazzi in quel momento hanno deciso di non semplificarsi la vita seguendo i nazifascisti, ma andando nel campo di concentramento, un gesto di grande coraggio. Noi questo lo raccontiamo, perché è la modalità antiretorica per parlare di cose importanti come la libertà, che i nostri padri hanno cercato disperatamente rischiando di morire" ha sottolineato Andrea Satta. "Nella nostra storia ci sono state persone che sono state confinate perché hanno scelto di non aderire alla Repubblica Socialista e combattere a fianco dei nazisti. La testimonianza di Andrea Satta è importante perché trasmette da figlio, al proprio figlio, la storia del padre, e mantenere la memoria di questo paese è fondamentale, soprattutto in questo periodo" ha detto Andrea Castagna. "Per resistere due anni in un lagher servivano risorse enormi. Il padre di Andrea ha trovato questo nella musica, con la sua fisarmonica, così come hanno fatto tanti altri, che avevano il desiderio di tornare, per costruire una patria diversa da quella che li aveva svenduti" ha affermato Marco Menin. "Dobbiamo sempre tener presente che le guerre purtroppo ci sono sempre. In quell'occasione però ci fu un'eliminazione totale, iniziata ben prima della Seconda Guerra Mondiale, per questo noi dobbiamo lavorare su questa memoria, perché è il nostro futuro" ha detto Roberto Israel. Le tappe del viaggio: Partenza il 17 luglio da Lengenfeld e poi a seguire Hof, Bayreuth, Norimberga, Ingolstad, Dachau, Monaco, Mittenvald, Innsbruck, Brennero, Bolzano, Lavis, Rovereto, Pescantina, Verona, Bologna, Fiesole, Bucine, Amelia, e infine arrivo a Roma, al quartiere San Lorenzo, il 6 agosto.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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claudiodangelo59 · 10 months
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OGGI 15 GIUGNO, ITALIANO RICORDA….
1918
PRIMA GUERRA MONDIALE
STORIA DELL’ESERCITO ITALIANO
BATTAGLIA
DEL SOLSTIZIO D’ESTATE
GLI AUSTROUNGARICI TENTANO
UN’ULTIMA GRANDE OFFENSIVA
CONTRO IL
FRONTE DEL PIAVE
GLI ITALIANI NON CEDONO GRAZIE ANCHE AL FUOCO DELLA LORO ARTIGLIERIA
L'artiglieria aggiunge dignità a quella che altrimenti sarebbe una volgare zuffa.
(Federico il Grande)
🇮🇹🪖 FESTA DELL’ARMA DI ARTIGLIERIA 🪖🇮🇹
L'Arma di Artiglieria affonda le sue radici nella storia delle artiglierie piemontesi che costituirono il nucleo iniziale di quest'Arma prestigiosa.
Nel 1625, con decreto 30 luglio, Carlo Emanuele di Savoia determinò che il personale dei Bombardieri, fino a quel momento riunito in corporazioni di mestieri, dovesse appartenere alla Milizia ed essere riunito in una apposita Compagnia. Tale data e provvedimento, possono considerarsi come il primo passo verso la costituzione dell'Arma.
Bisogna però attendere fino al 27 agosto 1774 per avere sancita la costituzione del Corpo Reale di Artiglieria.
Il Corpo, con decreto 6 gennaio 1815 viene ripartito in cinque categorie: a piedi d'ordinanza (Comando Generale, Stato Maggiore dei battaglioni, scuole e fabbriche), provinciale (per la mobilitazione), volante (per il servizio celere di campagna), reale di Sardegna e sedentaria (costituita da personale degli uffici). Nello stesso anno anche il traino dei pezzi e dei materiali diviene un servizio del Corpo con la costituzione del Treno d'Artiglieria.
L'evoluzione dell'Arma è continua e viene accentuata nel periodo risorgimentale dall'incorporazione nelle proprie fila delle artiglierie di altri paesi preunitari come la Lombardia nel 1849.
Circa tre gruppi partecipano alla campagna di Crimea del 1855.
Sostanziali modifiche toccano la struttura del Corpo negli anni seguenti ma è il decreto del 17 giugno 1860 che riordina la struttura dell'artiglieria che ha incorporato batterie toscane ed emiliane: ha origine l'Arma di Artiglieria dell'Esercito Italiano.
Questa si compone di otto reggimenti di cui uno, il 1° di operai, il 2° 3° e 4° da piazza e dal 5° all'8° i reggimenti da campagna.
La partecipazione alle campagne risorgimentali, l'adozione di nuovi mezzi ed il naturale potenziamento dell'Arma portano alla creazione di nuove specialità e reggimenti, come l'artiglieria da costa, da montagna, pesante campale e da fortezza.
Per Regio decreto 23 dicembre 1909 viene concessa all'Arma la Bandiera di Guerra che verrà custodita dal Reggimento più anziano della Piazza di Roma.
L'Arma si affaccia alla ribalta del primo conflitto mondiale con 49 reggimenti da campagna, uno a cavallo, 3 da montagna, 2 pesanti campali, 10 da fortezza, 18 batterie someggiate e tre sezioni contraerei. L'immane conflitto porta allo sviluppo della specialità controaerei ed al rilancio dei "bombardieri". Gran parte delle unità costituite per la Grande Guerra vengono soppresse nei primi anni venti.
Nel 1939, alla vigilia del Secondo conflitto mondiale, l'Arma di Artiglieria riprende a crescere e a giugno 1940 54 reggimenti da campagna, 3 celeri, 5 per divisioni alpine, 18 di corpo d'armata, 5 d'armata, 6 per Guardie alla Frontiera, 2 corazzati, 5 controaerei, 2 motorizzati sono presenti nell'ordine di battaglia dell'Esercito Italiano. Massiccio l'incremento delle unità durante la guerra, con lo sviluppo delle specialità semovente e paracadutisti.
Nel 1943 dopo l'otto settembre, sono ancora in vita i reggimenti 11° "Legnano", il 184° "Nembo", 7° "Cremona", 35° "Friuli", il 152° "Piceno", il 155° "Mantova" inquadrati sia nel 1° Raggruppamento Motorizzato che nel Corpo Italiano di Liberazione e nei Gruppi di Combattimento.
Nel 1946 ha inizio la ricostituzione dei reggimenti, in quantità commisurata alle esigenze della Forza Armata.
Il processo di ampliamento si interrompe nel 1975 con la prima grande ristrutturazione dell'Esercito.
I reggimenti cedono il posto ai Gruppi autonomi. Nel corso degli anni novanta, ulteriori varianti ordinative riportano in vita il livello reggimentale e dal 1999 l'Arma si riarticola in due specialità: Terrestre e Controaerei.
Riordinata nel 2000, l'Arma di Artiglieria si compone delle specialità Terrestre e Controaerei.
Per quanto riguarda la specialità terrestre, attualmente è in organico a tutte le Brigate tranne la "Friuli", la “Granatieri di Sardegna” e la "Sassari".
Il reggimento d’Artiglieria tipo è ordinato su Comando, , Batteria Comando ed un Gruppo su tre Batterie Obici (all’interno sono inserite delle Sezioni Sorveglianza e Acquisizione Obiettivi) ed una Batteria Sorveglianza e Supporto Tecnico.
Tre reggimenti sono riuniti con il reggimento addestrativo nel Comando Artiglieria inserito con gli altri Comandi d’Arma alle dipendenze del Comando delle Forze Operative Terrestri.
Un reggimento ed un battaglione specialisti, una volta appartenuti all'Arma, sono inseriti nella Brigata RISTA del Comando Trasmissioni e Informazioni di Anzio, un reggimento si è trasformato in unità NBC.
Attualmente i reggimenti d'artiglieria terrestre armati di obici sono 12 e le loro Bandiere e Stendardi sono decorate di 10 Medaglie d'Oro, 5 Medaglie d'Argento, 6 Medaglie di Bronzo, 1 Croce di Guerra al Valor Militar ed 1 al Merito di Guerra, di 2 Medaglie d'Argento e 2 di Bronzo al Valore dell'Esercito ed 1 Medaglia d'Argento al Valor Civile.
Per quanto riguarda la specialità controaerei, attualmente tutti i reggimenti sono accentrati nel Comando artiglieria controaerei che ha unificato Brigata e Scuola alle dipendenze del Comando delle Forze Operative Terrestri.
Attualmente i reggimenti sono 4 e le loro Bandiere sono decorate di 4 Medaglie d'Argento ed 1 Medaglia di Bronzo al Valor Militare.
L'Arma di Artiglieria è negli eserciti moderni, il Supporto al Combattimento per eccellenza.
I suoi sistemi d'arma, cannoni, mortai ed obici montati su affusti ruotati o mezzi cingolati, permettono di colpire le linee avversarie fino a 40 chilometri di distanza.
L'impiego di questa Arma è sensibilmente variato nel tempo con l'acquisizione di materiali sempre più sofisticati ed efficienti.
E se una volta il tiro poteva essere diretto dallo schieramento dei pezzi, oggi l'aumento delle gittate ha richiesto la costituzione di unità agili e capaci di infiltrarsi nel territorio, controllarlo ed acquisire obiettivi in profondità.
Lo sviluppo inoltre di nuove forme di lotta, come le armi chimiche e nucleari hanno portato compiti aggiuntivi all'Arma che, di recente, ha trasformato una delle sue unità in reggimento per la difesa Nucleare Batteriologica e Chimica.
Proprio la funzione di sorveglianza, ricerca ed acquisizione obiettivi, classico compito tecnico e tattico dell'Artiglieria, e la capacità di operare per la rivelazione di aree contaminate, hanno reso l'Arma in grado di fronteggiare compiti che potrebbero sembrare a prima vista, lontani dalla sua natura, come le operazioni di supporto alla pace.
I reggimenti d'Artiglieria, forti delle loro tradizioni secolari, si sono alternati e continuano a farlo, nel teatro balcanico dove svolgono l'attività di controllo del territorio con le capacità che gli sono proprie. Un'Arma che guarda al futuro, che coniuga tecnologia, intelligenza, cuore ed ardimento, SEMPRE ED OVUNQUE... 🇮🇹 W GLI ARTIGLIERI D’ITALIA 🇮🇹
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carmenvicinanza · 11 months
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Gabriella Degli Esposti, eroina della Resistenza
https://www.unadonnalgiorno.it/gabriella-degli-esposti-eroina-della-resistenza/
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Gabriella Degli Esposti, nome di battaglia Balella,  è stata una partigiana eroina della Resistenza antifascista, insignita con la Medaglia d’oro al valor militare alla memoria.
Nata a Calcara di Crespellano, in provincia di Bologna il 1° agosto 1912, in una famiglia contadina di idee socialiste. Nel 1931 si trasferì a Castelfranco Emilia dove viveva col marito Bruno Reverberi, cascinaio comunista tra i primi organizzatori del movimento partigiano locale. La loro casa, dopo l’8 settembre 1943, divenne la base della Quarta Zona della Resistenza.Gabriella Degli Esposti ha partecipato ad azioni di sabotaggio e organizzato uno dei primi Gruppi di Difesa della Donna con cui aveva capeggiato le proteste del 13 e del 29 luglio 1944, quando, in centinaia scesero in piazza a Castelfranco Emilia per protestare contro la scarsità di alimenti e manifestare contro la guerra.Il 13 dicembre dello stesso anno, durante un rastrellamento fascista, volto a contrastare l’irrobustirsi delle organizzazioni della Resistenza nella zona, venne catturata in casa, picchiata e minacciata di morte davanti alle due figlie, nonostante fosse incinta, perché si rifiutava di dire dove fosse suo marito e trasferita a Castelfranco Emilia dove, insieme ad altri prigionieri, venne sottoposta a stringenti interrogatori e torture.Prima di essere uccisa, il 17 dicembre 1944, era stata seviziata orrendamente. Il suo cadavere fu ritrovato privo degli occhi, con il ventre squarciato e i seni tagliati.Il suo supplizio indusse molte donne della zona a raggiungere i partigiani, fu così che nacque il distaccamento femminile “Gabriella Degli Esposti”, forse l’unica formazione partigiana formata esclusivamente da donne.
La motivazione della Medaglia d’oro postuma che le venne assegnata dice: “Due tenere figliolette, l’attesa di una terza, non le impedirono di dedicarsi con tutto lo slancio della sua bella anima alla guerra di liberazione. In quindici mesi di lotta senza quartiere si dimostrava instancabile ed audacissima combattente, facendo della sua casa una base avanzata delle formazioni partigiane, eseguendo personalmente numerosi atti di sabotaggio e contribuendo alacremente alla diffusione della stampa clandestina. Accortasi di un rastrellamento, riusciva ad allontanare gli sgherri dalla propria casa per breve tempo e, incurante della propria salvezza, metteva al sicuro le figliole ed occultava armi e documenti compromettenti. Catturata, fu sottoposta alle torture più atroci per indurla a parlare, le furono strappati i seni e cavati gli occhi, ma ella resistette imperterrita allo strazio atroce senza dir motto. Dopo dura prigionia, con le carni straziate, ma non piegata nello spirito fiero, dopo aver assistito all’esecuzione di dieci suoi compagni, affrontava il plotone di esecuzione con il sorriso sulle labbra e cadeva invocando un’ultima volta l’Italia adorata. Leggendaria figura di eroina e di martire.”
Il 22 aprile 2006, sul greto del Panaro, in località Ca’nova di San Cesario – dove furono ritrovati i corpi di Gabriella Degli Esposti e dei suoi compagni di lotta e di martirio – è stato inaugurato un monumento, realizzato dagli e dalle studenti dell’Istituto “Pacinotti” di San Cesario sul Panaro.
Nel 2016, la figlia Savina Reverberi Catellani ha pubblicato il libro Gabriella Degli Esposti, mia madre – storia di una famiglia nella tragedia della guerra, affinché il grande coraggio di questa donna che ha subito atroci torture ed è stata trucidata a causa dei suoi ideali e per liberare il nostro paese dal nazifascismo, non venga mai dimenticato.
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ma-pi-ma · 2 years
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Il talento sta nelle scelte.
Robert De Niro
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giordycova13 · 1 year
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#HappyBirthdayGeorgeHarrison Hoy estaría cumpliendo 80 años George Harrinson. Un día como hoy nació el legendario guitarrista George Harrison, el 25 de febrero de 1943 en #Liverpool #Inglaterra Quien estuviera cumpliendo 80 años. Harrison se hizo famoso por ser el guitarrista líder de The Beatles, quien con solo 17 años perfeccionó su estilo. Durante la llamada "Beatlemanía", Harrinson fue caracterizado como el "BEATLE TRANQUILO". El mítico músico escribió su primera canción en 1963, durante un día de convalecencia en cama, titulada "Don’t Bother Me", la cual aparece publicada en el álbum "With the Beatles" de 1963 y en su versión americana "Meet the Beatles" de 1964. Harrison, quien estuvo en los Beatles de 1960 hasta 1970, fue el cantante de todas las canciones compuestas por él en su etapa con The Beatles, además cantó temas de otros artistas. Luego de The Beatles Harrison tuvo una exitosa carrera como solista. Fue el primer músico en organizar un concierto benéfico, llamado "Concert for Bangla Desh", que se realizó en el Madison Square Garden de Nueva York, el 1 de agosto de 1971, con el fin de recaudar fondos para paliar el hambre y la miseria de los refugiados en la antigua Pakistán del Este. Además, fue el primer Beatles en escribir una autobiografía titulada "I me mine", en 1980. En el libro el artista cuenta anécdotas de su etapa con los Beatles, pero se centra en sus hobbies, desde la jardinería hasta la Fórmula Uno. El 29 de noviembre de 2001 Harrison murió de cáncer de pulmón, a los 58 años de edad, en los Angeles, Estados Unidos. #GeorgeHarrison #HappyBirthdayGeorge #TheBeatles #HereComesTheSun #25February1943 #Music #Legend #Idol #MusicLegend #Beatles #MySweetLord #BeatleMania #Sixties #Guitarist #AllThingsMustPass #The80ThAnniversary 🕉️🍃🙌🏼✨ (en Inglaterra) https://www.instagram.com/p/CpEn_80N8Yx/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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blogexperiences · 2 years
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Cefalù: Convegno nazionale "La campagna di Sicilia del 1943"
Cefalù: Convegno nazionale “La campagna di Sicilia del 1943”
Se ne è discusso tanto, ma non ancora a sufficienza. L’intento del Convegno nazionale “La campagna di Sicilia del 1943” è quello di riesaminare criticamente quanto si è scritto sui trentotto giorni che separano il 10 luglio di quell’anno – data dello sbarco in Sicilia – dal 17 agosto, data in cui l’esercito italo-tedesco attraversò lo Stretto di Messina, evacuando l’isola. La revisione della…
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nievesmorena · 2 years
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ROBERT DE NIRO
El 17 de agosto de 1943, en Greenwich Village, New York, nacía uno de los mas versátiles y mejores actores de la historia Ese día llegaba al mundo Robert De Niro.
Nació con el nombre de Robert Anthony De Niro Jr. en el seno de una familia de artistas plásticos, cuando solo tenía 3 años, sus padres se separaron aunque ambos vivían dentro de la llamada Little Italy.
Inició sus estudios primarios en la "PS11", escuela pública de Manhattan y los terminó en la Elisabeth Irwin High School, donde descubrió su pasión por la actuación al interpretar un papel de "El mago de Oz" en un acto de fin de curso.
El secundario lo deambuló por distintos colegios hasta que a los 16 años abandonó su educación formal para asistir al "Actor's Studio" dirigido por Lee Strasberg.
Allí conoce al futuro director Brian De Palma para quien hizo pequeños cameos, su primera aparición fue en "The Wedding Party".
Desde un comienzo abrazó su profesión con pasión y compromiso, si el papel lo requería engordaba, adelgazaba, se pelaba o se insertaba en una comunidad para aprender sus costumbres.
Por recomendación de De palma, en 1973, Martin Scorsese le da un papel en "Mean Streets (Malas calles)", ese mismo año Francis Ford Coppola le ofrece el papel de Vitto Corleone en su aclamada "El padrino II", para encarar el papel De Niro se trasladó 4 meses a Sicilia para aprender el dialecto que su papel requería, su premio fue alzarse con el Oscar a mejor actor.
Las puertas de Hollywood se abrieron de golpe, en 1975 trabajó 3 meses como taxista en New York para meterse en el papel de Travis Bickle en "Taxi Driver" y se puso a las órdenes de Bernardo Bertolucci para la superproducción "Novecento". Parecía imposible superar ese año, sin embargo en 1980 ganó otro Oscar por su papel en "Toro Salvaje", su carrera nunca dejó de ir en ascenso, creo sociedades creativas con diversos directores que le reservaban sus mejores papeles.
A lo largo de su carrera deleitó al público en películas como "El rey de la comedia", "Brazil", "La misión", "Los intocables", "El corazón de ángel (Corazón Satánico) ", "Uno de los nuestros (Buenos Muchachos) ", "Despertares", "Llamarada", "Cabo de miedo", "Casino", "Los hijos de la calle", "Mentiras que matan", "Ronin", "Heat (Fuego contra fuego)", "Una terapia peligrosa (Analízame) " y "La familia de mi novia". Cuando se estrenó "Despertares" el mundo quedó maravillado con su interpretación de Leonard Lowe, un paciente catatónico desde una epidemia de encefalitis letárgica y se descontaba que se alzaría con su tercer Oscar.
Antes de la ceremonia de entrega trascendió que no se lo darían ya que en 1988 se lo habían dado a Dustin Hoffman por "Rain Man" y en 1989 a Daniel Day Lewis por "Mi pie izquierdo" y no querían que el premio quedara atado a interpretaciones de hombres con enfermedades, finalmente lo ganó Jeremy Irons por "El misterio Von Bűlow (Mi secreto me condena) ".
Para El irlandés, De Niro se reunió con el director Martin Scorsese más de veinte años después de su última colaboración.
~Wikipedia/Robert De Niro
#Porsimelees❤️
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schooloffeminism · 2 years
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#Herstory #UnDiaComoHoy #ElizabethWilliams (22 de mayo de 1943 - 17 de marzo de 2020) fue una #activista por la paz de Irlanda del Norte. Fue co-receptora con Mairead Corrigan del #PremioNobel de la Paz en 1976 por su trabajo como cofundadora de Community of Peace People, organización dedicada a promover una resolución pacífica de los Problemas en Irlanda del Norte. Junto con McKeown firmó una declaración de Paz, base principal de Community of Peace People: “Tenemos un mensaje simple para el mundo de este movimiento por la Paz. Queremos vivir y amar y construir una sociedad justa y pacífica. Queremos para nuestros hijos, como queremos para nosotros, que nuestras vidas en el hogar, en el trabajo y en el juego sean vidas de alegría y Paz. Reconocemos que construir una sociedad así exige dedicación, trabajo duro y coraje. Reconocemos que existen muchos problemas en nuestra sociedad que son fuente de conflicto y violencia. Reconocemos que cada bala disparada y cada bomba que explota hacen más difícil esa labor. Rechazamos el uso de la bomba y la bala y todas las técnicas de violencia. Nos dedicamos a trabajar con nuestros vecinos, cercanos y lejanos, día tras día, para construir esa sociedad pacífica en la que las tragedias que hemos conocido sean un mal recuerdo y un continuo aviso.” En 2006, fundó la Iniciativa de Mujeres Nobel junto con las Premios Nobel de la Paz #MaireadCorrigan, #ShirinEbadi, #WangariMaathai, #JodyWilliams y #RigobertaMenchú cuyo objetivo fortalecer el trabajo que se realiza en apoyo de los derechos de las mujeres en todo el mundo. Williams salió a la arena pública después de presenciar la muerte de 3 niños el 10 de agosto de 1976, cuando fueron atropellados por un automóvil cuyo conductor, un paramilitar del IRA llamado Danny Lennon, había recibido un disparo mortal en respuesta al fuego de un soldado del regimiento Kings Own Royal Border. Williams estaba tan conmovida por el incidente que 2 días después, había obtenido 6.000 firmas en una petición de paz y obtuvo amplia atención de los medios. Williams organizó una marcha por la paz a las tumbas de los niños asesinados, a la que asistieron 10.000 mujeres protestantes y católicas. https://www.instagram.com/p/Cd2hfsNDQmN/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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