_pendente è la notte
che sfoggia indolente
la sua luce di collera
come una melodia legnosa
ebbra di speranza_
succinta
come un tessuto che anima
alienati paradossi.
succinta
e affine alla pelle
che arida viola
sacri varchi di tempi letargici.
©Runa
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_e l'anima,
che scricchiolando si salda,
custodisce in questo mio disincanto
la serpe del fiore innocente
lasciato al buio
delle navate notturne.
[nicchie votive
furono i tuoi occhi,
ovazioni i rituali
delle tue mani ossute]
_ne feci dell'anima
uno scrigno
e del corpo un borgo eremitico,
un cospetto prostrato
di sterili lagnanze
ed insolventi frenesie.
©Runa
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nera all'origine.
nera nel chiaroscuro del timore
che con lietezza esplode.
nera come la mia stessa ombra
vagolante sui vetri
nel ritorno alla notte.
ho un cielo dentro che non basta,
che non ripara dall'illusione.
nero
come quell'innumerabile cristallo
piantato nel fondo del petto.
nero
come la brace di un alveare
che mitiga assenza sulla pelle.
©Runa
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nella completa trasparenza,
nell'assoluto chiarore.
non esigo altro
che la tua luce in me,
interiore,
nell'assolutezza del profondo
che si ferma e resta a guardare.
ed io mi fermo
e come il tempo affondo,
e non cerco altra materia
per la risalita
se non nell'insondabile essenza
che è nella somma del mio io
nell'esplicito tuo
con chiarore e fulgore.
©Runa
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...quando ancora fuori è buio
e il giorno tarda
nella sua caduta d'alba.
...quando il bianco della sabbia
si disperde contro l'invito del sole
a tornare pasto di mare.
...quando il sapore delle mattine
mira dritto al cuore
dove ancora è in dormiveglia la grazia.
...quando ancora fuori è buio
e nel germoglio dei tuoi baci
consumo la sbornia di sale cavandone sogni.
©Runa
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