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redsandev · 8 years
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Same Sky, same way to achieve goals. #workNight (at Brescia)
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redsandev · 8 years
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Imparare ad insegnare
L’opportunità di formare, va colta sino in fondo: non tanto per riuscire nell’intento, quanto fondamentale, ma piuttosto nel trovare il corretto metodo. E ti posso assicurare  che non mi son mai sentito così gratificato, dal feedback.
Sono anni che seguo lezioni-a-slide; tutti gli esami che ho superato, hanno visto un percorso di studio supportato interamente da slide. Preciso i numeri: su 36 esami (vecchio 509), son solamente 8 i percorsi di studio in cui i docenti hanno scelto un supporto diverso dalle slide.
Tutti i corsi-a-slide (passami lo slang, un corso-a-slide viene erogato con il solo supporto di slide proiettate e/o stampate); dicevo, tutti i corsi-a-slide hanno sempre quell’appagamento velenoso che consiste nella facilità d’uso ed erogazione, ma di un totale deficit d’impatto ed organizzazione del pensiero.
Non odiarmi: è ovvia l’importanza dei contenuti e della qualità delle informazioni presenti nelle slide; ma la forma ne può altamente ineficiare l’importanza. E credo ciecamente nella forma del know-how (di qualità) trasferito. Per questo, ho provato una via diversa.
Si è trattato di un workshop Android 101, in cui ho guidato i miei colleghi nei primi passi che seguo ogni volta che sviluppo una parte dell’app a cui sto lavorando. Si tratta di una idea semplice e banale, ma che sino ad ora non avevo mai portato in aula. O ad un corso, per la precisione.
Il risultato è banale: funziona, piace e lascia un piccolo insieme di ancore mentali, dedicate alle singole procedure per sviluppare. Ovvio che una singolarità non giustifica la totalità dei casi. 
Pertanto, ti consiglio di abbandonare le slide, di toccare con mano la pratica, perchè nulla è più distruttivo di una lezione che annoia e lascia le nozioni sospese nella polvere.
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redsandev · 8 years
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Tranquilli, non si tratta dell'ennesimo embolo da trip. Però é na cifra divertente
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redsandev · 8 years
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The UX of Fully Autonomous Cars Our animations about the process of ordering an autonomous car. More nice animations: https://www.behance.net/gallery/35398241/The-UX-of-Fully-Autonomous-Cars?utm_source=tumblr.com&utm_medium=referral&utm_campaign=distro
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redsandev · 8 years
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Organizzare le idee, rende più chiaro ciò che é fattibile, da ciò che é pura magia. Non mi spaventa la montagna di cacca da spalare, o il rischio di rimanerci sotto. Piuttosto arrivare alla fine con il rimpianto, di essermi risparmiato per l'occasione sbagliata. #goodnight (at Brescia)
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redsandev · 8 years
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Lavorare di notte, fa molto male!
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Va bene che siamo solamente alla mezza, ma divertirsi con una pseudo-videochat fa ridere due volte :D
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redsandev · 8 years
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JUG Brescia in arrivo. Joomla user Group sta arrivando a Brescia (at Brescia)
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redsandev · 8 years
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La serie da una puntata alla volta
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Da quando #Netflix gira in casa, ogni serie è destinata a finire in una manciata di giorni. Vuoi perché una puntata tira l’altra, o desideri semplicemente saperne di più.
Ma mai, prima d’ora, mi son sentito in dovere, di fermarmi, lasciar scorrere il giusto tempo, dopo il pilot di una qualsiasi serie.
The Americans è l’esatto peso che si deve dare alla psiche dei personaggi, alla (fottuta) colonna sonora, ed alla storia narrata ai due livelli (micro e macroscopico).
Ma andiamo con ordine
The Americans è una storia condivisa
Difficilmente, in una qualsiasi serie, si riesce a percepire una trama ben sviluppata per tutti i protagonisti. Spesso e volentieri, il filone è retto dalle scelte di un singolo (o di una singola), e tutto gira attorno ad esse. Sons Of Anarchy, per esempio, dalla terza (odiata) stagione in poi, è solo un Jax Teller di continuo.
Breaking Bad, è il costante bisogno di seguire la storia “di quell’altro”, perché tutto il resto è futile. Non interessa, non ingrana e lascia solamente il tempo che trova. E mi incazzo quando l’intera puntata è solamente una perdita di tempo: per quanto ci si dimeni in mille peripezie, lo stato iniziale coincide con lo stato finale.
Supernatural, nonostante sia accattivante che l’intero destino sia in mano ad una coppia di fratelli, non merita il proseguo che ha.
A differenza di questi, The Americans, racconta i fatti, concreti, spicci, di una storia di spionaggio, verosimile e senza contraddizioni.
The Americans è regia
Non sono un esperto, ma i tagli di scena, le scelte d’inquadrature, lasciano ben poco all’immaginazione: dall’incontro con il “Capitano” e la cadetta, per non parlare dei dialoghi, della tensione palpabile e di molto altro.
No spoilero nulla, ma un religioso silenzio è dovuto.
The Americans è musica
Supernatural si contraddistingue dalle musiche di apertura/chiusura per ogni episodio. con The Americans è la storia stessa a dare il giusto tono alla singola traccia audio, e credimi: c’è l’apoteosi dell’epicità, in questo pilot.
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redsandev · 8 years
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X-Files: e gli alieni stanno in poltrona
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Aprirsi al film, all’horror cinematografico, è il patto necessario per leggere con vere emozioni, l’intera trama del film. Ma se nemmeno in una stanza buia, con cuffie, schermo unica fonte di luce, riesco ad “emozionarmi”, il problema è molto grave.
————————————Spoiler Alert————————————-
Faccio parte di quella generazione che scoprì X-Files la domenica sera. E, nella fattispecie ho scoperto X-Files come un fifone, e quindi tanti saluti, mai seguita nessuna puntata. Ma con Netflix ho colto l’occasione di una serata tranquilla, da tramutare in una serata da panico, con un bel psyco-cardio-palma-movie. Quindi, via con X-Files I Want To Believe.
In cuor mio ho scelto questo film per recuperare ciò che da ragazzino non feci per codardia da 4 soldi. Scegliere di non guardare X-files che parla di …. di che cosa parla?
Stando alla wiki, potrei anche dire di essere in completa sintonia con il film sopracitato. Ma per strada, per sentore comune, la risposta è una sola: indagano sugli omicidi degli alieni.
Ecco, so che qualche fan potrebbe aver appena vomitato sullo schermo, ma non c’è nulla di male a percepire una saga “degli anni 90″, _leggermente_ differente rispetto alla realtà.
Specie per me, mi è parso di vedere un film dedicato al _profiling_ alla buona; quello approssimativo, fatto da sceneggiatori che non sanno cosa siano _Criminal Minds_ e _Lie To Me_. Si son soffermati all’idea di base: la mente per catturare il criminale. O i criminali, come in questo caso.
Ovviamente, russi. Guai ad inserire un cattivo(scemo) poco ovvio.
Ah, a quanto pare l’usanza comune di particolari luoghi innevati degli UESSAI, ci si aspetta che i russi si addentrino in piscina a bordo vasca, per rimanere in apnea diverse ore. Quel tanto che basta tale per cui la differenza tra fondale e tipaccio seduto sotto il pelo dell’acqua, sia zero.
Stesso luogo in cui il sorvegliante rimbambito abbia il rapido riflesso per qualsiasi uomo che si addentri nello spogliatoio femminile. Ma non abbastanza per classificare il viandante come “straniero”. Bah, strano!
Diciamo che mi fermo qua per la credibilità della trama: più simile ad un episodio medio di Criminal Intent, piuttosto che a ciò che si aspetta da un nome come X-files.
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Non so perché cito Prometheus, ma lo trovo più credibile: una ricercatrice viene messa incinta dal pisello alienato di suo marito, di conseguenza esegue un parto cesareo con tranquillità, per spiegare al figlio calamaro come crescere; mentre i punti dall’addome saltano che è un piacere, corre una maratona (preceduta da ostacoli e salti interessanti, ovviamente), accoppa l’alieno militare rimasto sul pianeta e tutta cazzuta si prende cura dell’androide per fottere gli alieni bifolchi. Yeah!
Ma c’è un motivo se me la prendo così tanto, per un film del 2008, visto 8 anni dopo. Non trasmette mai, nulla!
Non c’è tensione: i jump scare lasciano il tempo che trovano; la morte dei personaggi, non suscita alcuna reazione. Totale indifferenza, quando invece vorresti ribellarti, urlare con i protagonisti addolorati, o rimanere shoccato dalla tragica fine di chi, nella giustizia, ci crede per davvero.
Ora, capisco fin troppo bene che “spaventare” è impossibile: perché lo spavento stesso del film, non è reale. Ma è un gioco e solo alcuni film, riescono a portare il gioco nella realtà. X-files fa parte di quella schiera di giochi in cui “far finta di giocarci” lo rende più interessante dai, facciamo finta di fare un gioco…tu fai il cattivo che puoi muore ed io faccio il buono che poi vince, ma di poco….
Per rispetto alla saga di X-files, mi sarei aspettato un film conclusivo, solo per i fan. Un film che spiegasse quel tanto che bastasse, per dare le utlime risposte (sta sorella, ndo cazzo è? E che saranno mai ste “tenebre” che entrano nella vita di Skully?).
Magari un film che parlasse di Alieni, con un tono di paura, perché l’uno è una minaccia per l’altro, ma nessuno dei due può combattere l’altro con una vittoria schiacciante. O, piuttosto, entrambe le fazioni conducono una guerra psicologica, che si spiega solo con il primo episodio della serie.
Ma forse, per questo, mi dovrò accontentare di Independence Day 2. O no?
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redsandev · 8 years
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#coffee #instadaily #coffeday
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redsandev · 8 years
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#nofilter #rainydays #sunset #rainysunset #nothingisstraordinary
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redsandev · 8 years
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Bello sto autunno😨. Ah, siamo in pieno inverno? Mah!😖 #winter #winterisnotcoming #instacippa
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redsandev · 8 years
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Knight of Sidonia: Anime, secondo Netflix
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Appena concluse le due stagioni di Knight of Sidonia: e un paio di idee me le son fatte. Sicuramente richiama molto i comuni aspetti di molti anime per ragazzini (specie per quei continui vedo/non vedo). Ma c’è della buona carne al fuoco, tale per cui, un minimo di riflessione va fatta.
Forse, siamo agli albori, di quella che sarà la produzione di anime extra-jap.
------------------------------------Spoiler Alert------------------------------------
Di per sè l’anime ha quei contenuti che invadono i soliti cliché:
Ragazzini che salvano l’umanità
Romanticismo: o meglio, la manifestazione di un profondo affetto che mai, e poi mai, viene citato come “amore”. E nemmeno platonico.
Robottoni
Alieni che divengono amici del protagonista
Una scusa lecita per mostrare più pelle possibile
Ma c’è dell’altro, che lascia stupiti e sicuramente, positivamente colpiti.
Contenuti Attuali: concetto di sessualità
Aspetti culturali attuali, come il sesso, il concetto di coppia, è espresso molto singolarmente ed infonde, specie nei ragazzi, l’idea innovativa (quanto potente e leggera) che l’amore trasforma le persone, ben prima che queste se ne rendano conto.
Passo indietro: nella colonia di Sidonia, non esiste “maschio” e “femmina”. Ma ciascun individuo è in grado di scegliere il sesso, a seconda dell’oggetto del desiderio. Ne è la riprova, la trasformazione di Izana; dopo la morte di Hoshijiro, mentre Tanake è in vena di fare il depresso, è l’affermazione di Izana alle carinerie del bottegaio, a dare una prima conferma di ciò. E, tenendo a mente l’intere prime due stagioni, non è facile dimenticare il bagno a tre; alieno curiosello!!!!
Tentacoli: basta gente!
Dobbiamo realizzare una petizione, per rimuovere da qualsiasi anime/manga, l’uso dei tentacoli. Diavolo, nella seconda stagione, la forma fallica dell’alieno, è piuttosto ilare.
Comparto Grafico: Tecniche intriganti
L’uso dell’animazione è interessante: l’effetto ottenuto è un ottimo mantenimento delle proporzioni, specie con i cambi d’inquadratura attorno al soggetto disegnato. Per non parlare del sistema d’illuminazione in casi di deriva nello spazio e di combattimento.
Le interfacce hud sono del tutto prive di quella mania GhostInTheShell, dove 0/1 e sigilli magici appaiono ovunque. Sarà una cavolata, ma quando Izana, nella seconda stagione, utilizza l’hud dei difensori con il “cavetto usb 5.0″, l’hud è reale, credibile.
Contenuti Attuali: immortalità e religione
Senza sfociare nell’artefatto sacro, che condivide le disavventure del protagonista, Knight of Sidonia tratta anche l’aspetto di venerazione (formato militare) per il consiglio degli Immortali. 
L’impasse dell’impeachment, ha una chiave di lettura molto interessante: un consiglio di immortali, che decide “democraticamente” di esiliare Kobayashi come facente funzione di capitano, è il primo scricchiolo per decretare qualsiasi ascesa a divinità, come mera manifestazione del potere.
Passo indietro: l’intera colonia è guidata dai soliti saggi, ovvero persone normalissime con 4 flebo attaccate, giusto per rimanere immortali; ovviamente, le flebo sono offerte dalla colonia, in quanto gli immortali hanno senso d’esistere, finché permane lo stato di guerra.. Ma con il passare del tempo (secoli, per dire) questi fanno di tutto per mantenere la loro condizione e scongiurare la morte. Con una intuizione di Kobayashi (che forse mi son perso), il piano è presto svelato; quindi, colpo di stato e via in cerca di casa.
Contenuti Attuali: i soliti pacifisti
La manifestazione di pace, non nasce chiedendo di abbassare le armi, ma garantendo la sicurezza totale, perché ciascuno è garante degli altri (e viceversa). E mostrare (o meglio, non mostrare) la morte dei pacifisti, è una scelta molto interessante.
Visto l’andazzo dell’anime, è ovvio che la morte sia sempre presente. E come uno dei maggiori tabù, la sua messa in onda è un forte elemento catalizzatore. Ancor di più per elementi che, durante le vicende di questo anime, vengono presentati come gli imbecilli della situazione.
Dalla Serie 1 alla Serie 2
Una regia più matura e oggettiva, che non lascia spazio alla speranza autonoma, ma al combattimento, al sangue versato con i fratelli d’arme: ecco che cosa si è perso dalla prima alla seconda serie.
Sebbene la prima sia più rude e semplice, la seconda è spensierata e fiduciosa. Ma nel complesso giocano un ruolo bilanciato, facendo ben sperare per la terza stagione (e sicuramente anche una quarta).
Basti pensare al primo episodio: quelle dita spezzate, vi faranno ricordare che le cadute sul riso, non sono affatto morbide!
E per la seconda serie, ricordatevi che l’uso prolungato del Serie 17 “Tsugumori”, causa uno spiccato senso d’impotenza. O quello che potrebbe essere, per non avere nemmeno una reazione/erezione per tutte le signorine che (ansimando) porgono bocconi di riso.
La ragazza, non ansima di default!
Un piccolo, ma intollerante, senso di superiorità: ogni dannata volta che un qualsiasi protagonista debba parlare, un minimo di orgasmo trapela dalla sua voce.
Per non parlare dell’incapacità di reagire (al di fuori del campo di battaglia) del protagonista. Perché la malizia non esiste: e neanche l’istinto sessuale (ah già: li hanno tolti con la ricombinazione dei geni).
Comunque, visto che questa peculiarità non aggiunge nulla alla narrazione, meglio togliere sto vizio.
Ok, ma perché siamo agli albori di una produzione anima extra-jap? Perché non ci sono gli occhioni formato pizza-schiacciata. Perché i capelli sono “normali” (verde e rosa, ovviamente). Perché non ci sono quei dannati uccellini a simboleggiare la libertà della vita. Perché la sopravvivenza è fatta di morte, e vedere i corpi degli amici, schiantarsi contro le pareti (ed esplodere in bolle di sangue “credibile”), lascia poco alla fantasia.
E poi a dispetto di altri anime che ho apprezzato (Death Note,GhostInTheShell, Psyco-Pass, Attach of tytan, Full Metal Alchemist), la storia è molto più credibile, i cliché son tutti nella seconda stagione. La prima stagione, nasce con naturalezza e non è mai un tributo all’epicità del protagonista; l’ultima puntata della seconda stagione, pare più un tributo a Rambo. Con munizioni (infinite?), eliminare un centinaio di Gauna è roba da punta e spara. E nessuno dei cattivoni, riesce a graffiare la carrozzeria.
Ma tolto tutto questo, c’è del buono e sopratutto ci son validi motivi per cui Netflix, possa sviluppare una propria linea d’animazione, molto variegata e stupefacente.
Per un elenco completo di questi motivi, goditi Knigh of Sidonia su Netflix.
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redsandev · 8 years
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Sii tu, il tuo anno migliore!
Sono un paio di anni che seguo Jeffrey Gitomer e la sua newsletters Sales Caffeine. Ma solo dal #1189 ho cominciato a prestare realmente attenzione, a chi ha sdoganato maggiormente, il concetto di vendita.
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Ora, tu ed io sappiamo che qualsiasi trattativa di vendita, parte dalla capacità di presentare la propria figura, accarezzando le ancore mentali migliori, per il nostro interlocutore. Con un cinestetico, c’è poco da fare: la stretta di mano è il biglietto da visita migliore. E se hai la voce rauca, spera che non sia la tua rovina.
Comunque sia, la numero #1189 è una newsletter focalizzata sul lavoro per migliorare se stessi: e si, anche l’alimentazione va modificata.
La leva del suo intervento è focalizzata sulla persona (tu ed io) che vive l’anno, e non l’anno ad essere un artefatto del destino, pronto per essere visto ma non vissuto. Pertanto, come fautore delle mie glorie ed infamie, sono stimolato ad agire, a migliorarmi ed a mettermi in gioco; e ne sono capace, perché riesco ad attingere alle mie energie
Ed a questo, aggiunge una seconda leva interessante:
Smettiamola di pretendere raccomandazioni, perché offriamo delle ore lavorative. Per fare la differenza, per essere la scelta vincente, dobbiamo anteporre i risultati, ai giudizi.
E personalmente, aggiungo una mia osservazione:
La valutazione è una misurazione del successo: se questi manca, possiamo discutere delle sfumature, ma rimarrà il fallimento. Se il traguardo è stato realizzato, tutto il resto è a vantaggio dei piani futuri.
Con ciò, organizzo le mie risorse e le mie capacità, per completare con successo i miei obiettivi. Dopo gli ultimi 12 mesi, c’è bisogno di cambiare.
Tu, come hai iniziato il nuovo anno?
P.S. Spero ti possa aiutare a compiere la scelta giusta. E visto che mi segui da qualche tempo, oggi ho cambiato piattaforma di blogging. Per un bel pò, mi troverai sempre qui.
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redsandev · 8 years
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Trascrivi tu che trascrivo io. #wip #myday #doordonotthereisnotry
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redsandev · 8 years
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The winter is fucking coming. #moon #Brescia #anewchapter (at Ing Unibs)
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redsandev · 8 years
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Go home browser, ypu're drunk
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