Sono lunatica e sbaglio troppe volte. Quando ti parlo, non riesco a trovare le parole. Dico di non aver bisogno di niente, ma a volte avrei solo bisogno, di qualcuno che mi tenga la mano.
“Ho scattato una fotografia ad ogni momento e ad ogni persona di passaggio nella mia vita. Ho fotografato per paura di dimenticare. Ho fotografato, invece di guardare, di memorizzare. E ora mi ritrovo con mille foto, e nessun ricordo.”
Il corpo che sia maschile o femminile, è sempre stato in qualche modo: usato, deriso e via dicendo…
Questo progetto che ho deciso di chiamare “COME UN FIORE” è stato creato principalmente per dimostrare come ogni corpo sia perfetto a modo suo.
Ho scelto di chiamarlo in questo modo facendo riferimento ai fiori perché questi ultimi sono tutti diversi da loro, proprio come i corpi di tutti noi.
Cercando di far capire che ogni corpo e bello nella sua diversità.
“Come un fiore” è un progetto nato nel segno del rispetto verso tutto i tipi di bellezza ed è inoltre inclusivo verso minoranze e gruppi etnici, nel segno di una visiona comune del bello nella sua espressione fisica e nella sua dimensione corporea.
Io in prima persona ho sofferto di questa problematica.
Come tante/i se non tutte/i ho la cellulite.
Anche io ho avuto ed ogni tanto ancora compaiono, i temuti brufoli.
Non sono una “S” ne una “36”. Ma mi amo così.
L’obbiettivo di questo progetto è portarvi a dire questo: “MI AMO COSÌ”.
Dopo un lungo processo di auto-accettazione, ho sconfitto quelle paranoie.
Le ragazze ed i ragazzi che vedrete nelle foto si sono messi in gioco, hanno sfidato le loro paure. Hanno fatto insieme a me un viaggio nel tempo, ricordando ogni insulto rivolto al loro corpo, e così come una semplice parola ha lasciato segni indelebili nella psiche, così quella parole è stata “incisa” sulla loro pelle, per potersene liberare affrontando sé stessi davanti all’obiettivo.
Su ogni ragazza/o vi sarà un trucco caratteristico che è stato scelto per i primi due outfit in cui non riuscirete a vedere su di loro nessun tipo di difetto.
L’intero progetto intende essere inclusivo verso tutti i generi, in quanto il body-shaming è un fenomeno che riguarda tutti noi, e cos come molte ragazze e donne si sono sentite vittime di tale realtà, così molti uomini, i quali anch’essi vittime di pregiudizi tali per cui, in diverse occasioni, hanno preferito tacere.
Spero che questo progetto possa essere di aiuto a tutte quelle persone che fanno difficoltà nell’accettare il proprio corpo, i propri difetti o che vengono allontanati per la loro etnia o per la loro forma corporea.